“Con Gesù diventiamo uomini e donne di luce, come i pastori”

Le omelie del Vescovo Beniamino in Cattedrale

 
 Ancora una volta la notte di Natale ha visto tutte le chiese della diocesi gremite per la celebrazione della nascita del Salvatore.
 
Il vescovo mons. Beniamino Pizziol ha presieduto la Messa solenne di mezzanotte in Cattedrale. Durante l’omelia ha voluto rivolgere un pensiero particolare ai numerosi giovani presenti.
 
“Non lasciatevi prendere dallo sconforto – ha detto il Vescovo – e non cedete alla rassegnazione per le difficoltà che trovate nel realizzare il vostro futuro lavorativo, professionale e vocazionale. Il Signore vi ha donato energie fisiche e spirituali, vi ha donato qualità mentali, affettive, creative. Egli vi donerà anche  la luce per trovare quelle giuste opportunità per realizzarvi e perché possiate offrire il vostro contributo al bene comune, nella società e nella Chiesa”.

 Tutta l’omelia di mons. Pizziol è stata incentrata sul tema della luce che viene dalla nascita di Gesù.
“Oggi tanti avvenimenti oscuri  (come i focolai di guerra, gli atti terroristici, l’odio e le inimicizie che spesso ci dividono, il commercio di armi, la violenza tra le mura domestiche, il problema ecologico…) provocano in noi un senso di smarrimento e di impotenza. Ma accogliendo la luce di Cristo nel nostro cuore e nella nostra mente, siamo resi capaci di continuare la sua opera di salvezza per il mondo. Avvolti da questa Luce, noi diventiamo uomini e donne di luce, capaci di aprirsi sulla vita dei fratelli che abbiamo accanto perché l’esistenza di ciascuno sia rispettata, accolta e amata”.

Su tali “uomini e donne di luce” il Vescovo è tornato anche nell’omelia del giorno di Natale, paragonandoli ai pastori che per primi andarono a Betlemme a contemplare il mistero del Dio fatto uomo.
“I pastori – ha sottolineato mons. Pizziol – non avevano alcun peso nella società del tempo, eppure divennero testimoni privilegiati e primi annunciatori del Vangelo. Ecco lo stupore del Natale: solo chi è umile e povero può riconoscere e accogliere Dio che si fa umile e povero. Se rimarremo chiusi nella nostra autosufficienza e nella nostra presunzione non riusciremo a incontrare il Salvatore Gesù e tantomeno a portarlo agli altri”.

“I pastori – ha continuato il Vescovo – sono poi immagine di quanti proteggono e nutrono il fratello, di quanti tengono gli occhi aperti e spendono energie, tempo, vita per prendersi cura degli altri, senza cedere al pensiero calcolante, all’indifferenza, al qualunquismo”.
 
Il Vescovo ha ricordato quindi che sono tante le persone che senza clamore vivono con questi atteggiamenti di luce e di amore e ha voluto ricordare e ringraziare tutti coloro che si spendono generosamente nell’impegno sociale, caritativo ed ecclesiale: volontari, catechisti, animatori, religiose e sacerdoti, con un particolare ricordo per chi vive in terra di missione.
 
Concludendo il pensiero del Vescovo è andato infine a chi ha responsabilità politiche e sociali, soprattutto nei confronti dei giovani e delle famiglie; ai malati e a tutte le persone sofferenti; ai bambini e agli anziani soli: “ in questo Natale ciascuno di noi diventi grembo accogliente per Gesù e con Lui sia testimone della misericordia del Padre per ogni creatura”.
 
don Alessio Graziani