Donne Migranti Artiste Badanti ( Bibliografia generale e di autrici residenti in provincia di Vicenza

 
 

Pubblicazioni su: “Donne-Ponte” Sono un autentico fenomeno, un fiore ormai sbocciato: scrittrici migranti, poetesse migranti o semplicemente narratrici di storie migranti. Approdate nel nostro paese dal Sud o dall’Est del mondo, assieme a un mare di operai e muratori, camerieri e braccianti, colf e assistenti a domicilio. Ambasciatrici di culture che tutta questa gente non ha il tempo, né la forza di testimoniare, abitanti stabili in Italia e nel Veneto e a Vicenza. La banca dati Basili (Banca Dati Scrittori Immigrati in Lingua Italiana), è giunta a contarne 270, e cioè il 56 per cento del totale di scrittori migranti). Sono 1497 le opere letterarie e ben 93 le nazionalità rappresentate (fonte: L’Espresso). Non è facile immaginare lo sforzo sovrumano richiesto per conquistare in ogni sua sfaccettatura la lingua italiana. E che senso di colpa aver tradito la lingua madre. “Ascolto il mio silenzio: è la paura di morire in un’altra lingua” confida in un suo bel componimento il poeta di origine albanese Gezim Hajdari. Il punto sulla letteratura migrante viene fatto da un quaderno dell’Unar, l’Ufficio nazionale antidiscriminazione razziale, che esalta il ruolo di ponti fra culture di queste autrici e di questi autori e ne descrive l’esplosione: tra il 1981 e il 1989 erano state pubblicate infatti appena 8 opere in lingua italiana da parte di immigrati. Ora siamo nella fase più evoluta e anche case editrici di prestigio, da Einaudi a Laterza, danno alle stampe i loro scritti. Con l’innesto di queste autrici/tori che scelgono di scrivere in italiano cambia la letteratura nel nostro Paese. Secondo Alessandra Coppola, a differenza di altri paesi come USA, Francia, Regno Unito, Canada, Australia, ecc., “per i lettori italiani è un’esperienza recente percepire sensibilità e mondi diversi senza il filtro della tradizione, trasportati qui da un lessico familiare. Leggere la propria lingua a volte stravolta e quindi rinnovata da autori che non sono di origine italiana. Oppure restituita a una purezza da libri dui scuola. O ancora volutamente piegata a sonorità che vengono da lontano. Tutto quello che è successo all’inglese, al francese, anche al portoghese, nelle letterature con termine controverso definita postcoloniale, per noi ‘ una novità: l’italofonia.  Letteratura del “doppio sguardo”, potremmo definirla, di chi è arrivato da altrove con un bagaglio culturale diverso e parla dell’Italia in base alla sua esperienza, racconta come l’ha intesa fraintesa, in una lingua studiata con tenacia fino a renderla impeccabile”. Vengono pubblicati da case editrici autorevoli che non privilegiano certo i racconti di mera testimonianza o gli spaccati sociologici, ma si lasciano guidare dal fiuto del valore letterario. “I linguaggi, a volte faticosi, vengono lasciati nell’editing il più possibile intatti. Con delle conseguenze. Il “broken italian” non sta “rompendo” solo la lingua, osserva Alberto Rolfo della Feltrinelli: “Più del’italiano è l’Italia a rompersi, ad aprire spazi. Ad arricchire di sostanza e sicurezza l’avventura interculturale che caratterizza la vita sociale del nostro paese”. Tra le case editrici e gli autori si segnalano: * Einaudi: Ornela Vorpsi (origini albanese), Anilda Ibrahimi(origini rumena), Hamid Ziarati (iraniano), Nicolai Lilin ( siberiano, record di vendite) * Feltrinelli: Elvira Dones (origini albanese). Bijan Zarmadili (di origine iraniana), Maksimn Cristian ( di origini croata) * Baldini Castoldi: Dalai Pap