Campanari: una tradizione che si rinnova

Molti i giovani coinvolti

 
Campanari? No. Suonatori di campane è il termine esatto. Se il primo fa riferimento ad una figura del passato corrispondente al sacrestano che, tra gli altri compiti, batteva i rintocchi, il secondo mette in primo piano uno strumento da suonare e, di conseguenza, la competenza nell’accostarlo.

Il gruppo “Corde e musica”, che conta una ventina di giovani volontari suonatori di campane (dai 12 anni in su), tra cui donne, di Tezze sul Brenta, Bassano e dintorni, ha fatto della passione per le campane un servizio. Con l’obiettivo di salvaguardare e promuovere quest’arte antica, nonché di educare le persone all’ascolto e al riconoscimento delle diverse tipologie di rintocchi, il gruppo si impegna a riportare a corda, mediante autofinanziamento, diversi campanili, a proporre concerti di campane, a curare sopralluoghi e ricerche storiche.

«Quest’anno il gruppo festeggia dieci anni di attività – racconta Simone Scattola, maestro di “Corde e musica”, oltre che direttore di corali con, alle spalle, studi di organo e composizione organistica -. Siamo uno dei pochi gruppi di suonatori di campane “zonali”. Ci muoviamo tra Tezze, sede fissa, e Pozzoleone, Cartigliano, Marsan, S. Michele di Bassano, Campese, Pove del Grappa, Bassano del Grappa, Fellette di Romano d’Ezzelino, Valstagna, San Vito di Arsiè, Marostica».

I membri “hanno le mani in pasta nel settore”: sono, cioè, competenti in materia in quanto studiosi di musica o animatori liturgici. Muovendosi in particolare a Tezze, il gruppo, di cui è presidente Manuel Bressan, è riuscito ad introdurre, accanto all’impianto elettrico delle campane, anche quello manuale, grazie soprattutto al prezioso contributo tecnico di Gianfranco Acazi, conoscitore della disciplina e favorevole al ripristino del suono manuale.

«Abbiamo riportato a corda circa una decina di campanili, grazie anche al sostegno dei parroci e all’entusiasmo delle persone che amano quest’arte – prosegue Simone -. Abbiamo aggiunto campane ai concerti. Nel 2009, per esempio, sono state introdotte sei campane, accanto alle sette esistenti, a Tezze».

Quello di “Corde e musica” è un servizio a calendario, programmato a seconda delle esigenze dei paesi. Il gruppo interviene nelle solennità, nelle ricorrenze religiose e civili, nelle feste patronali, nelle feste quinquennali del Cristo a Pove. A Tezze, invece, propone il suono delle campane manuale ogni sabato sera e nelle feste principali. Qui anche il concerto di Natale è un momento speciale: vengono suonati, con le campane, brani natalizi accompagnati dall’organo e videoproiettati in chiesa.

«Essendo in una zona di confine, collaboriamo sia con la diocesi di Vicenza che con quella di Padova – racconta Simone -. Nella provincia di Vicenza è diffuso il sistema di suono alla Veronese, più classico. Nel Bassanese, invece, vi sono tecniche di suono che imitano quello friulano, lo slancio (il più antico), i concerti sincronizzati, il suono a carillon. Noi utilizziamo più tecniche».

 Il sistema innovativo di suono dei concerti tiene conto dei vari periodi liturgici. «Variamo le tonalità in base ai momenti del calendario della Chiesa. In Quaresima i brani sono in tonalità minore. Il suono è più austero e malinconico».

Una passione, quella per le campane, che Simone ha sempre avuto e che ha coltivato nella scuola campanaria di S. Marco a Vicenza. Altri membri, invece, si sono appassionati a questa attività musicale direttamente sul campo.
“Corde e musica” è anche un gruppo di aggregazione e amicizia che propone un’arte tradizionale in un mondo tecnologico, con l’obiettivo di diversificare le proposte in una continua ricerca innovativa.

Margherita Grotto
 
 
Articolo da La Voce dei Berici di questa settimana.