NOTA PASTORALE
L'ORDO VIRGINUM NELLA CHIESA IN ITALIA

CAPITOLO II
Il discernimento e la formazione

7 Requisiti e ammissione delle candidate alla consacrazione

Le premesse al Rito di consacrazione attribuiscono al Vescovo la responsabilità ultima dell’ammissione nell’Ordo Virginum.

Prima della consacrazione, il Vescovo o il Delegato deve previamente verificare che coloro che si orientano a questa forma di vita abbiano ricevuto il battesimo e la confermazione, che non abbiano contratto matrimonio né siano vissute pubblicamente in uno stato contrario alla castità, e siano economicamente indipendenti. Si deve quindi provvedere ad acquisire i certificati di battesimo e di cresima, la dichiarazione di stato libero e il parere scritto del parroco e di altri sacerdoti in grado di testimoniare la stima della candidata presso il popolo cristiano.

Anche mediante incontri personali con l’interessata e assumendo tutte le informazioni opportune, il Vescovo ha il compito di discernere, personalmente o per mezzo del Delegato, l’autenticità della chiamata alla consacrazione e curare un’adeguata preparazione della candidata.

È indispensabile accertare che per l’età e la maturità umana e spirituale si possa ritenere che le candidate siano capaci di perseverare per tutta la vita nel santo proposito. Pur apprezzando che la consacrazione, per il suo valore di segno di sponsalità, si realizzi in età giovanile, è prudente considerare quale età minima per la consacrazione il compimento dei 30-35 anni circa.

Il Vescovo valuti con grande attenzione l’opportunità di ammettere tra le consacrate della propria diocesi persone provenienti da altre forme di speciale consacrazione. Fermo restando quanto disposto al n. 11, primo capoverso, nel caso di una candidata che abbia lasciato un Istituto di vita consacrata o una Società di vita apostolica, il Vescovo raccolga le opportune informazioni anche presso l’Istituto o la Società di provenienza, al fine di compiere un saggio discernimento. Tale valutazione dovrà essere particolarmente accurata in caso di dimissione.

Per garantire la libertà della persona nell’ambito della manifestazione della coscienza, non è consentito al Vescovo diocesano richiedere al direttore spirituale il parere sulla candidata22.8 Discernimento e formazione 

Il discernimento dell’autenticità della vocazione all’Ordo Virginum richiede la verifica dei criteri evangelici che motivano l’intenzione di orientarsi a questa particolare forma di vita consacrata.

La vocazione a vivere la verginità consacrata come sequela di Cristo e segno della Chiesa Sposa deve essere riconoscibile per i tratti evangelici dell’affidamento senza riserve all’amore del Padre, dell’intensità della comunione con il Signore, dell’umile carità che si fa servizio disinteressato alla Chiesa e testimonianza luminosa di fede, speranza e carità, nel contesto della vita ordinaria. Pertanto, nella logica evangelica del “segno”, è indispensabile che l’itinerario di formazione per la consacrazione nell’Ordo Virginum sia un effettivo cammino di conversione, e cioè di purificazione della propria condotta di vita, di illuminazione della propria mentalità, di unione con il Cristo sposo, povero e servo23.

Poiché la consacrazione nell’Ordine delle Vergini ha carattere definitivo e non prevede previ impegni temporanei, la prudenza suggerisce che essa sia preceduta da un congruo periodo di formazione iniziale e di attenta verifica circa la solidità del proposito di vivere la consacrazione, circa la fedeltà nel servizio pastorale e nella promozione umana, la capacità di relazioni mature e serene, e la generosa disponibilità a un positivo inserimento nella comunità ecclesiale e civile.

La formazione delle vergini consacrate costituisce un processo dinamico e progressivo che, scandito in tappe organicamente connesse, orienta e accompagna le candidate dal discernimento vocazionale alla consacrazione, e prosegue quindi nel cammino di formazione permanente. Si tratta di un percorso globale e unitario che coinvolge tutta la persona nelle sue varie dimensioni – affettiva, intellettiva, volitiva, spirituale – e mira a quella piena unità di vita, che è necessaria perché si possa parlare di autentica e comprovata maturità umana e spirituale. Questo cammino specifico vuole essere anche teso alla comprensione personale e approfondita del carisma proprio della vergini consacrate e all’assunzione delle responsabilità ad esso connesse. 

Protagonista della formazione è lo Spirito Santo, che conduce le persone disponibili alla conformazione al Signore, all’intima persuasione della propria vocazione, alla definitività della consacrazione stessa. Lo Spirito opera nella Chiesa, che offre a tutti i fedeli i percorsi formativi adeguati. Le donne che si orientano all’Ordo Virginum devono concordare con il Vescovo o il suo Delegato le opportune forme di accompagnamento personale.

La direzione spirituale rimane un aiuto indispensabile per la formazione e il discernimento in vista della consacrazione definitiva e richiede un rapporto continuativo, fiducioso e docile tra ogni aspirante e una persona di profondo spirito di fede e di sapienza cristiana.

Il tempo dei passaggi da una tappa all’altra deve tener conto della situazione specifica di ogni persona.

