I SETTIMANA DI AVVENTO: NELLE ATTESE DELLA VITA

 I° Domenica di Avvento 1 Dicembre 2019 – Scarica le pagine del sussudio  
ALLA TUA PRESENZA SIGNORE
La fila di chi attende in strada è lunga stasera.
Occhi stanchi, piedi freddi, mani screpolate.
Aspettano che si apra una porta.
Che sia donata una tazza di minestra.
Che ci sia un letto asciutto ad accoglierli.
Ho tante domande e poche risposte, mio Signore.
Il Tuo silenzio mi inquieta e non so dove cercarTi.
Ma poi Ti vedo.
Tu stasera sei con loro, e sono loro, questi fratelli, stanchi la Tua risposta.
Che Tu sia benedetto e siano benedetti questi miei fratelli
che attendono con speranza.

 
ASCOLTIAMO LA TUA PAROLA

+ Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 24, 40-44)
Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata. Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
 DI FRONTE A QUESTA PAROLA MI CHIEDO…
Penso che questo brano del Vangelo sia uno dei più difficili da capire e accettare. La figura di un Dio che viene e decide chi prendere con sé e chi lasciare in vita, va contro tutto il nostro istinto di autonomia, di libertà, di autodecisione. Nella nostra cultura moderna e
occidentale, dove tutto si programma, dove si vive sempre proiettati al futuro, dove la morte è un’immagine su un videogioco, ci ribelliamo a questa prospettiva che sia un Altro a decidere per noi la vita e la morte. “Il Signore dà, il Signore toglie, Sia benedetto il nome del Signore” dicevano una volta. Quanta Fede c’era in quest’umile preghiera di accettazione. Vegliate, dice il Vangelo, perché non sapete né l’ora, né il luogo, né come. La nostra vita dovrebbe quindi essere una continua vigile attesa. Non nella supina attesa del dio Destino, ma nella serena consapevolezza che un giorno luminoso ritorneremo nelle braccia di Chi ci ha creato. Un’attesa lunga una vita, riempita di attimi continui da assaporare. Dalla gioia dell’impegno quotidiano, dalla ricerca continua del Bene, dalla capacità di rialzarsi dopo una caduta.
Ho trascorso delle notti nel dormitorio dei senza tetto di Caritas e ho vegliato, perché dovevo dare sicurezza e serenità ai fratelli che riposavano. E forse ho capito che stare svegli e vigili perché altri possano dormire è un piccolo segno di condivisione che mi ha preparato alla veglia della vita. (Volontaria del Ricovero Notturno di Casa San Martino) 

BENEDICI SIGNORE IL NOSTRO PASTO

Signore,
ho cucinato con gioia questo pane.
Ho impastato acqua e farina con vigore.
Ho atteso che il pane lievitasse lentamente,
che si gonfiasse nel forno.
L’ho tolto caldo, profumato
e ho tracciato una croce sulla superficie.
Dammi la pazienza di quel pane,
la sua capacità di lievitare
e di crescere per essere poi con gioia condiviso.
E fammi portare un pezzetto di croce
così che sia più lieve agli altri la vita.
 IN QUESTA SETTIMANA VIVIAMO …
Trascorrere 10 minuti al giorno vegliando, rimanendo in semplice attesa, senza fare nulla, solo ascoltando il silenzio.