L'INTERVISTA

«Avere il coraggio di guardarsi attorno e ringraziare di tutto»

Chesterton secondo Annalisa Teggi, la sua traduttrice

 
Sabato 29 marzo 2014, ad Arzignano, ha avuto luogo il terzo Aperitivo Culturale organizzato dall’Associazione “Ulysses”. Ospite dell’incontro Annalisa Teggi, moglie, mamma di due bambini, saggista e traduttrice, in particolare delle opere di Gilbert Keith Chesterton, un classico inglese ancora troppo poco conosciuto in Italia.
 
«La scarsa fama di Chesterton è difficilmente spiegabile, perché si tratta di un autore comunicativo, adatto a tutti, eruditi e non. Mio marito, che nel tempo sono riuscita a “chestertonizzare”, lavora spesso a Londra, e anche lì Chesterton non è molto noto, perlomeno all’uomo della strada, che non ha fatto studi letterari. Forse perché il suo inglese richiede un certo grado di attenzione. Forse perché, essendo un autore “cattolico”, trova più attrito di altri… Un po’ come Guareschi».
 
Non dev’essere facile tradurre la prosa di Chesterton.
«È difficilissimo, ti fa sudare ogni singola virgola. Ma non è una lingua complicata per il gusto della complicazione, è piuttosto una lingua che richiede uno sforzo, inevitabile per innescare quel senso di meraviglia nei confronti del mondo che è stata la sua principale missione».
 
La meraviglia di fronte alla normalità della vita.
«La meraviglia è una conquista quotidiana. In gioventù, Chesterton ha vissuto un periodo di crisi profonda in cui è arrivato sul punto di dubitare su tutto. Quando una persona arriva così in basso, o finisce con l’uccidersi (ipotesi che ha sfiorato la mente di Chesterton), oppure inizia a capire che la sola presenza delle cose è miracolosa».
 
Come si raggiunge la meraviglia?
«Chesterton usa molto spesso il paradosso, fa vedere le cose capovolgendole. La meraviglia non è spontanea, è una leggerezza che si guadagna con un atto di forza. Bisogna avere il coraggio di guardarsi attorno e ringraziare di tutto. Tutto è meraviglioso rispetto al nulla».
 
Si tratta solo di un atteggiamento intellettuale o è qualcosa di concreto?
«È concreto e vero nel quotidiano. La lode del quotidiano è la cosa più difficile e impegnativa che un uomo possa fare. E Chesterton l’ha fatto. Chesterton voleva puntare una pistola contro le persone perché si accorgessero di essere vive. Questo è il senso di tutto il suo lavoro».
 
Un autore “pratico”.
«Una volta un giornalista gli chiese che cosa avrebbe voluto avere se fosse rimasto solo su un’isola deserta. Invece di qualche grande classico, Chesterton rispose che gli sarebbe servito solo un libro: “101 modi di costruire una barca”. Il suo pensiero è estremamente pratico. Se sei in un isola vuol dire che sei isolato, e l’isolamento è pericoloso. Dobbiamo sempre darci da fare per costruire barche, per stare insieme con gli altri».
 
Lei tiene una rubrica “chestertoniana” per la rivista “Tempi”.
«È successo per caso. Stavo traducendo un articolo di Chesterton sul Titanic. Era il periodo della Costa Concordia. Mi sono accorta che il giudizio di Chesterton sul Titanic era più attuale della maggior parte dei giudizi che piovevano sulla tragedia della Costa Concordia. Allora, con una sfacciataggine che non mi è propria, ho contattato “Tempi”. Da quell’episodio è nata “Tremende Bazzecole”, in cui mi lascio aiutare dal modo in cui Chesterton guarda le cose per commentare i fatti di cronaca».
 
La moglie di Chesterton, Frances – la ragazza dai capelli rossi –, viene citata in quasi tutti i suoi libri. Per concludere, che cosa direbbe Chesterton, oggi, sulla crisi dei matrimoni?
“Il matrimonio è un duello all’ultimo sangue che nessun uomo d’onore dovrebbe declinare”.
 
Giuseppe Signorin
 
 
INVITO ALLA LETTURA – Alcune opere di G.K.Chesterton

L’innocenza di Padre Brown (1911), Agenzia Libraria Editrice, 2004La saggezza di Padre Brown (1914), Rizzoli 1996L’incredulità di Padre Brown (1926), Piemme, 1998Il segreto di Padre Brown (1927), Piemme, 1999Lo scandalo di Padre Brown (1935), Piemme, 1999Ciò che non va nel mondo (1910), Lindau, 2011Le avventure di un uomo vivo (1912), Piemme 1997La nuova Gerusalemme (1920), Lindau, 2011La serietà non è una virtù (1921), Lindau, 2011San Francesco d’Assisi (1923), Lindau, 2008Il profilo della ragionevolezza (1926), Lindau, 2011La Chiesa cattolica (1926), Lindau, 2010Il ritorno di Don Chisciotte (1927), Morganti, 2012Perché sono cattolico (e altri scritti) (1929), Gribaudi, 1994San Tommaso d’Aquino (1933), Lindau, 2008Il pozzo e le pozzanghere (1935), Lindau 2012