Giornata dei Migranti e Rifugiati. 20mila migranti minorenni non accompagnati, 6mila irreperibili (15 gennaio 2017)

 

I dati: sono 20mila i minori stranieri non accompagnati presenti sul territorio italiano. nel dettaglio, al 31 agosto 2016 il numero è di 13.862, il 55% in più rispetto alle presenze registrate alla data del 31 agosto 2015 e il 19% in più rispetto alle presenze al 30 aprile 2016. Sempre al 31 agosto, sono invece 6.110 i minori non accompagnati che risultano irreperibili, la grande maggioranza dei quali di cittadinanza egiziana (25,5%), eritrea (20,2%) e somala (19,8%). e’ quanto emerge dall’analisi del report di monitoraggio relativo ai minori stranieri non accompagnati presenti sul territorio nazionale ( sito istituzionale del ministero del lavoro e delle politiche sociali, aggiornato al 31 agosto 2016).   Sesso, età e provenienza. Sono principalmente maschi, di circa 17 anni e provengono per la maggior parte dall’Africa. Secondo i dati del Rapporto, la componente maschile, pari al 94,3% del totale, si conferma prevalente, mentre la presenza femminile, in leggero aumento rispetto al mese di aprile 2016, è pari al 5,7%. Con riferimento all’età, si conferma la prevalenza di minori prossimi al compimento della maggiore età. Ha infatti un’età inferiore ai 15 anni solo l’8% di coloro che sono stati censiti al 31 agosto 2016. L’età più rappresentata si conferma quella dei 17enni, i quali costituiscono il 53,6% dei minori stranieri non accompagnati, seguiti da coloro che hanno 16 e 15 anni (rispettivamente il 28,1% e il 10,3%). Quanto ai paesi di provenienza, facendo riferimento al 31 agosto 2016, al 30 aprile 2016 ed al 31 agosto 2015, si evidenziano alcune variazioni: la diminuzione dei minori provenienti dall’Albania, dall’Egitto, dalla Somalia e dal Senegal, a fronte di un aumento nella quota di coloro che provengono dal Gambia, dall’Eritrea, dalla Nigeria, dalla Guinea, dalla Costa d’Avorio e dal Mali.   Sicilia in testa per accoglienza Tra le Regioni italiane, la Sicilia si attesta come la regione che ospita il maggior numero di minori stranieri non accompagnati (41,5%) all’interno delle proprie strutture di accoglienza, seguita da Calabria (7,6%), Lombardia (7,2%), Lazio (6,3%), Emilia Romagna (6,2%) e Puglia (5,3%).   Dove vengono accolti i minori I 13.862 minori presenti in Italia al 31 agosto 2016, risultano essere accolti per il 91,1% del totale presso strutture di accoglienza, mentre il 4,6% risulta collocato presso privati. Per il restante 4,2%, non è pervenuta alla Direzione Generale la comunicazione sulla tipologia di collocamento. In particolare, i minori accolti in strutture autorizzate/accreditate sono 11.283 e rappresentano l’81.4% dei minori presenti sul territorio italiano. I rimanenti, di cui si conosce la tipologia di collocamento, sono ospitati presso privati (4.6%) mentre il 9,7% risulta accolto in strutture non autorizzate/non accreditate. Le strutture di accoglienza censite nella Banca Dati della Direzione Generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione sono pari a 1.323. Le Regioni italiane che, in coerenza con il numero di minori presenti nel loro territorio, hanno un maggior numero di strutture di accoglienza sono la Sicilia con il 27,6%, la Lombardia il 9,8%, la Campania il 7,8%, il Lazio il 6,6%, l’Emilia Romagna e la Puglia il 6,4%, che insieme rappresentano il 64,6% del totale delle strutture che ospitano minori non accompagnati.  