Hit Show a Vicenza: manca ancora un codice etico

La riflessione della Commissione diocesana per la pastorale sociale

 

Hit Show è pronto a partire. Di pronto, però, non c’è ancora quel tanto richiesto e promesso codice di responsabilità sociale per regolamentare l’accesso dei minori alla manifestazione, che se accompagnati da un adulto possono entrare tranquillamente. A sostenere la stesura del codice etico la Commissione diocesana per la pastorale sociale e del lavoro, guidata da don Matteo Pasinato, assieme a una ventina di associazioni non solo vicentine, che hanno più volte espresso preoccupazione per l’impatto diseducativo dell’evento. Ma a confermare il nulla di fatto è la stessa Isabella Sala, assessore alla comunità e alla famiglia: «Non siamo giunti a un nuovo codice di responsabilità, ma ci sono state delle sottolineature sotto questo punto di vista – dice -. Dal divieto di maneggiare le armi per chi non ha compiuto la maggiore età alla possibilità di accedere ad alcuni padiglioni solo per i minorenni che praticano il tiro sportivo con regolare tessera». Al momento di quest’ultima decisione nel regolamento on line di Hit Show per i visitatori non si dà notizia e si fa riferimento solo all’impossibilità per gli under 18 di toccare le armi. Ben inteso: la responsabilità di far rispettare questo divieto è tutta a carico degli accompagnatori. Sottolineature “leggere”, in sostanza.  Non sono mancate le speranze, però, quando lo scorso ottobre il Comune ha organizzato un convegno pubblico per discutere della situazione delle armi in Italia e in Europa con la partecipazione dell’allora presidente di Fiera Matteo Marzotto e anche del vice ministro dell’Interno Filippo Bubbico. «È stata un’importante occasione di confronto e con il gruppo che organizza Hit Show abbiamo instaurato un dialogo – precisa Sala -. Ma si tratta di un’azienda che ha una propria gestione e che, soprattutto, agisce secondo la legge». Il codice di responsabilità sociale, però, non è l’unico “colpo mancato”: durante il convegno, infatti, don Matteo Pasinato aveva proposto di istituire anche un tavolo bio-etico, radunando i vari portatori di interesse, per discutere di come inserire messaggi contro la violenza in un contesto del genere. E anche in questo caso si è ancora fermi alla sola proposta. «Come pastorale, oltre al nuovo regolamento, abbiamo chiesto di creare delle occasioni di confronto per cercare di diffondere dei messaggi di pace – spiega don Matteo -. Tra le nostre priorità anche il coinvolgimento delle scuole trasformando Hit Show in un’occasione educativa e non solo in un luogo in cui bambini e ragazzi possono muoversi liberamente e senza distinzioni tra pistole per la difesa personale, fucili da caccia e munizioni di ogni genere. Far sapere quali e quanti danni provocano nel mondo le armi è un dovere educativo». Un concetto, però, non in linea con gli interessi economici di certi settori, in particolare quello delle armi.  Niente codice e niente tavolo etico, insomma, ma nei giorni scorsi sembrava essersi mosso qualcosa. Per qualche ora gli operatori della manifestazione hanno avuto in mano un regolamento in cui si vietava l’ingresso al salone ai minori di 14 anni anche se accompagnati da un adulto. Subito si sono scatenate le reazioni più disparate a partite dal consigliere regionale Sergio Berlato che ha definito la scelta dell’Ente «vergognosa e inaccettabile». E infatti, poco dopo, è stata diffusa una nota firmata da Italian Exibition Group (la nuova società fieristica nata dall’integrazione tra Rimini Fiera e Fiera di Vicenza, che ora gestisce il format): «Si precisa che l’ingresso a Hit Show, in programma nel quartiere fieristico di Vicenza dall’11 al 13 febbraio 2017, è consentito ai minori di 18 anni solo se accompagnati da persone di maggiore età. Nel regolamento diffuso nei giorni scorsi agli operatori era contenuto un refuso, di cui ci scusiamo. La gestione avviene nella massima sicurezza e in modo responsabile nell’interesse comune». Questo per il momento è quanto, ma don Matteo Pasinato non si dà per vinto: «Non ci sentiamo sconfitti, ci vorrà un impegno maggiore per raggiungere l’obiettivo che ci siamo posti per il bene dei più piccoli e di tutta la società – sottolinea -. Vorrei ricordare, però, che nell’articolo 2 dello Statuto Comunale si parla di pace e cooperazione e di conseguenza sarebbe bene fare qualcosa di più per concretizzare questo principio». Lorenza Zago