Kouma(senegalese) * Bompiani: Amara Lakhous (algerino) e Younis Tawfik (irakeno), Laila Waidia e Gabriela Kuruvilla ( italo indiane), Cristina Ali Farah e Gabriella Ghermandi ( italo somale). * Fabbri: Randa Ghazi (Generazione Due) * Sonzogno: Sumaya Abdel Qader Queste opere letterarie sono infatti molto più di testimonianze scritte di altri percorsi di vita e di socializzazione, in una modernità in piena costruzione. Raggiungono un livello artistico molto alto il cui valore risiede anche nella sua “extratestualità”, ossia nella dimensione socio-culturale e politica che costruisce l’esperienza duplice di emigrazione e immigrazione dello scrittore. La ricchezza dei lavori realizzati dagli scrittori migranti è legata alle forme, agli stili e ai contenuti attraverso cui le esperienze di vita dei migranti nel loro paese origine e in Italia si fondano e si esprimano nella parola scritta.   “Donne-Ponte” in Veneto e in provincia di Vicenza.     Pubblicazioni e disponibilità a presentazioni-recital   Rada Rajic Ristic(Laureata in letteratura jugoslava e lingua serbocroata, ambasciatrice di pace dell’UPF delle Nazioni Unite, operatrice culturale residente da molti anni a Vicenza, ha pubblicato 13 libri di poesie, con numerosissimi premi internazionali). Titoli dei libri:    2000- “Nella valle dei desideri” /” U dolini zelja” 2001- “Profumo di nostalgia” /” Miris nostalgije” 2002- “ Sogno color pace”/San boje mira”- 2003- “ Ponte tra anime”/”Most medju dusama” 2003- “ In nome della vita”/”U ime zivota” 2004- “ Serbia nel cuore”/”Srbija u srcu” 2005- “  Le icone e le rose”/ Ikone i trnje” 2006- “ Dolore e castigo”/”Bol i kazna” 2007- “ Ai confini della memoria”/”Na granicama secanja” 2009- “ I sentieri del lupo”/ “Potecile lupului” 2010- “ Sotto il cielo di Serbia”/”Pod nebom Srbije” 2012- “ Parole in viaggio”/” Reci na putu” 2013- “ Petali dell’anima”/” Latice duse” 2015- “ Il sorriso del destino”/” Osmeh sudbine” I libri si possono acquistare direttamente dall’autrice Cell.3290076428 email: rrr2002@fastwebnet.it     2015- Poesia oltre confini. /Poezia in afara hotarelor. Antologia bilingue con i seguenti autori:           Teodora Stanciu(Romania), Rada Rajic Ristic (Serbia), Corneliu Ioan Iovuta (Romania), Cadigia Hassan (italo-somala), Doina Dragan (Romania), Carla Galvan (Laurea in lingua e letteratura tedesca, specializzata in lingua serba, origini familiari mongole. Autrice in lingua serba anche di “Moja Srbija” in cirillico. Paolo Mele” Le api morte” in italiano e romeno, Al. Florin Tene (Romania, poetessa e giornalista, ha pubblicato 36 libri). Mariana Strunga (Romania. Professoressa universitaria), Diana Ana Maria Zlibut (Romania), Melania Rusu Caragioiu (Romania, ingegnere, attualmente vive in Canada).   – Helene Paraskeva (Grecia), poetessa e narratrice. Si definisce un’autrice “smarrita nel crocevia dell’identità migrante” ed è proprio la migranza, intesa come risultato di fecondi innesti culturali, ma anche come dolore frutto dell’odissea della disappartenenza, quotidiano travaglio, la protagonista indiscussa dei suoi versi. Tra l’altro ha scritto: Lucciole imperatrici. Attualmente vive a Roma. – Irina Turcano (Romania). Giornalista, si occupa di economia, politica e della promozione della letteratura rumena. ha curato l’antologia Ritorno, dedicata agli scrittori romeni italofoni. Ha pubblicato diverse opere narrative e ha vinto il Terzo Premio del VIII Concorso letterario nazionale “Lingua Madre” con il suo libro Rigor Artis    “Donne-Atlante” in Veneto e in provincia di Vicenza.      