La preghiera del Rosario s’è fatta più intensa ed il canto più gioioso man mano che ci si avvicinava al Santuario per visitare Maria, patrona della città e della diocesi, e per chiederLe materna protezione ed intercessione su tutta la Chiesa. Il popolo vicentino si riconosce sotto la protezione della Vergine sin dal XIII secolo e rinnova ogni anno – specialmente l’8 settembre – questa sua devozione.
Commentando il vangelo della Visitazione, mons. vescovo ha sottolineato come la Parola del Signore si esprima in sentimenti umanissimi: la visita di Maria ad Elisabetta, la gioia delle due madri e dei bambini che portavano in grembo dicono la serenità di ogni nostro incontro con qualcuno di importante e di significativo. Visitare ed incontrare qualcuno che amiamo dovrebbe dare senso anche alla nostra fede perché quando ci incontriamo con Dio e con i fratelli impariamo a gustare la gioia di essere figli e fratelli.
Mons. Pizziol ha posto sotto il manto di Maria la visita pastorale, esperienza che vede l’incontro del vescovo con il suo popolo ed anche la storia – dolorosa – del rapimento di don Giampaolo, don Gianantonio e sr Gilberte.
Per questi il vescovo Beniamino ha chiesto ancora una speciale preghiera affinché il Signore quotidianamente li visiti e li sostenga con il suo Spirito e converta il cuore dei rapitori.