THRILLER

Il cacciatore di donne

Un film sul femminicidio, tema di triste attualità

Il tema del femminicidio è purtroppo di triste attualità. Il film di Scott Walker ce lo ripropone attraverso il classico thriller in cui si scontrano la cattiveria del maniaco serial killer e la tenacia del poliziotto che non si arrende al male. La storia narrata purtroppo è vera: in Alaska tra il 1971 e il 1983 oltre venti giovanissime ragazze scomparvero e i loro corpi furono ritrovati a distanza di tempo sepolti in una regione isolata. L’ultima vittima riuscì tuttavia a scappare dal suo aguzzino e la sua testimonianza permise di riaprire le indagini e collegare i diversi casi di sparizione giungendo a identificare in Robert Hansen l’autore degli efferati delitti. La cosa più sconcertante della vicenda fu senza dubbio l’identità dell’omicida seriale, uomo all’apparenza mite, padre di famiglia, dedito al lavoro. Peccato il film non entri in profondità nella psicologia del personaggio. Il film genera comunque un senso di tensione crescente grazie soprattutto all’ambientazione nordica (con i suoi paesaggi freddi, solitari, a tratti desolati che trasmettono il senso di non avere vie di uscita), alla colonna sonora azzeccata e all’eccellente recitazione di Nicolas Cage nei panni del sergente Jack Halcombe. Curiosa, e su cui riflettere, la citazione del Vangelo secondo Matteo posta all’inizio del film: “Ecco io vi mando come pecore in mezzo ai lupi”.Alessio Graziani