A Vicenza il Convegno nazionale dei diaconi permanenti di tutta Italia: dal 31 luglio al 3 agosto

Diaconato, periferie e missione i temi del meeting

 Da mercoledì 31 luglio a sabato 3 agosto si terrà a Vicenza il XXVII Convegno Nazionale dei Diaconi, ospitato presso il Teatro Palladio della Fiera in via dell’Oreficeria. Il capoluogo vicentino è stato scelto in occasione del 50° anniversario della reintroduzione del diaconato permanente in Italia. Nel 1969 proprio nella Cattedrale di Vicenza furono ordinati i primi 7 diaconi permanenti della Chiesa italiana, appartenenti alla Pia Società San Gaetano di don Ottorino Zanon. Il diaconato, istituzione attestata nella chiesa antica fin dal racconto degli Atti degli Apostoli e poi scomparto nella forma permanente, venne restaurato dal Concilio Vaticano II (LG, 29) e dopo l’esperienza pilota di Vicenza si diffuse in tutte le diocesi italiane. Tra le prime Napoli, Torino, Reggio Emila. Oggi i diaconi in Italia sono più di 4.500.  Il diacono permanente nella Chiesa Cattolica è un ministro ordinato e quindi fa parte del clero. I diaconi devono il loro nome da “diaconia” che significa servizio. Possono essere sia celibi che coniugati e vengono ordinati dal Vescovo, dopo un prolungato periodo di formazione umana e spirituale e di adeguata preparazione teologica. Solo il Vescovo impone le mani, per evidenziare lo stretto rapporto che c’è tra diacono e vescovo. Nel discernimento per gli uomini sposati è indispensabile il consenso pubblico della sposa. Nella liturgia il diacono indossa la stola “di traverso” e la dalmatica. Il suo compito principale è quello di proclamare il Vangelo e distribuire la Comunione durante la Messa coadiuvando i presbiteri nell’opera di evangelizzazione. Il diacono amministra poi il Battesimo, benedice il Matrimonio, preside le esequie (nel caso non sia prevista la celebrazione eucaristica). Inoltre il diacono è un «dispensatore della carità», come lo definiscono i vescovi italiani. Nelle comunità i diaconi animano il servizio della carità: non è un caso che in molte Chiese locali siano direttori delle Caritas diocesane. Spiega Enzo Petrolino, Presidente della Comunità del Diaconato in Italia: “Il Convegno Nazionale si tiene ogni due anni in una diocesi italiana, alternandosi regolarmente al nord, al centro e al sud. Abbiamo voluto chiamarlo ‘Diaconato – Periferie – Missione’ per diversi motivi: la periferia perché è un tema su cui sta spingendo molto Papa Francesco, e la missione perché il Papa ha espresso il desiderio di vedere i diaconi impegnati nelle missioni. ‘Diaconi custodi del servizio’ è una frase pronunciata sempre dal Papa, in occasione della sua visita nella Diocesi di Milano, sulla vocazione specifica a cui è chiamato – richiamando la figura di San Giuseppe –, mentre ‘Dispensatori di carità’ è un’espressione di un documento di qualche anno fa dove i vescovi italiani chiedevano di essere, appunto, dispensatori di carità”. Nelle quattro giornate del convegno si alterneranno diversi relatori: a cominciare dal Patriarca di Venezia mons. Francesco Moraglia, che presiederà la celebrazione di apertura; il cardinale Luis Antonio Tagle, Presidente di Caritas Internationalis