Aperto ufficialmente il processo di canonizzazione di Bertilla Antoniazzi

La santità in una breve vita interamente segnata dalla sofferenza


Da ventidue anni, in concomitanza con la memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes, si celebra la Giornata Mondiale del Malato.

Quest’anno tale appuntamento ha assunto un significato particolare per la nostra Diocesi: nella mattinata di sabato 8 febbraio 2014, nell’ospedale di Vicenza, a conclusione della Messa celebrata con diversi malati, operatori sanitari e sacerdoti, il Vescovo Beniamino Pizziol ha aperto ufficialmente la fase diocesana del processo di Canonizzazione della Serva di Dio Bertilla Antoniazzi, ossia l’iter previsto dalla Chiesa per riconoscere pubblicamente in un fedele la presenza dei tratti della santità.

Il luogo e il momento scelto per l’occasione non sono stati casuali, in quanto Bertilla ha percorso spesso nella sua breve vita i corridoi di un ospedale: infatti, nata a San Pietro Mussolino nel 1944, conoscerà ben presto l’esperienza della malattia – una grave patologia cardiaca –, che l’accompagnerà fino alla morte prematura avvenuta il 22 ottobre 1964 proprio nel nosocomio berico.

Questa giovane donna ha saputo vivere in modo straordinario un’ordinarietà di vita segnata indelebilmente dalla sofferenza fisica, diventando un punto di riferimento per tanti che l’hanno incontrata.

Come ha detto mons. Pizziol durante l’omelia, la sua figura si inserisce in quella scia di donne e uomini che negli ultimi due secoli hanno testimoniato santamente la loro fede cristiana in terra vicentina (Gaetana Sterni, Bertilla Boscardin, Claudio Granzotto, Giuseppina Bakhita, Mamma Rosa, ecc.).

L’atto di apertura del processo è un momento breve, ma significativo, che la Chiesa reputa importante in quanto attraverso tale passaggio, contraddistinto da una particolare formalità, si vuole indicare la serietà con cui viene condotto lo studio della causa.

Terminata l’orazione dopo la comunione, mons. Pierantonio Pavanello, cancelliere vescovile, ha spiegato il significato del processo di canonizzazione e della sessione di apertura, dando successivamente lettura della lettera con cui la Congregazione per le Cause dei Santi ha approvato l’introduzione della causa e del decreto del Vescovo per la nomina dei membri del Tribunale (mons. Giusepe Ruaro, giudice delegato; don Enrico Massignani, promotore di giustizia; prof. Luigi Grandi, notaio); da ultimo, dopo che questi hanno accettato l’incarico, Vescovo e membri hanno prestato giuramento.

Il compito che ora spetta al Tribunale è raccogliere tutti gli elementi necessari (vedi l’Editto del Vescovo), in particolare le testimonianze di chi ha conosciuto Bertilla, perché poi la Chiesa possa esprimere il suo giudizio.
 

Enrico Massignani