Capodanno col botto per “Quelli dell’ultimo”
Oltre 400 iscritti all’iniziativa di Caritas e Pastorale Giovanile

Questa volta, “Quelli dell’ultimo” il botto di fine anno lo hanno fatto in anticipo con il numero dei partecipanti: «Siamo già a 400 adesioni, ma le e-mail con richieste di iscrizione continuano ad arrivare», spiega Angela Guglielmi, responsabile della Commissione Giovani e Comunità cristiana della Caritas diocesana vicentina. Caritas e Pastorale Giovanile sono, infatti, gli organismi promotori dell’iniziativa che offre a giovani da 16 a 35 anni di età l’occasione di vivere in modo diverso la serata dell’ultimo dell’anno, chiudendo il 2013 all’insegna del servizio e della solidarietà.

Due i possibili luoghi dell’appuntamento iniziale, alle ore 14.00 di martedì 31 dicembre: Vicenza, nella parrocchia di San Giuseppe al Mercato Nuovo, oppure Noventa Vicentina, al Patronato di via Matteotti. Per tutti, poi, la conclusione sarà a Vicenza, con una grande festa insieme.

Per i più convinti, la proposta è addirittura di tre giorni di servizio, attraverso un campo residenziale iniziato la sera del 28 dicembre 2013, con punto di riferimento i locali della parrocchia di San Giorgio in Vicenza.

Gli oltre 400 giovani di “Quelli dell’ultimo” si distribuiranno in 50 realtà di disagio, emarginazione, solitudine, dove trascorrere alcune ore in compagnia delle persone che vi dimorano o vi fanno riferimento. «Si va dalle strutture di accoglienza per senza dimora fino a quelle per mamme sole con bambini – prosegue Angela Guglielmi -, passando per i pensionati per gli anziani, i centri per persone disabili o sofferenti di disagio mentale, le comunità terapeutiche per tossicodipendenti e quelle che offrono percorsi alternativi al carcere».Qual è l’identikit dei giovani che partecipano a questo Capodanno alternativo? La loro è una scelta convinta o un ripiego degli ultimi giorni per supplire alla mancanza di una festa più “tradizionale”?
«C’è un po’ di un tipo e un po’ dell’altro. Innanzitutto ci sono i “veterani” dell’iniziativa, ai quali abbiamo affidato la responsabilità di accompagnare i 50 gruppi nelle varie realtà individuate. Poi ci sono molti giovani determinati, che hanno inviato la loro adesione con ampio anticipo. Ma ci sono anche quelli dell’ultimo minuto, non del tutto convinti».Una bella sfida.
«I ragazzi “tosti” sono indirizzati a realtà “toste”. Agli altri riserviamo servizi più semplici. Per tutti, comunque, si tratta di una esperienza “vera”».Quest’anno c’è una novità interessante…
«Chi nel 2012 e 2013 ha partecipato ai campi estivi all’Aquila accanto alle persone terremotate, è stato inviato a festeggiare con loro il capodanno. Perciò, quest’anno, per 15 giovani vicentini “Quelli dell’ultimo” si trasferisce a Onna».Dopo sette anni, anche il nome dell’iniziativa è cambiato. Un tempo era “L’ultimo con gli ultimi…”.
«Ci siamo resi conto che di “ultimo” c’è solo il 31 dicembre… Infatti, dopo tanto tempo siamo diventati – tutti – una compagnia. E in una compagnia non ci sono né primi né ultimi, ma solo tanta voglia di stare insieme. L’esperienza che proponiamo ai giovani non è tanto il servizio, ma lo stare insieme, seppure in realtà particolari… Quindi, proprio come una compagnia, abbiamo trovato un nome che ci definisce: siamo “Quelli dell’ultimo”».
 Luca de Marzi