Anniversario mons. Nonis: una fondazione continua il suo impegno per la cultura

 
Nel primo anniversario della morte, la Chiesa vicentina ricorda mons. Pietro Giacomo Nonis, che fu suo pastore dal 1988 al 2003.
 
Mercoledì 15 luglio alle 19 in Cattedrale verrà celebrata una Santa Messa di suffragio che si concluderà con un momento di memoria orante presso la tomba del presule nella cripta della stessa Cattedrale. La celebrazione sarà presieduta dal vescovo di Vicenza mons. Beniamino Pizziol e vedrà la partecipazione – oltre che di clero e fedeli – anche di diversi rappresentanti delle Istituzioni civili, religiose e sociali vicentine.
 
Come testimoniato in occasione dei funerali un anno orsono, il segno lasciato in diversi ambiti dall’episcopato di mons. Nonis è infatti ancora da tutti riconosciuto, vivo e tangibile. In particolare l’impegno in ambito culturale del defunto presule (che fu per anni anche docente e pro rettore dell’Università di Padova) viene oggi portato avanti dalla Fondazione a lui intitolata. 

 Mons. Nonis verrà ricordato anche in tutte le Sante Messe che mercoledì 15 luglio saranno celebrate nelle parrocchie e nelle comunità religiose della Diocesi.
 
 
 
 
Il vescovo Pietro Giacomo Nonis fu uomo di cultura. È uno dei tratti riconosciuti unanimemente da chi ebbe modo di incontrarlo e conoscerlo.
Questo suo impegno a favore della cultura oggi prosegue grazie alla Fondazione da lui voluta e alla quale è affidata la responsabilità di valorizzare i molteplici interessi di un uomo e di un pastore poliedrico che riconosceva nell’ambito culturale uno spazio privilegiato anche per annunciare il messaggio cristiano.
 
“La Fondazione – scriveva lui stesso in una relazione del 2013 – realizzerà le proprie finalità statutarie provvedendo alla conservazione e valorizzazione delle collezioni di campane, di sculture, di pietre lavorate, di modelli di navi e velieri, nonché della raccolta libraria di proprietà del fondatore Pietro Giacomo Nonis”.   
Gli obiettivi della fondazione costituita nel 2009 sono proprio quelli di dare continuità al suo impegno nell’ambito della cultura e della valorizzazione del patrimonio artistico e religioso del territorio.   
 
«La Fondazione Culturale Etnografica Pietro Nonis – spiega mons. Antonio Marangoni attuale presidente della Fondazione e per molti anni segretario del vescovo Nonis – mette in atto, nello spirito del fondatore, iniziative volte a continuare le finalità statutarie, valorizzando le diverse collezioni depositate presso le sedi museali della Diocesi di Vicenza e di Villa Fogazzaro-Colbachini di Montegalda».
 
A proposito delle campane, Giovanni Colbachini racconta che «mons. Nonis aveva una grande passione per quelle storiche, che collezionava. Lo conobbi – aggiunge – più di trent’anni fa, quando venne a visitare la storica azienda di famiglia che, dal 1745, fonde campane per le chiese. Aveva una cultura sconfinata. Disquisivamo sulla salvaguardia della vecchia campana. In commercio ce ne sono pochissime, perché la maggior parte, tra le due guerre mondiali, vennero fuse per fare cannoni. Credo che le amasse perché rappresentavano una forma d’arte di culto molto antica, risalente al 300 dopo Cristo. La prima campana fu addirittura inventata 3.500 anni prima di Cristo dai cinesi».   
 
L’ente, il cui CdA è formato dal Presidente della Fondazione “Daciano Colbachini” (Giuseppe Colbacchini), da Giovanni Colbacchini, dal vicepresidente della Fondazione “Cariverona” Silvano Spiller e dal Presidente dell’Opera Immacolata Concezione di Padova ing. Mario Geremia oltre che da mons. Renato Dovigo, nell’ultimo anno ha realizzato diverse iniziative per dare seguito alle indicazioni di mons. Nonis. «In particolare – precisa il presidente Marangoni – ha provveduto, in seguito alla scomparsa del compianto Vescovo, a depositare libri e oggetti contenuti nella Casa vescovile di Brendola in più sedi e istituti, tra cui: quadri antichi, oggetti liturgici e croci copte, icone etiopiche, vasi, testi sacri buddisti, ornamenti etnici presso il Museo Diocesano “Pietro Giacomo Nonis” di Vicenza; statue africane, maschere africane, rami ottomani presso il Museo Veneto delle Campane “Daciano Colbachini” di Montegalda (VI)».   
Ma non è tutto. La Fondazione ha anche depositato altri quadri, mobili e parte dei moltissimi libri che costituivano la biblioteca del vescovo Nonis in diverse altre sedi tra cui la Curia vescovile di Vicenza, le Suore Maestre di Santa Dorotea Figlie dei Sacri Cuori (Casa generalizia) di Vicenza, le Suore Elisabettine (Casa generalizia) di Padova, l’Archivio Diocesano di Vicenza, l’Istituto scolastico “Graziani” di Bassano del Grappa (VI).   
 
L’impegno della Fondazione a tener viva la memoria di mons. Nonis, si è concretizzata, tra le altre cose, con iniziative culturali quali l’allestimento di una mostra in sua memoria in occasione dei 25 anni della manifestazione fieristica Koiné, «di cui – evidenzia ancora mons. Marangoni – proprio mons. Nonis fu l’ideatore e il fondatore, cogliendo l’importanza di un settore, quello del sacro, che non può rispondere alle sole dinamiche del mercato, ma che ha bisogno di confrontarsi continuamente con le indicazioni del Magistero ecclesiastico, a partire dall’insegnamento del S. Padre. La mostra “Da Pietro a Pietro”, già esposta in duomo tra dicembre 2014 e aprile 2015, ha voluto onorare il Vescovo, proponendo al pubblico la visione di documenti preziosi conservati nell’Archivio della diocesi vicentina».
 
Lauro Paoletto
 
Articolo da La Voce dei Berici di questa settimana