Cinque religioni insieme per la Pace

Veglia di preghiera nel Duomo di Arzignano

 

Si alza da Arzignano un appello alla pace, lanciato da un coro di cinque diverse religioni. Sabato 29 ottobre, alle 20.30, il Duomo di Ognissanti nel centro della città del Grifo, sarà teatro della veglia interreligiosa che da cinque anni vede riunirsi in preghiera le diverse comunità della zona. Ci saranno i cristiani al fianco dei musulmani, e poi i sikh, gli hindù e i ravidassia. Ciascuno con i propri riti, canti, preghiere e testi sacri, ma tutti accomunati attorno a un unico valore che dà anche titolo alla serata: “Pace, la forza dei disarmati”. A fare infatti da filo rosso a quello che è l’unico momento di preghiera interreligiosa in provincia, saranno le parole pronunciate da papa Francesco poche settimane fa ad Assisi: “La pace è il nome di Dio. Chi invoca il nome di Dio per giustificare il terrorismo, la violenza e la guerra, non cammina nella Sua strada: la guerra in nome della religione diventa una guerra alla religione stessa”. Da qui partiranno le diverse comunità, proponendo la lettura e il commento di un brano tratto dagli scritti del guru Ravidass dei ravidassia, dal Guru Granth Sahib dei Sikh, dai Bhagavad Gita o dai Veda degli induisti, dal Corano dei musulmani e dalla Bibbia dei cristiani. Lingue e preghiere diverse che si alterneranno diventando però un unico coro per la pace. «In una società come la nostra ormai decisamente multietnica, soprattutto qui da noi, questa veglia è un importante momento di incontro, di conoscenza, di condivisione – spiega Agostino Pilati del Centro ecumenico Eugenio IV di Vicenza, il cui presidente monsignor Giuseppe Dal Ferro è tra i principali promotori dell’evento -. È un modo per accogliersi reciprocamente, per superare sospetti e paure, oltre che un bel momento gioioso e un’occasione di arricchimento». Tra i sostenitori dell’appuntamento c’è monsignor Mariano Lovato, parroco dell’Unità Pastorale Arzignano Centro, che cinque anni fa ha lanciato l’idea. «Tutto è nato dalla considerazione che la fiera di Ognissanti, una tradizione in città, deve essere una festa di tutti gli arzignanesi. Ritrovarsi a pregare insieme significa condividere questo momento e dare un segno di comunione – spiega don Mariano -. La risposta è stata subito positiva e c’è stata via via una sensibilità crescente. Non solo non abbiamo mai trovato difficoltà a pregare insieme, ma con gli anni ci siamo conosciuti meglio e oggi tante facce che prima erano estranee ora non lo sono più». «Questo incontro serve per dire no alla guerra, al terrorismo, al razzismo», aggiunge Banik Anjian Prasad, uno dei rappresentanti della comunità induista che nello scorso luglio era stato anche tra i promotori di una manifestazione in piazza ad Arzignano dopo l’attentato terroristico di Dacca. «Pregheremo per il bene di tutti – dice -. Per noi è anche un modo per dire grazie agli italiani che ci hanno accolto e dato ospitalità. Ci sentiamo in debito e per questo portiamo all’Italia il rispetto che un figlio porta alla propria madre». A confermare il dialogo è anche Kulwinder Dhaliwal, rappresentante dei sikh: «Le diverse comunità vanno d’accordo – spiega –. Questo incontro lancia un messaggio di pace perché la pace è quello che tutte le religioni vogliono». A suggellare lo spirito di condivisione, chiuderà la serata uno scambio di dolci e bevande delle diverse tradizioni. Vincenzo Grandi