«È difficilissimo, ti fa sudare ogni singola virgola. Ma non è una lingua complicata per il gusto della complicazione, è piuttosto una lingua che richiede uno sforzo, inevitabile per innescare quel senso di meraviglia nei confronti del mondo che è stata la sua principale missione».
«La meraviglia è una conquista quotidiana. In gioventù, Chesterton ha vissuto un periodo di crisi profonda in cui è arrivato sul punto di dubitare su tutto. Quando una persona arriva così in basso, o finisce con l’uccidersi (ipotesi che ha sfiorato la mente di Chesterton), oppure inizia a capire che la sola presenza delle cose è miracolosa».
«Chesterton usa molto spesso il paradosso, fa vedere le cose capovolgendole. La meraviglia non è spontanea, è una leggerezza che si guadagna con un atto di forza. Bisogna avere il coraggio di guardarsi attorno e ringraziare di tutto. Tutto è meraviglioso rispetto al nulla».
«È concreto e vero nel quotidiano. La lode del quotidiano è la cosa più difficile e impegnativa che un uomo possa fare. E Chesterton l’ha fatto. Chesterton voleva puntare una pistola contro le persone perché si accorgessero di essere vive. Questo è il senso di tutto il suo lavoro».
«Una volta un giornalista gli chiese che cosa avrebbe voluto avere se fosse rimasto solo su un’isola deserta. Invece di qualche grande classico, Chesterton rispose che gli sarebbe servito solo un libro: “101 modi di costruire una barca”. Il suo pensiero è estremamente pratico. Se sei in un isola vuol dire che sei isolato, e l’isolamento è pericoloso. Dobbiamo sempre darci da fare per costruire barche, per stare insieme con gli altri».
«È successo per caso. Stavo traducendo un articolo di Chesterton sul Titanic. Era il periodo della Costa Concordia. Mi sono accorta che il giudizio di Chesterton sul Titanic era più attuale della maggior parte dei giudizi che piovevano sulla tragedia della Costa Concordia. Allora, con una sfacciataggine che non mi è propria, ho contattato “Tempi”. Da quell’episodio è nata “Tremende Bazzecole”, in cui mi lascio aiutare dal modo in cui Chesterton guarda le cose per commentare i fatti di cronaca».
“Il matrimonio è un duello all’ultimo sangue che nessun uomo d’onore dovrebbe declinare”.
L’innocenza di Padre Brown (1911), Agenzia Libraria Editrice, 2004La saggezza di Padre Brown (1914), Rizzoli 1996L’incredulità di Padre Brown (1926), Piemme, 1998Il segreto di Padre Brown (1927), Piemme, 1999Lo scandalo di Padre Brown (1935), Piemme, 1999Ciò che non va nel mondo (1910), Lindau, 2011Le avventure di un uomo vivo (1912), Piemme 1997La nuova Gerusalemme (1920), Lindau, 2011La serietà non è una virtù (1921), Lindau, 2011San Francesco d’Assisi (1923), Lindau, 2008Il profilo della ragionevolezza (1926), Lindau, 2011La Chiesa cattolica (1926), Lindau, 2010Il ritorno di Don Chisciotte (1927), Morganti, 2012Perché sono cattolico (e altri scritti) (1929), Gribaudi, 1994San Tommaso d’Aquino (1933), Lindau, 2008Il pozzo e le pozzanghere (1935), Lindau 2012