ALLE FONTI CENTRALI DELLA CITTA' TERMALE

A Recoaro si discute di “Laicità e libertà religiosa”

Dal 13 al 15 settembre 2013 il 46° Convegno sui problemi internazionali del "Rezzara"

cese “negativa” e quella statunitense “positiva”.Mons. Dal Ferro ricorda infatti che «la Francia afferma la neutralità dello Stato e non discrimina alcuna religione, ma, riducendo la libertà religiosa a libertà di coscienza, ne esclude l’efficacia pubblica». Situazione differente per gli Stati Uniti, che «riconoscono la libertà religiosa secondo una laicità inclusiva», per cui non solo tutte le fedi  sono accettate, ma «se ne promuove il contributo per il bene della società».Tutti gli altri Stati moderni si muovono dentro questi due riferimenti. Tra questi anche l’Italia, la quale, dopo essersi dotata nel 1948 di una Costituzione all’avanguardia sotto questo punto di vista (vi è dichiarata la centralità della libertà religiosa e della laicità dello Stato), è poi rimasta sprovvista di una legge sulla libertà religiosa. Monco di una normativa specifica, lo Stato italiano ricorre a una legge del 1929 e con tutte le religioni ad esclusione di quella cattolica, tiene un rapporto basato sulla “concessione di intese”.
«Con questo Convegno – ribadisce mons. Dal Ferro – intendiamo dunque sollevare il problema dell’urgenza di una legge che “riconosca”, non “conceda”, il diritto alla libertà religiosa». Un obiettivo importante e difficile, specie se si pensa che per ben tre volte, nel 1990, 1997 e 2002, la nostra classe politica non è riuscita a trasformare in norma dello Stato altrettanti disegni di legge.Il 46° Convegno del “Rezzara” non si fermerà qui, perché – come ricorda il suo Direttore – «il problema centrale è quello sociale. Il pluralismo sociale ha provocato un indebolimento valoriale per cui la democrazia tende a diventare procedurale». In questo situazione, «vivere il pluralismo religioso può portare a uno scivolamento verso una religione soggettiva», la quale perciò perde di «significanza sociale».L’incontro di Recoaro sarà, infine, l’occasione per divulgare adeguatamente l’importante risultato raggiunto dall’Istituto di Scienze sociali dopo un lavoro di tre anni. In tre città d’Italia – Agrigento, Bari e Gorizia – il “Rezzara” ha infatti costituito altrettante cattedre in collaborazione con Istituti o Università locali. Questo al fine di avviare in modo sistematico lo studio e l’approfondimento dei rapporti rispettivamente con il Nord Africa, i Balcani e l’Europa dell’Est. Il primo risultato di questo impegno sarà “Il Primo Colloquio del Mediterraneo”, che si terrà nella sede dell’Università di Palermo il 18 e 19 ottobre 2013 e coinvolgerà studiosi e figure di rilievo dell’area italo-nordafricana.Nel 2014 toccherà quindi a Bari, dove sarà avviato il progetto “Dialogo tra le due sponde”.Luca de Marzi   

 Il Programma del Convegno

 Oggi la libertà religiosa è un diritto che viene ancora negato al 70 per cento della popolazione mondiale.E’ partendo dal permanere di  questa situazione che l’Istituto di Scienze sociali “Nicolò Rezzara” di Vicenza ha deciso di dedicare il 46° Convegno sui problemi internazionali al tema “Laicità e libertà religiosa” (apri il Programma), cogliendo pure l’occasione dei 1700 anni dall’Editto di Milano, con il quale Costantino accordò ai cittadini dell’Impero romano la libertà di religione.Al Convegno, che come da tradizione si tiene alle Fonti Centrali di Recoaro Terme nei giorni di venerdì 13, sabato 14 e domenica 15 settembre 2013, interverranno relatori illustri: il nunzio e osservatore dell’Onu a Ginevra mons. Silvano Tomasi e i docenti universitari Alessandro Ferrari, Roberto Mazzola, Antonio Papisca, Paolo Cavana, Paolo Branca, Lorenza Violini, Roberto Gatti e Pierluigi Consorti.I lavori inizieranno alle 16.00 di venerdì 13 settembre e saranno introdotti dal Vescovo di Vicenza Beniamino Pizziol.«La libertà religiosa non è cosa scontata neppure nei Paesi  dell’Occidente democratico – evidenzia il direttore dell’Istituto “Rezzara” mons. Giuseppe Dal Ferro -, per questo diventa irrinunciabile affrontare il tema della laicità dello Stato. La questione è complessa: ci deve essere uno spazio pubblico della religione? Ovvero, la religione può intervenire e contribuire al dibattito sulla vita del Paese?». Qui le risposte nette sono due, opposte tra loro: quella fran