“Dio è un artista che scrive con inchiostro d’oro nelle nostre vite”

Marina Marcolini al convegno dei gruppi Am.Or

Un Vangelo letto al femminile e con arte. Si potrebbe sintetizzare così il convegno annuale dei gruppi Am.Or  (amici e amiche delle orsoline) che si è tenuto a Breganze sabato 26 settembre. Quasi duecento le persone intervenute.

Quest’anno l’incontro è stato diverso: una relatrice d’eccezione come Marina Marcolini, collaboratrice di padre Ermes Ronchi, ha reso più poetica la meditazione sull’incontro di Gesù con la samaritana.

Perché questa icona biblica? Perché rappresenta bene la vita di ciascun uomo e ciascuna donna.

“Dio è come un artista con ciascuno di noi” – ha spiegato la professoressa Marcolini – “perché sulla tavola di legno nuda ed imperfetta che è la nostra vita, scrive la sua storia con inchiostro d’oro”.

Diventa allora liberante riscoprire la leggerezza di poter stare davanti a Dio con un’unica faccia, un’unica storia, senza vergogna e timore, ma solo con la filiale consapevolezza di mettersi tra le braccia di un padre buono.  Questo è l’effetto moltiplicatore che la relatrice ha attribuito al Vangelo: una sorta di circolo virtuoso che “moltiplica i doni, alleggerisce le nostre vite soffiandovi un vento solitario che ci spinge al largo”.

“Quello che la Bibbia ci racconta è un Dio vicinissimo” – ha continuato Marina Marcolini – “un Dio che si fa me, nel senso che diventando pane che io mangio, si trasforma nelle mie cellule. Diventa parte di me. Per questo è un Dio molto intimo a ciascuno di noi”.

Niente dunque della vita umana può essere tacciato di lontano da Dio: tutto ha a che fare con il Divino che fa irruzione nella nostra quotidianità.

Marina Marcolini ha poi continuato narrando e scavando nel significato della storia della samaritana, mentre un pubblico attentissimo seguiva grazie all’icona proiettata.

Alcuni brani del vangelo e riflessioni sia di Marina Marcolini che di padre Ermes Ronchi sono stati drammatizzati da Anna Branciforti, Maria Teresa Totti e Romina Chemello, “prestatrici di voce”, come si definiscono loro.

Insieme queste donne hanno creato una sorta di cenacolo capace di raccontare in modo nuovo un Vangelo tanto letto, riflettuto e conosciuto. Insieme, questa è stata la loro forza. Insieme, come donne, come discepole di Gesù, come laiche e consacrate capaci di risvegliare la fede attraverso il Vangelo vissuto: con semplicità ma grande impegno, studio, passione ed amicizia hanno saputo scoprire nuove scintille ardenti per il Vangelo nei cuori dei numerosi partecipanti al convegno.

Naike Monique Borgo