Rivivendo il fervore dei primi anni ’60, Bandini si descrisse come un “cattolico inquieto, che guardò all’annuncio del Concilio come ad un lampo in una notte oscura”.
Gli anni successivi – disse Bandini – “dimostrarono come lo Spirito ha i piedi leggeri, ma gli uomini camminano adagio”. Proprio queste lentezze dell’istituzione e degli uomini di chiesa portarono il grande poeta e Accademico olimpico a distaccarsi dalla vita ecclesiale, ma la sua ricerca e il suo dialogo con la fede non cessarono mai.
“In questi ultimi anni ho iniziato a leggere di più i testi che contano davvero – continua Bandini nell’intervista rilasciata a Cortese – ovvero la Bibbia e i Vangeli e per farlo ho anche imparato il greco antico. E’ una parola che mi rassicura”.
Al termine del colloquio, Bandini parlò di speranza, la virtù più importante, “paragonabile ad una bambina capricciosa che si porta a passeggio, ma che non vuole essere tenuta per mano, che non si può trattenere”.
Copie del DVD con l’intervista a Fernando Bandini sono disponibili all’Ufficio di pastorale presso il Palazzo delle Opere Sociali di Piazza Duomo.