Gli insegnanti di religione scrivono al ministro Giannini. Una lettera aperta su IRC e “buona scuola”

 

I docenti di religione della Diocesi di Vicenza in occasione dell’assemblea annuale hanno sottoscritto una lettera aperta al Ministro della Pubblica Istruzione, al Sottosegretario del MIUR, al Responsabile del Servizio Nazionale IRC della CEI, al Vescovo delegato per la Scuola e l’IRC della CET, all’Ufficio IRC della Conferenza Episcopale del Triveneto, al Dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Vicenza e al Direttore dell’Ufficio IRC della diocesi berica.Si chiede con questa lettera un’attenzione agli IdR, non riservata nella legge 107/15 e in particolare alla definizione di una classe di concorso attribuibile al loro insegnamento.prof. Diego Perondocente di religione della diocesi di vicenza,vicepreside al Liceo GB. Quadri di Vicenza

Di seguito il testo della lettera sottoscritta da 152 docenti IRC 

Lettera aperta da parte dei docenti di religione cattolica della Diocesi di Vicenza al ministro Giannini: • Poiché la Legge 107/1S non parla esplicitamente dell’insegnante di religione, né dell’IRC (dimenticanza voluta o no?), ma la sua applicazione si riverbera anche su tale disciplina creando una serie di questioni; • Poiché l’IRC, per la sua stessa natura e storia, domanda una gestione bilaterale tra Stato e Chiesa, come per l’ultima Intesa DPR 175/12, che va messa in atto; • Poiché bisogna guardare al futuro dell’IRC, considerando pure la percentuale considerevole degli avvalentisi e la sua presenza come vera risorsa per la Scuola italiana; Chiediamo 1. Su proposta e in dialogo con il Servizio Nazionale per l’IRC della CEI (vi sono al Ministero due tavoli di lavoro!), il MIUR intervenga con un Decreto applicativo o con una Nota esplicativa per chiarire e dare indicazioni circa l’IRC in riferimento alla Legge 107/15. 2. Si costituisca la classe di concorso degli insegnanti di religione, per dare loro il giusto riconoscimento e la dignità professionale, in applicazione della Legge 187/03. 3. Si dia risposta concreta alle molteplici questioni sollevate dalla Legge 107/15, mantenendo le due tipologie di IdR: a t.i. e incaricati annuali (così si supera il roblema degli IdR in servizio da 36 mesi, ma non ancora in ruolo/stabilizzati): le 2 ore di programmazione per l’ldR della primariala questione dell’ldR collaboratore del Dirigente scolasticoil problema dell’organico dell’autonomia con le tre categorie (posti comuni, sostegno e potenziamento) in cui non sembra rientrare l’ldRl’inclusione dell’ldR tra i “beneficiari” del bonus, dell’eventuale sostituzione per assenza fino a 10 giorni, il coordinamento della scuola digitale … 4. Si proceda, dopo il 2017, ad un nuovo concorso per IdR, concordando con la CEI una idoneità all’lRC “ad tempus” (individuando modalità e criteri per la valutazione e la conferma!), tenendo presente questa scaletta di osservazioni: Sia richiesto il Decreto di idoneità dell’Ordinario del luogo per accedere al Concorso nella regione e/o diocesi.Tale Concorso sia indetto a livello regionale in modo da occupare i posti liberi del 70%, ma “senza occupazione” da altre zone d’Italia.Possono partecipare al Concorso gli IdR che da più anni insegnano nelle nostre scuole (criterio per accedere potrebbe essere 5-6 anni insegnamento).Rimangano due tipologie: a tempo indeterminato e incaricati annuali (ridurre al 60% i posti da assegnare agli insegnanti a tempo indeterminato).Per i titoli: per questo Concorso si tenga conto dei titoli conseguiti anche prima del 2012.Nelle Commissioni concorsuali sia presente qualche IdR e qualche Direttore degli Uffici.Rimanga un organico regionale e diocesano.L’ldR possa variare di sede all’interno della stessa diocesi.Si chiede tutto questo per passione educativa e amore alla scuola, che è crocevia di incontro tra generazioni e culture diverse e punto di riferimento per dare al nostro Paese una solida base di valori condivisi, le cui radici affondano nel cristianesimo. Vicenza, 11 giugno 2016