“Il diacono viene dalla strada, carico dei fratelli, e mette tutti nel calice della Messa”: le parole del vescovo ai novelli diaconi

 
Gratitudine. E’ questo il primo sentimento espresso domenica pomeriggio in Cattedrale dal vescovo Pizziol per l’ordinazione di quattro giovani diaconi. Gratitudine a Dio, ai novelli diaconi che hanno risposto alla chiamata del Signore, ma anche alle loro famiglie e alla comunità del Seminario. “Questo è per la nostra diocesi un momento di particolare grazia – ha detto il vescovo – e sono assai grato anche ai genitori di questi giovani, che li hanno generati alla vita e alla fede, e così pure ai sacerdoti e alle comunità di provenienza e a quelle dove stanno svolgendo il tirocinio pastorale”.
 
La riflessione del Vescovo è continuata facendo riferimento al Vangelo della liturgia domenicale: “ascensione significa – ha spiegato mons. Pizziol –  elevazione anche per noi e là dove è giunta la gloria del Capo, il Cristo, sono attese anche le Sue membra, la Chiesa, il Popolo di Dio. Il cristiano sa che — credendo in Cristo — accogliendo la Sua Parola e partecipando alle Sue sofferenze per la salvezza del mondo, parteciperà un giorno alla Sua gloria. Ma per partecipare alla gloria di Cristo i cristiani sono chiamati sulla terra a rinnovare il mondo con l’annuncio del Vangelo e la testimonianza della carità”.
 
Ecco allora l’augurio e l’invito ai novelli diaconi: “La Chiesa scopre nel diacono il suo vero volto: essere serva di Dio e degli uomini, in modo del tutto particolare dei fragili, dei dubbiosi e degli smarriti. Il diacono diventa, così, l’icona, la manifestazione di Cristo che si dona pienamente a tutti, a partire dagli ultimi, i senza nome, i non garantiti. Il diacono viene dalla strada, carico dei fratelli, e mette tutti nel calice e lo porge al presidente-celebrante. Alla fine congeda tutti nella pace ed egli stesso ritorna alla strada per essere operatore e tessitore di pace, facendosi tutto per tutti”.
 
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