Amori e confini: la delicata situazione delle coppie miste

Il 3 marzo un incontro promosso da Migrantes

 
 
“Amori e confini”, un libro che prova ad indagare sulle coppie miste, formate da appartenenti a fedi religiose diverse.
Si tratta di una realtà sempre più frequente anche nel vicentino: in alcuni paesi gli stranieri appartenenti a confessioni religiose non cristiane raggiungono il 40% della popolazione.
Il libro, scritto da Francesco Cerchiaro, con la prefazione del professor Stefano Allievi dell’Università degli Studi di Padova, è promosso dagli uffici diocesani per la pastorale dei migrantes e da quello di pastorale familiare. 
Verrà prossimamente presentato al palazzo delle opere sociali il 3 marzo alle 17.00. L’incontro è aperto a tutti. 
 
 
Di seguito la presentazione del libro:
 
Francesco Cerchiaro AMORI E CONFINI  Le coppie miste tra Islam, Educazione dei figli e Vita quotidiana Prefazione di Stefano Allievi. Guida Editori, Dicembre 2016
 
Quali meccanismi di inclusione e di esclusione si muovono nelle rispettive reti familiari e sociali di una coppia mista, in particolare quando uno dei coniugi è musulmano ( o è cresciuto in un contesto culturale a maggioranza musulmano) e l’altro coniuge è cristiano ( o è cresciuto in un ambiente occidentale di cristianesimo secolarizzato)?  E, in parallelo, nella dimensione del quotidiano, i due coniugi quale varietà di  prassi avviano e “ vivono” nella sfera pubblica e in quella intima per cercare di gestire la complessità delle differenze; quale locomotiva ispira i loro percorsi quando esplorano “ i confini” dei retroterra culturali-religiosi, nel quadro di una continua negoziazione dei ruoli di genere, dei rapporti di potere nella sfera di coppia e soprattutto nella genitorialità, cioè nell’educazione dei figli? Due interrogativi, che sono le rotaie su cui il dott. Francesco Cerchiaro, assegnista vicentino presso il dipartimento FISPPA dell’Università di Padova, fa scorrere il treno della sua interessante ricerca con la prefazione del prof. Stefano Allievi. Tema questo delicato perché, se “fare famiglia” nell’era della globalizzazione è di per sé complicato,  è stimolante cercare di comprendere se e a che prezzo ci riescono i coniugi che, oltre alle sempre imprevedibili dinamiche di coppia, sono chiamati a confrontarsi con le aspettative  religiose delle famiglie di riferimento, a raccogliere sfide inedite di coscienza e tendere al raggiungimento di una propria elaborazione, nel privato. Tema di grande attualità perché, in generale, i matrimoni misti sono in aumento( nel 2014, sono stati il 9,2%, celebrati quasi tutti con rito civile, con una durata media inferiore rispetto ad un matrimonio tra italiani). In secondo luogo perché, quando si tratta di un matrimonio cristiano-musulmano, scattano le trappole dell’immaginario collettivo e delle rappresentazioni mediatiche sul fondamentalismo islamico e su alcuni codici patriarcali misogeni, indipendentemente dal paese di provenienza a tradizione musulmana( soprattutto, Marocco, Albania, Tunisia, Senegal, Egitto, Bangladesh, Pakistan, Algeria, Bosnia, Iran,Nigeria, Turchia, Somalia). In effetti, nel suo costruirsi ed evolversi, una coppia mista cristiano-musulmano si deve confrontare con il macro e con il microcosmo, con le percezioni dall’esterno e con i vissuti nell’intimità. In questa complessità, Cerchiaro dà ampio spazio ad illuminanti autonarrazioni dei protagonisti, 15 coppie miste residenti soprattutto nel Nord Italia. Ci raccontano le distinte strategie adottate nella rinegoziazione della propria mixitè, a partire dal biculturalismo in cucina, alla gestione del tempo, del denaro e dell’ospitalità per addentrarsi nelle tappe simboliche della genitorialità ( la lingua e il bilinguismo, la scelta del nome,  la socializzazione religiosa dei figli.  “ Attraverso la lingua, il nome e la religione, i partner segnano i propri percorsi di coppia, tracciano confini che riscrivono nelle pratiche quotidiane; a volte lungo i recinti dell’appartenenza e non appartenenza, altre volte andando oltre gli stessi”. La locomotiva, cioè il fattore dirimente del grado di successo ( o di insuccesso) della propria avventura come coppia, è l’amore che, nelle sue varie dimensioni, viene di volta in volta usato per “ mediare” e per “ rimediare” ai nodi incontrati. In effetti, come ci ricorda il prof.Allievi, “ le rappresentazioni .- come le istituzioni, le norme, i ruoli – sono importanti anche per poterle trasgredire pur continuando, magari, a ribadirle”. E alla fine, nella pratica del quotidiano, è l’amore che compone i tasselli mobili di un puzzle complesso secondo un metodo del tutto singolare e innovativo, quello del “ saper guardare oltre” gli antichi confini del fare coppia.   A cura di Luciano Carpo ( Migrantes Vicenza)