Giubileo della Misericordia: il Vescovo dialoga con i pubblici amministratori

Sabato 16 aprile al Centro Onisto. Le aspettative dei partecipanti a questo incontro

 

Un momento di incontro e dialogo per riflettere insieme sulle necessità del nostro territorio e su come ciascuno può contribuire maggiormente al bene comune. E’ questa la modalità scelta dal vescovo di Vicenza mons. Beniamino Pizziol per vivere il Giubileo della Misericordia con le persone diversamente impegnate nella pubblica amministrazione (sindaci, assessori, consiglieri, funzionari…) del  vicentino.  Il Giubileo con gli amministratori si terrà nel pomeriggio di sabato prossimo 16 aprile al Centro diocesano Mons. Onisto di Vicenza. L’appuntamento è per le ore 15 e prevede, dopo i saluti del Vescovo, un ampio spazio di dialogo a partire da tre piste di riflessione già consegnate agli invitati: quali emergenze vive il nostro territorio? In che termini è pensabile una maggiore collaborazione della comunità cristiana (parrocchie, associazioni, spazi…) alla pubblica amministrazione in vista del bene comune? Quali politiche possono essere attuate in favore della famiglia?

 Nella lettera di invito mons. Pizziol ha citato papa Francesco: “è tempo di sapere come progettare, in una cultura che privilegi il dialogo come forma d’incontro, la ricerca di consenso e di accordi, senza però separarla dalla preoccupazione per una società giusta, capace di memoria e senza esclusioni”. (Evangelii Gaudium n°239). L’incontro si concluderà per le 17.30. 
 
  Le voci dei partecipanti: Un confronto semplice, quasi tra amici, attorno alle emergenze del territorio, della famiglia e su come Chiesa e amministrazione locale possano collaborare. La proposta del Vescovo Beniamino di proporre un Giubileo degli amministratori in occasione dell’anno della Misericordia ha riscosso un significativo interesse e numerosi sono i primi cittadini che vi hanno aderito.   «Credo che sia una occasione importante per chi, come me, proviene dal volontariato cattolico – riferisce Chiara Luisetto, sindaco di Nove -. Penso che non ci sia cosa più bella di raccontare al proprio Vescovo come ci si sente ad essere “dall’altra parte della barricata” per servire la propria comunità. D’altra parte, mi piacerebbe sentire dal Vescovo cosa si aspetta da un amministratore che vuole vivere da cattolico il proprio servizio». Luisetto però sgombera il campo da “ritorni al passato”. «Credo che questo incontro possa rappresentare un sano riavvicinamento. La commistione tra Chiesa e politica non andava bene, ma anche la lontananza ha pesato. Credo che essere in grado, laicamente, di guardare alla propria comunità confrontandosi con la Chiesa sia solo positivo. Senza sopraffazioni reciproche, sia chiaro». Tutta sociale è l’attenzione di Mirella Cogo, sindaco di Schiavon. «Oggi più che mai abbiamo bisogno di un confronto costante con tutti gli attori della società civile, a partire dal parroco – spiega -. Oggi le persone in difficoltà si rivolgono anche alla Chiesa. Dobbiamo parlarci per riuscire a dare la giusta direzione alle poche risorse che ci sono. La collaborazione deve essere di stampo sociale». Quando però si tocca il tema dei profughi il discorso salta: «Io mi sono schierata per il no a questa accoglienza senza regolamentazione – afferma Cogo -. La Chiesa parla di accoglienza ma dovrebbe essere più concreta». Proprio il tema dei profughi stimola la riflessione di Federico Formisano, presidente del consiglio comunale di Vicenza. «È uno dei temi caldi dove il confronto con la Chiesa è necessario – spiega -. Per questo spero che all’incontro partecipi anche chi è abituato a parlare alla pancia delle persone. Quello dei profughi è uno dei segnali che ci dice quanto i tempi siano cambiati. Per questo c’è bisogno di un rapporto diretto tra istituzioni pubbliche e religiose. Incontri come quello di sabato si facevano in passato, ma la novità sta tutta nel contesto che è cambiato». Formisano, in politica da oltre vent’anni, ha visto la frammentazione della Dc e la fine dell’unità politica dei cattolici. «La filosofia di allora era quella delle diverse anime politiche – continua -. Purtroppo però la cosa non ha funzionato. Senza un collante comune si fa fatica a portare avanti certe sensibilità. Faccio parte del Pd, dove le anime diverse si confrontano, ma alla fine prevale la libertà di coscienza e ognuno per sé». «L’augurio che mi faccio è che inizi un confronto che porti ad un dialogo più stretto di cooperazione sulle tematiche sociali», dice Francesco Gonzo, sindaco di Isola Vicentina. «Non credo nel confronto tra potere temporale e potere spirituale come avveniva nel Medioevo. Penso piuttosto che Chiesa e politica possano camminare fianco a fianco e affrontare insieme le stesse problematiche. Non mi aspetto che il Vescovo voglia imporre le sue visioni, ma richiamare alcuni atteggiamenti di fondo, sì». Andrea Frison, da la Voce dei Berici di questa settimana