Domenica 13 novembre chiusura del Giubileo a Monte Berico, Chiampo e Scaldaferro: un vero “movimento di cuori”

 
Il 13 novembre si chiudono, dopo undici mesi esatti, le porte giubilari dei tre Santuari interessati della Diocesi di Vicenza: Basilica di Monte Berico, Santuario Santa Maria Salus Infirmorum di Scaldaferro e Santa Maria della Pieve di Chiampo. La settimana successiva, il 19 novembre, si chiuderà la Porta Santa della Cattedrale e con essa l’Anno Santo della Misericordia.

La chiusura ufficiale si terrà nel Santuario di Monte Berico con una messa solenne concelebrata alle ore 18; in quello di Chiampo con la messa, sempre alle 18, presieduta dal ministro provinciale, frate Mario Favretto, e anticipata, il giorno precedente, da una veglia di preghiera alle 20.30, mentre a Scaldaferro la celebrazione solenne, officiata da un delegato del vescovo, si terrà alle 15.
In questo anno ha attraversato le porte un grande numero di pellegrini, singoli o in gruppo, non solo da Vicenza, ma anche da tutta Italia.

C’è da sempre un movimento costante a Monte Berico e l’anno giubilare ha aiutato sicuramente all’aumento del numero di pellegrini, anche se non si sono toccate cifre esorbitanti.
«Il Giubileo del 2000 è stato un movimento di popoli, quello del 2016 un movimento di cuori», così padre Giuseppe Zaupa, rettore del Santuario, confrontando i due eventi. Un movimento di gambe, da una parte, uno di riflessione profonda, che tocca il cuore, dall’altra. «In tutte le occasioni solenni, quali Natale, inizio della Quaresima, Pasqua e 8 settembre, ci si disponeva in processione per passare la Porta Santa – prosegue padre Giuseppe -. Ogni domenica dell’Anno giubilare è stata comunque un evento, con l’arrivo di pellegrini desiderosi di varcare la speciale porta». Molti anche i giubilei qui festeggiati: da quello dei malati a quello dei sacerdoti, da quello dei chierichetti all’appuntamento dedicato ai partecipanti alla Gmg qualche giorno prima della partenza per vivere il Giubileo ufficiale di Cracovia. Molti i movimenti spirituali e le associazioni in pellegrinaggio, come numerosi gli anniversari di matrimoni anticipati dal passaggio per la Porta Santa di tutta la famiglia in festa. Se negli anni precedenti, a Chiampo, si toccava il milione di pellegrini, quest’anno si stima di essere arrivati a un milione e mezzo circa. Ai richiedenti è stato proposto uno speciale itinerario giubilare e una processione dalla chiesa nuova alla chiesa della Pieve, dove ha sede la Porta Santa. I giubilei che qui hanno avuto luogo sono stati quello dell’Agesc, che ha visto la partecipazione di circa 700 persone, quello del MoFraNe (Movimento Francescano del Nord-Est), con 900 partecipanti, e quello recente delle famiglie, con mille persone stimate. Eventi consistenti che hanno sottolineato il valore che questo anno speciale ha assunto per diversi gruppi di persone. Ventimila circa, invece, le persone – singoli e gruppi – che si sono diretti al Santuario di Scaldaferro. Viste le forze e gli spazi ridotti rispetto le altre due chiese giubilari, l’appuntamento a cui Scaldaferro si è dedicato con particolare dedizione è stato il Giubileo dei malati, valorizzato con la giornata dei malati dell’11 febbraio scorso.

«La misericordia ha fatto breccia nel cuore di tanti pellegrini – esordisce così il rettore del Santuario di Monte Berico, padre Giuseppe Zaupa -, una misericordia che ha portato maggior maturità nel cammino spirituale di ogni persona».


L’Anno giubilare ha smosso qualche domanda sul sacramento della Riconciliazione, anche se non si è notato un notevole aumento in questo ambito. «C’è una profonda crisi nelle confessioni – spiega padre Giuseppe -, dovuta a volte anche alla mancanza di confessori o alla loro poca disponibilità». Anche per far fronte a questo è stata sperimentata, nell’Anno giubilare, la confessione comunitaria, consistente in una preparazione e riflessione di gruppo, nell’accostamento personale, per qualche secondo, con il sacerdote, nell’assoluzione, e nella presa in carico di un impegno comune. «Molti gruppi hanno apprezzato questa modalità di confessione e l’hanno vissuta come un’ulteriore opportunità per vivere assieme il Giubileo».

Numerosi anche i pellegrini da fuori Vicenza, Verona soprattutto, gruppi organizzati prevalentemente da laici, con un percorso di due ore e mezza circa così pensato: sosta di preghiera sotto i portici, accesso alla penitenzieria con eventuale cammino di confessione, passaggio per la Porta Santa e celebrazione dell’eucarestia.

«Anche ultimamente, che siamo agli sgoccioli dell’Anno giubilare, c’è una grandissima richiesta di pellegrinaggi – conclude il rettore -, molti pomeriggi infrasettimanali il Santuario è pieno di persone come fosse domenica”.

Margherita Grotto