Le fasi del percorso formativo sono ordinariamente tre e comprendono il periodo propedeutico, la formazione iniziale, la formazione permanente.9 Il periodo propedeutico

Il periodo propedeutico ha come meta il discernimento dei segni positivi che rivelano un convinto ed effettivo orientamento, da parte della donna, alla consacrazione nell’Ordo Virginum. 

In ordine alla formazione e alla verifica della maturità umana, si terranno presenti questi criteri: una chiara conoscenza di se stessi e una serena, obiettiva consapevolezza dei propri talenti e dei propri limiti; la libertà da forme di dipendenza o di possessività e la corrispondente capacità di instaurare relazioni sane, serene e oblative; un’affettività esperta nell’arte di amare con cuore indiviso, capace di integrare la sessualità nell’identità personale, matura nell’orientare la propria femminilità a vivere nello Spirito le figure di vergine sorella, sposa, madre; una provata attitudine a rielaborare sofferenze e frustrazioni come passi possibili verso una pienezza di umanità; la fedeltà alla parola data e agli impegni presi; un uso responsabile dei beni, dei mezzi di comunicazione sociale e del tempo libero. Tra gli strumenti che si possono indicare in aiuto al discernimento, vi possono essere anche forme di valutazione della personalità e di accompagnamento psicologico. 

In ordine alla vita spirituale, si dovrà accertare e rinvigorire l’amore per Gesù, come il fuoco da tenere sempre acceso, che dà calore e luce di senso alla vita; l’appartenenza cordiale alla propria Chiesa particolare e la docilità alle indicazioni del Vescovo come criterio per le valutazioni e le iniziative; la fedeltà alla disciplina spirituale, ai tempi di preghiera, ai suoi ritmi e alle sue varie forme;  l’assiduità nel cammino penitenziale, ascetico e di accompagnamento spirituale. 

L’orientamento alla consacrazione nell’Ordo Virginum chiede che si verifichi la corrispondenza obiettiva della intuizione vocazionale dell’aspirante con il carisma della vita consacrata, nella forma tipica dell’Ordine e la disponibilità a configurare progressivamente a esso la propria vita, fino alla piena adesione; la partecipazione attiva alle proposte formative offerte dell’Ordo; una spiccata sensibilità ai valori della contemplazione e della comunione, in primo luogo con il Vescovo e con le sorelle dell’Ordine, con la comprovata capacità di instaurare con loro e con tutti rapporti equilibrati, nutriti di rispetto sincero, di serena amicizia, di profonda fraternità. 

Questo cammino, della durata ordinaria di almeno un anno, si conclude con il discernimento vocazionale da parte del Vescovo circa la presenza, nella candidata, di motivazioni autentiche e di attitudini obiettive all’Ordine delle Vergini. Al termine di questo periodo la candidata può presentare al Vescovo la domanda di ammissione al percorso di formazione specifica, secondo quanto stabilito dal percorso diocesano.   10 La formazione iniziale 

L’orientamento alla consacrazione si definisce nei percorsi ordinari della vita delle comunità cristiane, si consolida nell’adesione alle proposte vocazionali diocesane, e matura in tutte le circostanze in cui la fede si pone in ascolto della voce dello Spirito.

Per quanto riguarda la formazione iniziale, essa si articola in due tempi: la formazione alla vita consacrata; la formazione specifica all’Ordo Virginum.

Il primo tempo ha l’obiettivo di formare a una vita consacrata al Signore. Negli incontri formativi vengono proposti allo studio e all’assimilazione orante i principi della vita consacrata con riferimento ai testi fondamentali: la Sacra Scrittura, la tradizione patristica, la riflessione teologica, con particolare riferimento al Concilio Vaticano II e agli interventi più recenti del Magistero ecclesiale.

È questo il tempo per approfondire la conoscenza di sé e l’integrazione della propria storia con il corredo di doni personali e di virtù umane e cristiane da coltivare. 

Grande importanza assume il riferimento al direttore spirituale: gli incontri frequenti, il dialogo sincero, la docilità saggia e generosa, consentono alla persona orientata alla consacrazione di rileggere la propria storia per riconoscervi i segni della chiamata e favoriscono la possibilità di sviluppare una sintesi sapiente dei diversi apporti formativi. 

In questo frattempo, l’aspirante conduce una vita nello Spirito sempre più intensa, impegnata e profonda, mentre matura un’umile capacità di discernimento del disegno di Dio e della sua chiamata. Il cammino della preghiera si struttura in una forma regolare e costante, con la partecipazione, possibilmente quotidiana, all’Eucaristia e con la celebrazione delle ore liturgiche di Lodi e Vespri.

Inoltre è opportuno che la candidata abbia, con una certa frequenza, approfonditi colloqui con il Vescovo o il Delegato; che coltivi uno stretto legame con la comunità ecclesiale, possibilmente anche attraverso un servizio pastorale; che si eserciti nella testimonianza cristiana sia nell’ambito professionale che nel contesto sociale e civile; che partecipi assiduamente agli eventi diocesani più significativi.