Pubblicazioni e disponibilità a presentazioni-recital Percorsi di lettura-ricerca su (o a cura di): donne e mamme migranti residenti nel vicentino, artiste, tate, colf, badanti. Si calcola che in provincia di Vicenza ci siano circa 10mila donne immigrate che, con diverse tipologie di contratto o accordi di lavoro, svolgono questo prezioso e difficilissimo servizio):   * Valeria Mancini, nata a Verona, insegnante, vive a Vicenza. Con la sua tesi di laurea su Dino Campana (Università di Padova, con Fernando Bandini) ha vinto i premi internazionali “Eugenio Montale” e “Dino Campana”. Suoi componimenti poetici sono presenti in varie antologie, tra cui “Omaggio a Pablo Neruda” (2003), “Quota Poesia 2003” (2005), “Welcome Lorenzo. Per Lawrence Ferlinghetti (2005), “Vita è quest’avventura” (2007), “Quaderno n.1” (2014). È presidente dell’associazione culturale “L’ape e il trifoglio”. Vincitrice del premio di poesia “Postumia” 2008 e dello «Slam Poetry 2012» di DirePoesia. Il suo libro «Valigie» (Edimond) ha vinto   il premio letterario Città di Castello 2010. Ha pubblicato racconti nel volume «NordEstero» (2012). Nel 2015 ha pubblicato il volume «Figlie a ore» (Ed. Saecula).   Valigie Valigie è una raccolta di racconti in cui le protagoniste sono donne costrette a emigrare dal loro paese per cercare una vita migliore per sé e per i propri figli. Nella prima parte, «Partenze», l’autrice narra le brevi ma intense storie di donne italiane emigrate dalla fine dell’Ottocento in Sud America, Stati Uniti, Australia e Svizzera. Nella seconda parte, «Arrivi», sono invece le donne straniere in Italia a raccontare le loro esperienze di emigrazione. Sono storie di nostalgia per gli affetti, per le famiglie rimaste nel paese di origine, storie di solitudine e a volte di disperazione, narrate con stile asciutto e conciso, che rivelano impegno sociale ed empatia verso l’altro. Non mancano tuttavia racconti di donne vincenti, che a costo di sacrifici sono riuscite a trovare la serenità in una nuova patria.   Figlie a ore Il libro sottolinea la condizione delle badanti, donne protagoniste di un esodo senza precedenti, che s’inseriscono nel tessuto sociale italiano come rammendatrici pazienti, come pilastri invisibili di una realtà sfaldata e fragile. Il libro trae origine da ventuno interviste effettuate a donne, prevalentemente dell’Est Europa, aderenti all’associazione “Orizzonti Comuni”. E’ una raccolta di racconti intensi e vibranti che offre uno spaccato sulla realtà della recente immigrazione femminile nel Veneto.   Corso di scrittura creativa per donne straniere, livello B2. Tenutosi nel giugno 2015, per 4 incontri di 2 ore.  Condotto in collaborazione con la bibliotecaria Carla Combatti. Il corso ha preso spunto dall’esigenza delle corsiste di italiano come L2 di migliorare le proprie competenze linguistiche. Raccontare e scrivere di sè, guidate da immagini e fotografie, ha consentito alle partecipanti di conoscersi meglio e di iniziare un percorso di autonarrazione. L’intento non “giudicante” a livello di scrittura ha fatto sì che le frequentatrici del corso si esprimessero con libertà, costruendo un rapporto di fiducia ed empatia in un ambiente rassicurante e noto (la sede di Orizzonti Comuni).   Altre pubblicazioni sulle “Donne-Atlante”: AA.VV., – “I figli lontani. Confessioni, pensieri, giudizi, dolore di figli di madri ucraine emigrate”, Migrantes Roma, 2014

* Lilia Bicec (Moldavia. Giornalista). Le sue vicissitudini, la sua caduta e il suo rialzo, la storia dei sui genitori nella lontana Siberia e altri destini sono descritti nel suo libro Miei cari figli, vi scrivo.