Gruppi Ministeriali: un primo passo verso una Chiesa sinodale

Formazione continua per dare supporto ai preti nelle unità pastorali

 
 Sono in tutto 50, distribuiti in 18 unità pastorali di 14 vicariati per un totale di 158 persone. Stiamo parlando dei gruppi ministeriali, ovvero di quello che potrebbe diventare, nelle parole di don Flavio Marchesini, «il primo passo verso una Chiesa sinodale».

Don Marchesini da qualche settimana ricopre l’incarico di direttore dell’Ufficio per il coordinamento della pastorale diocesana. E in questi giorni sta toccando con mano una realtà che avrà un ruolo fondamentale nel futuro della Diocesi, a partire dal calo numerico dei preti e dalla recente riorganizzazione delle unità pastorali. La scorsa settimana, infatti, si è svolta una tre giorni dedicata ai laici che stanno per entrare a far parte di un gruppo ministeriale. «Abbiamo avuto 48 partecipanti, provenienti da dieci unità pastorali – riferisce don Flavio -. Sono stati tutti inviati dalle rispettive comunità, in vista della creazione di un gruppo ministeriale che dia supporto al prete nelle unità pastorali. Ho respirato un grande amore per la Chiesa e disponibilità ad aiutare e ad imparare a farlo». Sabato 18 febbraio e sabato 4 marzo, invece, sono in programma due appuntamenti dedicati a chi fa già parte di un gruppo ministeriale. Inoltre, a breve, verranno organizzati dei momenti formativi rivolti ai laici in vista di un possibile gruppo ministeriale. «In questo servizio, la formazione è continua», precisa don Flavio, che aggiunge: «Quella dei gruppi ministeriali è una scelta importante per la nostra Diocesi. Il desiderio del Vescovo è che la nostra Chiesa maturi processi di partecipazione e corresponsabilità all’insegna della sinodalità». Il cammino verso una Chiesa sinodale, comunque, è appena all’inizio. «La sinodalità è un nuovo modo di essere Chiesa che ci trova tutti un po’ impreparati – prosegue Marchesini -. La sinodalità, cioè ascoltare, partecipare, confrontarsi, è un processo lento, faticoso, ma che ha il vantaggio di far crescere tutti nella fede e nell’amore della Chiesa. Se le decisioni le prende una sola persona, si fa sicuramente prima. Ma non cresce nessuno». Don Flavio è rientrato a Vicenza 3 anni fa, dopo aver trascorso 13 anni da fidei donum nella diocesi brasiliana di Aparecida. «Nell’esperienza latino americana, il prete è in parrocchia una domenica sì e l’altra no», racconta. Con la sinodalità sullo sfondo, anche la riforma delle unità pastorali acquisisce un significato diverso: «Rappresentano non solo un problema organizzativo, ma un’occasione di crescita spirituale e un nuovo modo di lavorare». Andrea Frison