Il Convegno annuale del Rezzara all’Istituto di Scienze Religiose a Monte Berico sul Diritto alla Vita

 
Venerdì 28 settembre alle 15.30 inizia il 51° Convegno organizzato dall’Istituto “Rezzara” all’Istituto di Scienze Religiose di Monte Berico. Il tradizionale appuntamento è dedicato quest’anno al tema “Dirritto alla vita fondamento di tutti i diritti”. E’ un’ottima occasione di approfondimento che viene offerta a tutti ogni anno, spesso toccando temi di particolare attualità e delicatezza. I lavori proseguiranno sabato 29 settembre dalle 8.30. L’ingresso è libero. 
 
 
 Dopo la celebrazione dei 50 anni, i classici convegni dell’Istituto di scienze sociali Nicolò Rezzara riprendono quest’anno con un nuovo ciclo dedicato ai diritti fondamentali dell’uomo, fra cui il “Diritto alla vita, fondamento di tutti i diritti”.
La riflessione dei problemi internazionali dell’istituzione vicentina sembra così ritornare al nucleo fondamentale, decisivo per una civiltà occidentale al bivio, protesa all’umanizzazione oppure in declino verso la sua autodistruzione.Il presidente del Rezzara dott. Walter Formenton sottolinea la necessita di ritornare al valore fondamentale del rispetto di ogni vita umana, tema di quest’anno, della promozione del diritto di pensare con la propria testa e di vivere nella libertà, tema del prossimo anno, per concludere sull’esigenza di assicurare la sopravvivenza di tutti i popoli il cibo sufficiente e l’acqua potabile nel 2020. Sono i diritti essenziali per la sopravvivenza di una civiltà dell’umano da perseguire per la sopravvivenza dell’umanità.Il convegno del Rezzara si svolge con il patrocinio della Regione Veneto e del Comune di Vicenza nei giorni di venerdì 28 settembre pomeriggio e sabato 29 mattino presso l’istituto di scienze religiose (via Cialdini, 2).L’apertura dei lavori è fissata per venerdì 28 settembre alle 15.30. Dopo l’introduzione del vescovo diocesano, Mons. Beniamino Pizziol, seguirà la prolusione affidata questa volta all’Arcivescovo di Trieste Mons. Giampaolo Crepaldi, per numerosi anni segretario del Consiglio Pontificio “Giustizia e pace”.Sono previsti interventi di fondo sulla crisi della cultura post moderna del prof. Claudio Sartea dell’Università Tor Vergata di Roma, sui diritti dei disabili del prof. Angelo Lascioli dell’Università di Verona, sulla disumanità delle carceri e sulla pena di morte del Presidente della sezione penale del Tribunale di Vicenza dott. Lorenzo Miazzi e sull’ingegneria genetica del prof. Simone Penasa dell’Università di Trento. Seguono nel secondo giorno interventi sul diritto internazionale del prof. Ennio Triggiani dell’Università di Bari del prof. Adriano Pessina dell’Università Sacro Cuore di Milano, sull’ingerenza dell’Economia contro la vita, del prof. Leonardo Becchetti dell’Università Roma 2 sul ruolo  dei mass media del prof. Davide Girardi dell’Università Salesiana di Venezia e infine sulla necessità di una pedagogia dell’alterità del prof. Domenico Simeone dell’Università Cattolica di Milano.La lunga serie di docenti delle università italiane chiamati dal Rezzara a confrontarsi sul tema del diritto alla vita dovrebbero mettere a nudo le contraddizioni presenti oggi sulla vita, nelle quali si investono risorse economiche e intellettuali enormi e contemporaneamente si consumano atrocità e manipolazioni spietate. Mons. Giuseppe dal Ferro, direttore dell’Istituto Rezzara, osserva i risultati della ricerca scientifica, e l’impegno sanitario e di protezione civile per salvare vite umane, ma anche i modi in cui si uccide e ci si suicida a volte per futili motivi si tollerano manipolazioni genetiche non necessarie, si emargina e si uccide ciò che è scomodo o non secondo i propri gusti. Dal Ferro osserva come nel mondo prevalgano sulla vita umana, la ragione di stato con la violazione del diritto alla vita, lo sfruttamento economico con il commercio di organi e la prostituzione, la rivalità tra gli stati con massacri di civili inermi in guerre inutili, la ricerca del benessere mascherato di pietà con la morte dolce del suicidio legalizzato.  Sono i frutti di una mentalità individualistica concentrata sui propri interessi, sulla ricerca del guadagno ad ogni costo, sul consumismo che non risparmia la vita altrui. Rimedi a una civiltà del disumano rimangono sempre l’educazione e la formazione. La società, però deve rivedere a tutti i livelli anche le sue leggi e i suoi comportamenti. Il diritto alla vita osserva l’avv. Paolo Berto, della direzione del Rezzara, è un diritto chiaramente affermato dalla Convenzione dell’Onu sui diritti umani come il diritto di inclusione delle persone con disabilità. Concretamente però nel mondo ogni anno sono 6000 le esecuzioni capitali e di quando in quando, anche tra le persone più civili si esige il diritto alla difesa senza una gravità evidente imminente. La società, afferma Dal Ferro, ha bisogno di tornare a riflettere sul valore della vita, di recuperare il senso della legalità e soprattutto il rispetto dell’altro se si vuole a nostra volta rispettai. Il convegno del Rezzara vuole, con il prossimo dibattito, andare alla radice dei comportamenti violenti, che quotidianamente feriscono e uccidono, discriminano ed emarginano persone e popoli, sanciscono il principio dell’affermazione del più forte. 

Monsignor Giuseppe Dal Ferro 
 
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