Dal messaggio di Papa Francesco per i minori migranti non accompagnati: sono i vulnerabili e senza voce Cari fratelli e sorelle! «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato» (Mc 9,37; cfr Mt 18,5; Lc 9,48; Gv 13,20). Ma gli Evangelisti si soffermano anche sulla responsabilità di chi va contro la misericordia: «Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, gli conviene che gli venga appesa al collo una macina da mulino e sia gettato nel profondo del mare» (Mt 18,6; cfr Mc 9,42; Lc 17,2). Come non pensare a questo severo monito considerando lo sfruttamento esercitato da gente senza scrupoli a danno di tante bambine e tanti bambini avviati alla prostituzione o presi nel giro della pornografia, resi schiavi del lavoro minorile o arruolati come soldati, coinvolti in traffici di droga e altre forme di delinquenza, forzati alla fuga da conflitti e persecuzioni, col rischio di ritrovarsi soli e abbandonati? Per questo, in occasione dell’annuale Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2017, mi sta a cuore richiamare l’attenzione sulla realtà dei migranti minorenni, specialmente quelli soli, sollecitando tutti a prendersi cura dei fanciulli che sono tre volte indifesi perché minori, perché stranieri e perché inermi, quando, per varie ragioni, sono forzati a vivere lontani dalla loro terra d’origine e separati dagli affetti familiari…Sono in primo luogo i minori a pagare i costi gravosi dell’emigrazione, provocata quasi sempre dalla violenza, dalla miseria e dalle condizioni ambientali, fattori ai quali si associa anche la globalizzazione nei suoi aspetti negativi. La corsa sfrenata verso guadagni rapidi e facili comporta anche lo sviluppo di aberranti piaghe come il traffico di bambini, lo sfruttamento e l’abuso di minori e, in generale, la privazione dei diritti inerenti alla fanciullezza sanciti dalla Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia. Come rispondere a tale realtà? Sul piano internazionale, occorre puntare su soluzioni durature: Poiché si tratta di un fenomeno complesso, la questione dei migranti minorenni va affrontata alla radice. Guerre, violazioni dei diritti umani, corruzione, povertà, squilibri e disastri ambientali fanno parte delle cause del problema. I bambini sono i primi a soffrirne, subendo a volte torture e violenze corporali, che si accompagnano a quelle morali e psichiche, lasciando in essi dei segni quasi sempre indelebili. È assolutamente necessario affrontare nei Paesi d’origine le cause che provocano le migrazioni forzate dei minori. Questo esige, come primo passo, l’impegno dell’intera Comunità internazionale ad estinguere i conflitti e le violenze che costringono le persone alla fuga. Inoltre, si impone una visione lungimirante, capace di prevedere programmi adeguati per le aree colpite da più gravi ingiustizie e instabilità, affinché a tutti sia garantito l’accesso allo sviluppo autentico, che promuova il bene di bambini e bambine, speranze dell’umanità. Sul piano nazionale: Occorre puntare sulla protezione e sull’integrazione Protezione: La spinta più potente allo sfruttamento e all’abuso dei bambini viene dalla domanda. Se non si trova il modo di intervenire con maggiore rigore ed efficacia nei confronti degli approfittatori, non potranno essere fermate le molteplici forme di schiavitù di cui sono vittime i minori. Con tanta gratitudine guardiamo agli organismi e alle istituzioni, ecclesiali e civili, che con grande impegno offrono tempo e risorse per proteggere i minori da svariate forme di abuso. E’ importante che si attuino collaborazioni sempre più efficaci ed incisive, basate non solo sullo scambio di informazioni, ma anche sull’intensificazione di reti capaci di assicurare interventi tempestivi e capillari.

Integrazione: il diritto degli Stati a gestire i flussi migratori e a salvaguardare il bene comune nazionale deve coniugarsi con il dovere di risolvere e di regolarizzare la posizione dei migranti minorenni, nel pieno rispetto della loro dignità. Bisogna lavorare per l’integrazione dei bambini e dei ragazzi migranti con l’adozione di adeguate politiche di accoglienza, di assistenza e di inclusione.