Catechesi, disabilita’, comunita’ cristiana

Giovedi 25 ottobre una serata formativa ad Arzignano

 
“C’è posto per tutti? Il volto accogliente della comunità”. L’ufficio per l’evangelizzazione e la catechesi della diocesi di Vicenza propone un breve percorso per gli operatori pastorali (catechisti, educatori, animatori liturgici) interessati a rendere più attenta ed accogliente la comunità cristiana nei confronti delle persone con disabilità. Questi incontri si terranno nella parrocchia di San Zeno di Arzignano nelle serate del 25 ottobre e del 15 novembre. L’idea di fondo è quella di non lavorare soltanto sull’aspetto metodologico, ma anche sulla formazione, così da non far fronte solo su una eventuale emergenza del presente, ma di acquisire uno stile di delicatezza e accoglienza che sappia caratterizzare la comunità a lungo termine.  Infatti, l’attenzione verso le persone disabili, come membri della comunità, è da considerare norma generale, e non semplice eccezione. Ogni persona è irripetibile (con i suoi pregi e limiti) e diventa un dono per la comunità. Per questo è importante sensibilizzare e formare tutta la comunità, non solo gli operatori pastorali: il segno di una comunità accogliente è molto più forte di tanti discorsi teorici e diventa uno stile da consegnare ai più giovani. “Già da tempo – spiega don Giovanni Casarotto, direttore dell’Ufficio per l’evangelizzazione e la catechesi – esisteva nella diocesi berica una commissione specifica, ma serviva rilanciarla e renderla più vicina alla concretezza della vita quotidiana delle nostre realtà parrocchiali”. La nuova commissione, formata da preti, insegnanti, genitori e volontari Caritas, è all’opera da quasi un anno e ha iniziato costruendo il percorso che verrà proposto per la prima volta ad Arzignano, ma che può essere richiesto ed attivato anche in altre parrocchie della diocesi. La formazione verterà sulla consapevolezza che ogni persona è un dono per tutti, sulla valorizzazione della sofferenza, sul mettere in rete le persone, sulla genitorialità. Sei i verbi attorno a cui si articolerà il percorso. Conoscere personalmente le persone disabili presenti nel territorio della parrocchia. Accogliere le persone disabili manifestando loro il coinvolgimento nella vita della comunità. Rivolgere la dovuta attenzione alla famiglia del disabile, che non va lasciata sola. Valorizzare i carismi degli stessi disabili, superando la mentalità/tentazione dell’efficienza. Superare la mentalità assistenzialistica, sostituendo l’agire per con l’agire con. Offrire la possibilità anche ai disabili di accedere ordinariamente ai sacramenti. Persone in movimento dunque, o per dirla con Papa Francesco, persone in uscita che, allargando i propri orizzonti, desiderano sostenere una mentalità inclusiva, di attenzione e valorizzazione di chi ha forse alcune disabilità, ma ha comunque una ricchezza da condividere. Del resto, il Maestro ha mostrato il suo desiderio di catechesi camminando e incontrando ogni genere di persona, con uno sguardo amorevole soprattutto verso i piccoli e i sofferenti di questa terra. 
Naike Borgo