«Ai convenzionali auguri di Natale seguano gesti concreti»
Mons. Beniamino Pizziol chiede ai giornalisti di diffondere la sua personale speranza in questi tempi di difficoltà

«Per questo Natale ho un desiderio: che alle parole d’augurio, di solito formali e convenzionali, corrispondano gesti concreti».

La mattina di giovedì 19 dicembre 2013, ricevendo i giornalisti in Episcopio per i tradizionali auguri agli operatori dell’informazione e la diffusione del Messaggio Natalizio, il Vescovo di Vicenza Beniamino Pizziol è andato subito al centro di una delle sue principali preoccupazioni: le famiglie e le persone in difficoltà economica.

Ecco, quindi, che il Vescovo si rivolge innanzitutto ai cristiani, affinché «per primi» si impegnino a porre «gesti concreti» che restituiscano «speranza e fiducia» a chi è «caduto nell’angoscia» e nello sconforto a causa della perdita del posto di lavoro o della riduzione dello stipendio. Ma chiede segni tangibili anche «agli uomini e alle donne di buona volontà», seppure non credenti, perché – ha ribadito – «il compito della solidarietà non è solo della Chiesa». Infatti, «da questa situazione o ne usciamo tutti insieme», oppure prevarranno «egoismo e individualismo».

Richiamando la Lettera di Natale 2013 “Non c’era posto per loro nell’alloggio” in cui affronta il grave problema della perdita dell’abitazione da parte delle persone che non possono più sostenere il pagamento dell’affitto e vengono sfrattate, monsignor Pizziol ha detto: «Noi cristiani – e il Vescovo per primo – non possiamo limitarci a dire “Coraggio” e non fare nulla».

Di qui alcune scelte importanti. Innanzitutto mettere a disposizione le canoniche rimaste senza parroco residente: «25 sono già state date in comodato d’uso gratuito a famiglie, piccole comunità religiose o case-famiglia gestite da associazioni quali la Comunità Papa Giovanni XXIII o l’Operazione Mato Grosso. Per altre è in atto il discernimento da parte delle parrocchie e presto saranno destinate».

Poi l’indicazione data «alle nostre istituzioni (per esempio, l’Economato Diocesano e l’Istituto per il Sostentamento del Clero) di ridurre il canone degli affitti delle abitazioni di proprietà».

Infine, attraverso l’iniziativa dei Sostegni di Vicinanza della Caritas, la Chiesa vicentina offre «un sollievo, per un certo periodo, a famiglie che, altrimenti, non ce la farebbero ad arrivare a fine mese».

Né monsignor Pizziol ha tralasciato di ricordare la grande generosità di congregazioni e ordini religiosi i quali si prodigano nella prossimità anche mettendo a disposizione porzioni di edifici non più utilizzati, come hanno fatto i Frati Minori in borgo Santa Lucia o le Suore delle Poverelle in contrà Torretti.

A una domanda postagli sulle odierne proteste del cosiddetto “Movimento dei forconi”, il Vescovo ha commentato: «Ci sono moltissime persone, e tra queste anche imprenditori, che non riescono più a far fronte ai bisogni fondamentali. E non si tratta di dover condurre una vita sobria, ma di arrivare a fine mese! I risparmi sono finiti ed è esplosa la rabbia, innanzitutto contro i politici ritenuti responsabili della crisi. Come cristiani non possiamo fingere che questa rabbia non ci sia, perciò dobbiamo ascoltare chi è esasperato e accoglierlo con la sua disperazione. Come Chiesa, infatti, siamo chiamati ad essere solidali, non con i vari movimenti, ma con le persone che vivono situazioni di difficoltà».

Congedandosi dai giornalisti, monsignor Beniamino Pizziol ha simpaticamente evidenziato che il Vescovo non può rilasciare dichiarazioni in continuazione a semplice richiesta della Stampa: «Voi – ha detto – avete i tempi del commerciante, e tutto vi occorre subito; io invece ho i tempi dell’agricoltore…».


Luca de Marzi

 Ambito veneto, Adorazione dei pastori, secolo XVIII, parrocchia di Isola Vicentina