Educare a uno stile di vita equo e fraterno: Padre Alex Zanotelli incontra i volontari Caritas

 

«Laudato si’ è un capolavoro, un piccolo miracolo. Da tempo la aspettavamo». Padre Alex Zanotelli parla con entusiasmo dell’ultima enciclica di Papa Francesco sulla cura della casa comune. E proprio di questo si parla sabato 21 novembre al terzo incontro di formazione permanente di Caritas Vicentina. “Educare a uno stile di vita equo e fraterno” è il tema dell’incontro che inizierà alle 14.30 nella sala teatro del seminario teologico (ingresso e parcheggio da viale Rodolfi).

«L’enciclica assomma il grido della terra a quello dei poveri», dice ancora padre Alex. Sono temi che il comboniano conosce bene. Nato nel ’38 a Livo (Trentino Alto-Adige), nel ’64 viene ordinato sacerdote e dal 1965 al 1973 opera nel Sudan martoriato dalla guerra civile. Dopo una lunga parentesi in Italia come direttore di Nigrizia e di Mosaico di pace, nel 1989 torna in Africa, stavolta a Korogocho, una delle baraccopoli che circondano Nairobi, capitale del Kenya. Nel 2001 torna a vivere in Italia, nel rione Sanità di Napoli. E qui padre Alex ha abbracciato la battaglia contro l’abbandono di rifiuti tossici. «A Napoli stiamo vedendo con i nostri occhi le conseguenze della crisi ecologica – racconta padre Alex -. I rifuti tossici sepolti a nord della città ci stanno facendo morire. Eppure il Comune continua a volere mega discariche e inceneritori. Io ho vissuto nella discarica di Korogocho, in Kenya. Non voglio credere che pensiamo di poter vivere in quelle condizioni. Dobbiamo ripensare completamente il nostro stile di vita». Anche perché il problema del degrado ambientale non è più rinviabile. «La crisi ecologica la pagheremo tutti, ricchi e poveri. Eppure la si continua a negare per non mettere in discussione tutto il sistema. Dobbiamo essere impazziti per non rendercene conto. Per fortuna il Papa ci aiuta a rinsavire». Ma chi pagherà le conseguenze più gravi dei cambiamenti climatici saranno, ancora una volta, i poveri: «Gli scienziati stimano che fra qualche anno la temperatura in Africa aumenterà di 7-8 gradi. Dove andranno le popolazioni che vi abitano? Già oggi l’Onu stima che in tutto il mondo i rifugiati per motivi climatici sono 250 milioni».

Di fronte a questi problemi, padre Zanotelli auspica un cambiamento radicale: «Dobbiamo ripensare completamente il nostro stile di vita – dice il comboniano -. L’unica maniera per salvarci è arrivare a una percentuale di riciclaggio del 95 per cento. A San Francisco arrivano al 91 per cento e ci guadagnano. Ridurre i rifiuti e evitare l’usa e getta, questo dobbiamo fare. Il pianeta è limitato. Non siamo dei, le risorse vanno usate con parsimonia: cosa lasceremo, altrimenti, ai nostri figli?».

Ma l’urgenza che Zanotelli sente importante è anche un’altra: «Ho accettato di partecipare all’incontro di Vicenza, perché è difficile far passare questi discorsi nelle nostre comunità cristiane. Non siamo capaci di collegare la fede con la vita. È una schizofrenia religiosa: occorre aiutare le comunità cristiane a coniugare la fede con la vita». Partendo dai problemi concreti: «Pensiamo all’utilizzo del denaro: sappiamo in cosa investe la nostra banca? Magari in armi? Questi discorsi vanno fatti nelle omelie delle messe. Per evitare di cadere nel precipizio».

Andrea Frison

 

Articolo da La Voce dei Berici di questa settimana