Domenica 24 aprile colletta per la popolazione Ucraina in tutte le chiese della Diocesi rispondendo all’appello di papa Francesco

 
Domenica 24 aprile in tutte le chiese d’Europa si terrà una colletta per le popolazioni dell’Ucraina che, a causa del conflitto armato che si protrae dalla primavera del 2014, versano in gravissime situazioni di povertà.
 
L’iniziativa, annunciata da papa Francesco all’inizio del mese di aprile, vede coinvolte tutte le Diocesi Europee attraverso il coordinamento della Segreteria di Stato e del Pontificio Consiglio “Cor Unum” che garantiranno il buon impiego delle offerte raccolte (unite a quanto stanziato personalmente dal Santo Padre Francesco) in progetti tesi a risollevare le situazioni umanitarie più compromesse.
 
Nonostante il cessate-il-fuoco di settembre 2015, la situazione di instabilità in Ucraina è ancora molto grave. Si calcola che oltre un milione e mezzo di persone abbiano dovuto lasciare le loro case e che un terzo di questi abbiano urgente necessità di cibo e di cure mediche (soprattutto il pericolo della diffusione di AIDS e tubercolosi è in questo momento molto alto). Oltre 200 mila sono i bambini in stato di grave sofferenza materiale e psicologica, lontani dalle loro case e impossibilitati ad andare a scuola.
 
Un apporto significativo in tale emergenza umanitaria è dato dalla piccola comunità cattolica (circa il 10 % della popolazione). Il ricavato della colletta di domenica prossima andrà comunque a beneficio dell’intera popolazione ucraina, senza distinzione di appartenenza religiosa.
 
Il vescovo di Vicenza Beniamino Pizziol ha raccomandato a tutte le comunità parrocchiali della Diocesi di svolgere la colletta (con la possibilità di rimandarla al limite alla domenica successiva 1° maggio) e di trasmettere quanto prima quanto raccolto alla Diocesi (a Caritas Diocesana o Ufficio Amministrativo della Curia) perché possa essere inviato a sostegno dei progetti umanitari.
 
“Il gesto caritativo – ha detto il Vescovo – sarà accompagnato dalla preghiera per la pace in questo Paese così sofferente e a noi vicino, anche per la presenza di molti immigrati ucraini, in particolare donne, che vivono e lavorano nel nostro territorio”.