Focus su Ottobre Missionario

La ricchezza dell'animazione missionaria in Diocesi

 
Sono oltre 250 i gruppi di animazione missionaria nelle parrocchie della Diocesi di Vicenza.
Il Gruppo Missionario è un gruppo di normalissimi cristiani che cercano di vivere la propria fede aprendola verso gli altri, vicini e lontani, e aiutando la propria comunità cristiana ad essere missionaria, dentro e fuori dei propri confini. È quanto si legge nella scheda di spiegazione che si trova sul sito dell’Ufficio missionario diocesano (www.missioni.vicenza.chiesacattolica.it). Questi gruppi rappresentano una realtà molto viva e importante e uno dei volti significativi della Chiesa vicentina. Sono formati da persone che – con grande fedeltà nel tempo e con grande generosità – seguono e accompagnano il lavoro dei missionari, lo fanno conoscere nelle loro Comunità e talvolta intervengono direttamente nei Paesi di missione con visite e servizi di volontariato. Gruppi di animazione missionaria, pur con fisionomie diverse e variamente collegati con il Centro diocesano, esistono in quasi tutte le parrocchie della Diocesi.
Una cosa che sottolinea la scheda illustrativa è la “normalità” di chi ne fa parte. “I componenti di un Gruppo Missionario – si legge – sono cristiani “normali” che “hanno capito due cose: che il Vangelo deve essere offerto a tutti e che la propria fede può restare viva solo comunicandola”. Il ritrovarsi in gruppo è animato da alcuni precisi obiettivi: “Per far crescere “insieme” la propria fede in una dimensione missionaria, per condividere “insieme” la scelta degli ultimi, per vivere una dimensione di apertura al mondo a livello personale e comunitario, per aiutare “insieme” la parrocchia a diventare sempre più missionaria”. Tuttto questo ha senso e può realizzarsi se alla base c’è una seria e costante formazione. Il messaggio è chiaro e non lascia spazio a interpretazioni: “Senza una seria formazione – si precisa nella scheda – l’attività missionaria gira a vuoto. Il cuore di questa formazione è l’ascolto della Parola di Dio. Il tempo dedicato all’ascolto, alla preghiera, alla riflessione e alla lettura non è tempo rubato alla missione. È dare radici profonde alla nostra testimonianza missionaria”.