Si curi con speciale riguardo anche la formazione teologica della candidata, avvalendosi, di norma e dove è possibile, di un Istituto Superiore di Scienze Religiose; non sia comunque mai tralasciata un’adeguata preparazione biblica, patristica, teologica, liturgica e nell’ambito della teologia morale e spirituale. 

Questo primo tempo del cammino formativo, della durata di almeno due o tre anni, quando se ne ravvisano le condizioni si conclude con la lettera di richiesta, da parte della candidata, di poter proseguire verso la meta della consacrazione nell’Ordo Virginum.

Il secondo tempo ha l’obiettivo di approfondire la comprensione vitale, da parte della candidata, degli elementi tipici della consacrazione nell’Ordine delle Vergini. I contenuti da assimilare riguardano i caratteri di questo particolare carisma e una adeguata conoscenza della propria Chiesa particolare. È doverosa la partecipazione alle proposte formative specifiche e ai momenti di fraternità e di comunicazione nella fede. In questo tempo la candidata completa i percorsi di formazione umana, spirituale e teologica; prosegue e intensifica il servizio pastorale, concordato con il Vescovo o il Delegato; matura una convinta disponibilità ai successivi percorsi di formazione permanente. In prossimità della consacrazione, si prepara a vivere la sua donazione al Signore attraverso tempi di silenzio e di preghiera, sulla traccia del rito di consacrazione, e partecipando a momenti di confronto, di approfondimento, di verifica. 

Al termine di questo necessario ed efficace cammino formativo, la candidata verrà invitata ad elaborare una sintesi matura dell’itinerario percorso, formulando la propria regola di vita24. Questo secondo tempo di formazione iniziale potrà avere la durata di uno o due anni.11 Il discernimento conclusivo

A conclusione del percorso formativo la candidata, dopo aver ricevuto il parere positivo del direttore spirituale, presenta al Vescovo la domanda di ammissione.

Quindi il Vescovo si farà carico del discernimento definitivo, chiedendo il parere del Delegato e raccogliendo le informazioni opportune da tutti coloro che hanno accompagnato il cammino della candidata, tranne che dal direttore spirituale.

Dopo aver attentamente considerato ogni cosa, il Vescovo deciderà l’ammissione alla consacrazione della candidata e definirà i tempi, i modi e il luogo della celebrazione.12 La celebrazione del rito di consacrazione

Il ministro ordinario della consacrazione nell’Ordo Virginum è il Vescovo diocesano25. A lui spetta di norma la presidenza del rito, da celebrarsi preferibilmente nella Chiesa Cattedrale e nei tempi indicati nel Rito26.  

È opportuno curare forme di partecipazione adeguata della comunità alla consacrazione nell’Ordine delle Vergini: peraltro si tratta di una occasione opportuna per far conoscere e stimare questa singolare vocazione. 

L’avvenuta consacrazione sarà documentata mediante iscrizione in un registro dell’Ordo Virginum, presso la Curia diocesana. Di essa verrà rilasciata certificazione all’interessata. Inoltre è opportuno che l’avvenuta consacrazione sia comunicata al parroco competente perché venga annotata nel registro dei battesimi.13 La formazione permanente

La formazione permanente è una esigenza intrinseca alla vita consacrata:  risponde al bisogno oggettivo di consolidare la formazione raggiunta, e al dovere delle vergini consacrate di alimentare l’amore a Cristo Signore e qualificare la dedicazione al servizio della Chiesa.

Il dinamismo della fede e della stessa vita umana, il mutare delle condizioni culturali e sociali, le impellenti urgenze della nuova evangelizzazione motivano una cura per la formazione permanente, alla quale nessun battezzato, e in particolare nessuna persona consacrata, può sottrarsi. Le vergini consacrate tendono così a quella maturità personale che integra tutte le dimensioni – spirituale, umana, apostolica, culturale e professionale – vissute secondo il carisma proprio dell’Ordo Virginum.

Obiettivo irrinunciabile della formazione permanente è far sì che la vergine consacrata sia una credente e che lo diventi sempre di più: che si veda nella sua verità con gli occhi di Cristo e tenda alla misura alta della vita cristiana, la santità. 

Rivolgendosi alle vergini, san Cipriano, Vescovo di Cartagine, le esortava così: «Custodite, o vergini, custodite ciò che siete. Vi attende una magnifica corona. Il vostro coraggio avrà la meritata ricompensa. Alla vostra castità sarà riservato un dono eccelso. Voi avete già cominciato ad essere quello che noi saremo. Voi avete già in questo mondo la gloria della risurrezione. Camminate attraverso il mondo senza contagiarvi di esso. Mantenendovi caste e vergini, siete uguali agli angeli di Dio. Conservate perciò intatta la vostra verginità, e ciò che con matura deliberazione avete abbracciato, fatelo perdurare inviolabilmente con chiara consapevolezza»27.22 Cfr can. 240 § 2.
23 Cfr più avanti, nn. 9-11.
24 Cfr più avanti, n. 14.
25 Cfr can. 604.
26 Consacrazione delle Vergini, Praenotanda, nn. 11-12. 13. 16, p. 64.
27 SAN CIPRIANO DI CARTAGINE, Sul contegno delle vergini, n. 22; CSEL 3, 203.

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