Al via il nuovo Anno Accademico dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose. Iscrizioni aperte fino a metà di ottobre

 
Le iscrizioni per l’anno accademico 2017/2018 all’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Mons. Arnoldo Onisto” di Vicenza sono aperte fino alla metà del prossimo mese di ottobre (tel. 0444 502052; mail: issr@vicenza.chiesacattolica.it). 
 
Il 25 settembre riprendono le lezioni nella sede di Borgo Santa Lucia 51, dove è possibile frequentare, dal lunedì al giovedì con orario 19-22,30, come studenti ordinari, straordinari, uditori oppure ospiti.
 
«L’offerta formativa della nostra scuola è rivolta a quanti sono interessati per motivi diversi, a chi vuole conoscere le Sacre Scritture, approfondire la propria fede o rispondere a interrogativi profondi e di ricerca spirituale e personale», spiega il direttore dell’Issr di Vicenza don Aldo Martin.
La struttura funziona da ormai quarant’anni e si è trasformata da Scuola di formazione ad Istituto di Scienze religiose delle Venezie, fino all’odierno Istituto Superiore, secondo un progetto di riordino  della Cei, che ha voluto l’attuazione progressiva di un sistema a rete sotto la diretta responsabilità delle Facoltà teologiche. Per questo la scuola di Vicenza è collocata in una rete di 13 istituti all’interno della Facoltà Teologica del Triveneto che ha sede a Padova.
 
Ogni anno, in tutto il Triveneto, la Facoltà nel suo complesso accoglie circa 2500 studenti e quasi 400 docenti tengono lezione. 1930 studenti negli ultimi 10 anni hanno conseguito i gradi accademici e oggi la maggior parte di essi è insegnante di religione. Guardando i numeri recenti nell’Issr di Vicenza si contano circa 200 iscritti tra ordinari, uditori e studenti straordinari. La maggioranza sono donne. I docenti sono 28: preti, religiosi, laici, tra questi 3 donne.
Il curricolo degli studi ha la durata di 5 anni: con il primo triennio si consegue la laurea in Scienze religiose, il secondo ciclo biennale consente di ottenere la laurea magistrale in Scienze religiose. Ma le soluzioni possono essere diverse perché varie sono le esigenze di chi si iscrive.
 
«Tra i nostri frequentanti ordinari la maggioranza sono laici, moltissimi i giovani, quasi la metà viene a lezione per diventare insegnante di Religione, altri desiderano approfondire il cammino di fede personale – precisa don Aldo, che all’Istituto è anche docente di Sacra Scrittura -. Frequentano tanti giovani, alcuni religiosi, diversi adulti, mamme e papà con figli grandicelli si prendono il tempo per un po’ di studio teologico.  Ci sono i candidati al diaconato permanente e c’è pure qualche non credente che cerca risposte ai propri interrogativi esistenziali. L’ambiente è positivo e comunitario, il clima vivace. Dallo scorso anno – aggiunge don Aldo –, prima delle lezioni, diamo la possibilità della preghiera dei vespri e della celebrazione eucaristica. Un buon gruppo di studenti vi partecipa e condivide anche questo percorso di preghiera»
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Ma perché studiare teologia? Le voci di alcuni studenti sono raccolte nel sito della Facoltà del Triveneto (www.fttr.it). Le motivazioni che ritornano con frequenza riportano desideri coltivati da tempo, la ricerca di aiuto nel percorso di maturazione personale e cristiana, la volontà di conoscere meglio le Scritture e di capire contenuti e verità teologiche, lo sbocco professionale per l’insegnamento della religione cattolica. 
I più giovani confidano come lo studio teologico faccia cadere tanti pregiudizi negativi sulla Chiesa e che le lezioni, pur essendo impegnative, appassionano molto e aiutano a vedere con occhi nuovi i contenuti della fede.
 
«L’attività accademica parte anche quest’anno con entusiasmo ed impegno – sottolinea don Aldo Martin, al suo secondo anno come direttore dell’istituto di Vicenza –. Raccogliamo una richiesta numerosa grazie anche all’esperienza dell’Open day” proposto nello scorso mese di maggio e che ha contribuito a far conoscere alla gente che anche a Vicenza c’è un Istituto di teologia per lo studio approfondito, per la formazione e la crescita personale, che rappresenta pure uno spazio per partecipare e contribuire in modo qualificato nella vita ecclesiale e nell’animazione cristiana della società».
 
Michele Pasqualetto