«Affrettiamo il passo per guarire dalle miserie morali!»

Cammino di Quaresima attraverso i commenti al Messaggio del Papa

Proseguiamo il cammino verso il Mistero Pasquale attraverso gli echi che il Messaggio per la Quaresima 2014 di Papa Francesco fa risuonare nei cuori. Questa settimana ci accompagna la riflessione di fra Ireneo Forgiarini, presidente della Comunità di recupero per persone tossicodipendenti Ca’ delle Ore di Breganze. LA MISERIA MORALE

Con la consueta semplicità e concretezza evangelica il Papa – per un sano cammino quaresimale – ci esorta a guardare dentro di noi e a guardare fuori, attorno a noi e … a muovere con il cuore aperto e misericordioso – com’è il cuore di Gesù – sia i piedi per andare incontro, verso, i fratelli, che le mani per sollevare chi è caduto, chi è sofferente, chi ci è accanto ed ha spento la luce della Speranza nella propria vita.

Le grandi povertà che sperimentiamo in questo tempo e che il Papa chiama senza troppi giri di parole: “MISERIE”, non sono piovute dal Cielo, ma sono il frutto amaro di un mondo, di una cultura che ha in modo scientifico buttato fuori di casa Dio. Tutti – chi più chi meno – abbiamo contribuito a fare questo con i nostri silenzi, i compromessi, gli accomodamenti e … anche il chiuderci dentro una religione-ideologizzata che poco ha da spartire con quel Gesù di Nazareth che tutti diciamo essere il nostro Dio… e lo preghiamo pure ma non facciamo quello che ci dice di fare.

Qui sta il punto e Papa Francesco con molto garbo, ma deciso, scoperchia il pentolone delle nostre ipocrisie e ci esorta ad essere veri e coraggiosi nel riconoscerci “peccatori” e idolatri dell’io… senza D-io perciò anche noi generatori di miseria materiale – morale e spirituale.

La Quaresima è il tempo della Grazia Misericordiosa di Dio che rianima, risveglia la coscienza e in modo responsabile ci porta verso “le periferie”… prima di tutto nostre, personali e poi verso i fratelli che sono più feriti di noi…

Essere cristiani non significa essere “molto devoti” ma essere “samaritani”…. , non significa scandalizzarsi dei peccati e dei vizi altrui, ma con pietà e amore stendere le mani e accogliere, prendersi cura gli uni degli altri.

Cari amici, tutti siamo nel calderone di questo “povero” mondo, ma quando ci permettiamo di fare esperienza della misericordia di Dio non possiamo poi stare con le mani in mano indifferenti e che gli altri “si arrangino”… questo non è cristiano!

La riflessione del Papa è uno sguardo sincero sulla condizione umana del nostro tempo e ci offre umilmente la via per un ritorno alla casa del Padre.

Tutti, miei cari, abbiamo delle ferite, delle ammaccature abbiamo peccato! Non stiamo lì impalati a lagnarci, ma affrettiamo il passo per guarire dalle miserie morali nelle quali abbiamo speso energia e vita e rimettiamo al centro della nostra vita non l’io ma D-io che con il Suo Amore tutto copre, tutto perdona, tutto dimentica e forti della Sua Forza diventiamo apostoli, missionari, annunciatori credibili di un Dio che ci apre a un futuro splendido come Lui da sempre lo sogna per ciascuno di noi.

Ecco, secondo me, cosa significa quell’invito del Papa “… questo tempo di Quaresima trovi la Chiesa intera disposta e sollecita a testimoniare a quanti vivono nella miseria materiale, morale e spirituale il messaggio evangelico…”, che non è fare una bella predica o moltiplicare le devozioni, ma “essere pronti ad abbracciare Cristo in ogni povero”, così come noi ci sentiamo abbracciati, toccati da Lui con la Sua Misericordia.

Carissimi Amici, per arrivare a Pasqua liberi e leggeri, per cogliere la bellezza del Risorto è bene che inchiodiamo il nostro vecchio io al legno della Croce e senza nostalgia rischiamo l’alba di un tempo nuovo che ci porterà sereni verso il futuro.Fra Ireneo Forgiarini
francescano,
presidente della comunità di recupero per tossicodipendenti
Ca’ delle Ore di Breganze
Il commento al Messaggio del Papa per la prima settimana di Quaresima a cura di don Matteo PasinatoIl commento al Messaggio del Papa per la seconda settimana di Quaresima a cura di don Matteo PasinatoIl commento al Messaggio del Papa per la terza settimana di Quaresima a cura di Francesca Nardin