Doppio appuntamento con Presenza Donna il 29 marzo

Incontro con l’autrice Widad Tamimi e recital su Lutero

 

Il marzo ricco di appuntamenti di Presenza Donna si conclude in bellezza con una doppia proposta per mercoledì 29 marzo: alle 18.00 la presentazione del libro “Le rose del vento” con l’autrice Widad Tamimi ed Elisabetta Bartuli presso il nostro CDS; alle 20.30 un recital su Martin Lutero al Centro Culturale San Paolo. Di seguito tutte le informazioni, e in allegato le locandine dei due eventi. Scegliete quello che più fa per voi, vi aspettiamo!   Mercoledì 29 marzo – ore 20.30 – Centro Culturale San Paolo MARTIN LUTERO – Recital a due voci Di e con Maura e Jean Louis Sappé A cura del Gruppo Teatro Angrogna L’incontro è organizzato in collaborazione con Centro Culturale San Paolo e Chiesa Evangelica Metodista di Vicenza   Mercoledì  29 marzo – ore 18.00 – CDS Presenza Donna LE ROSE DEL VENTO Presentazione del libro e incontro con l’autrice Con Widad Tamimi (scrittrice) ed Elisabetta Bartuli (Università Ca’ Foscari) L’incontro è organizzato in collaborazione con Salaam Ragazzi dell’olivo Vicenza   L’AUTRICE Widad Tamimi (Milano, 1981) è figlia di un profugo palestinese fuggito dall’occupazione israeliana del 1967 e di una donna di origini ebree, la cui famiglia scappò a New York durante la Seconda guerra mondiale, è cresciuta in Italia. Attualmente vive a Lubiana col marito e i due figli e presta servizio nei campi di accoglienza ai profughi nell’ambito del programma “Restoring Family Link” della Croce Rossa Slovena. Nel 2012, per Mondadori, ha pubblicato il suo primo romanzo Il caffè delle donne. Scrive racconti per “Delo”, il principale quotidiano sloveno. IL LIBRO

Si dice che il punto migliore per cominciare a raccontare una storia sia l’inizio. Ed è ciò che l’autrice di questo romanzo fa: interrogare le storie dei propri avi, dai rami dell’albero scendere fino alle radici. Un impulso incontenibile, vitale: “Mi sento indecifrabile a me stessa. Mi manca la chiave. Ripercorro la storia a ritroso, in cerca di una casa che sia la mia”. Tessendo la trama delle proprie origini, Widad Tamimi ci porta nel cuore tormentato del secolo appena trascorso. E ci racconta di un padre, Khader, nato in Palestina, a Hebron, nel 1948, proprio l’anno della fondazione dello Stato di Israele. La famiglia si era trasferita a Gerusalemme in cerca di benessere, ma la guerra li ha costretti a fuggire e a tornare nella città di origine. Sono poveri, lavorano la terra, vivono in una stanza di mattoni e lamiera. Khader ha un sogno: diventare un pediatra per aiutare i bambini del suo paese. Nel 1967 c’è una nuova guerra che li rende profughi per la seconda volta. Scappano ad Amman, in Giordania. Ancora più indietro negli anni Carlo Weiss, il nonno materno, nasce a Trieste nel 1924, è ebreo e si sente fiero di essere italiano, la villa di famiglia è frequentata da scrittori, musicisti, psichiatri. Finché, nel 1938, la situazione per gli ebrei si fa insostenibile e Carlo e i suoi scappano, prima a Losanna, poi a Londra, infine negli Stati Uniti. Carlo rientra in Italia nel 1947, pochi mesi prima che la famiglia di Khader sia costretta a fuggire da Gerusalemme. Incontra una donna, se ne innamora, nascono due figlie. Anche Khader raggiunge l’Italia, per studiare Medicina. Conosce la figlia maggiore di Carlo, bella e ribelle, tra i due nasce un amore fortissimo. La prima delle loro figlie raccoglie l’eredità complessa di uomini e donne sradicati dalla propria terra, sospinti dal vento implacabile della Storia. Con coraggio, determinazione e inesausto desiderio di riparare il passato per costruire il futuro, segue il percorso di due esili incrociati, due destini che ci raccontano da dove veniamo e ci chiedono dove vogliamo andare. 
 
 
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