Il Vescovo in Visita Pastorale a Breganze e Maragnole. L’Unità Pastorale valorizza ricchezze e diversità

 
Ore 9 di un sabato mattina. In canonica a Breganze c’è chi cerca il cappellano, chi arriva, chiamato dal parroco, chi passa a fare gli auguri di buon onomastico al prete anziano, chi prepara il caffè.
Poi passa una signora, che rivolge al parroco un deciso e affettuoso “Bon, te raccomando!”. Clima vivace, aria di famiglia, via vai che dice vita.

Trentacinque gruppi, di varia natura, presenti a Breganze, una manciata anche a Maragnole, in un’unità pastorale che vede una differenziazione e uno scambio tra le proposte che ciascuna parrocchia mantiene. «Un punto di forza e di unione importante è il consiglio pastorale unitario, che riunisce i due consigli parrocchiali e si tiene una volta a Breganze e l’altra a Maragnole – afferma Ermes De Rossi, coordinatore del consiglio pastorale -. Esso si dà una tappa significativa anche nell’uscita, dove nell’arco di due giorni si mette a fuoco un tema e si cresce insieme nella comunione e nella corresponsabilità. Quello del consiglio pastorale è il cammino unitario che si compie, pur nel rispetto delle identità di ciascuna parrocchia».

«Un altro momento forte sono le assemblee annuali, che viviamo da dieci anni a questa parte, coinvolgendo il consiglio, gli operatori della pastorale e tutti coloro che desiderano – aggiunge don Giacomo Prandina, parroco a Breganze e Maragnole dal 2000 -. Mettiamo a fuoco un tema, ascoltiamo la popolazione, ci lavoriamo, riflettiamo e poi celebriamo una mezza giornata di assemblea, che si apre con l’Eucarestia e continua con il confronto: partecipano in media un centinaio di persone; è un’esperienza di Chiesa
molto bella».

Scelta ferma e ormai consolidata dell’u.p. Breganze – Maragnole è anche quella della catechesi familiare: «Abbiamo preso questa strada, che comporta anche novità e cambiamenti. È stata proprio l’assemblea ad aiutarci ad affrontarli. Spesso partecipano alla catechesi familiare i papà, che magari dalla Cresima non si sono più avvicinati alla parrocchia – spiega Francesca Leoni, segretaria del consiglio pastorale -. Siamo alla ricerca, poi, di strategie nuove, vie non ordinarie di annuncio: sono soprattutto le relazioni che si coltivano con le famiglie, i rapporti che nascono da una passeggiata insieme, la base per un dialogo che si faccia più profondo, le forme nuove di pre-evangelizzazione». Ciò che non manca, a Breganze e Maragnole, sono le proposte di formazione, l’attenzione alle persone nella quotidianità. Si tengono gli esercizi spirituali nella vita ordinaria, gli incontri serali nel tempo di Pasqua, le serata di lectio divina, i film di Avvento e Quaresima, gli appuntamenti di formazione mirata rivolti ai singoli gruppi. «Di riflesso, quindi, c’è un bel gruppo di laici preparati – sostiene don Giacomo -, presenti e corresponsabili, com’è nello stile di gestione delle nostre parrocchie».

Le giovani famiglie trovano un cammino diversificato nelle proposte a Maragnole, dove il gruppo sposi, il coro famiglie e le Acli animano la comunità. Visitata dal parroco tutti gli anni, casa per casa, Maragnole gode di una vivacità sorprendente per le sue 1250 anime.

Una ricchezza a Breganze e Maragnole sono i tanti gruppi che si dedicano alla solidarietà, in particolare per l’accoglienza nel tessuto sociale di alcune famiglie Sinti. «La Caritas ha dato loro i gettoni per le docce, l’oratorio ha messo a disposizione la struttura, così i ragazzi possono andare a scuola in ordine – evidenzia Francesca -. Nei confronti dei poveri e di chi rimane senza lavoro la comunità ha sempre dimostrato vicinanza e solidarietà. Un ruolo fondamentale lo gioca il gruppo GRC Solidarietà, che funge da coordinamento per le attività caritative, gestisce l’ecocentro comunale e sostiene attività e progetti in tutto il mondo».

Punti di forza sono anche i campeggi parrocchiali estivi per ragazzi delle medie e delle superiori e per famiglie, gestiti da un apposito comitato parrocchiale. Luogo prezioso per la comunità è l’oratorio, realtà molto positiva e frequentata, che nella palestra, abitualmente adibita ad attività sportive, trova uno spazio pronto ad ospitare feste comunitarie che contano anche oltre cinquecento partecipanti. Un fiore all’occhiello, il Cinema “Verdi”, che conta più di duemila iscritti al cineforum ogni anno. «Presenza feconda, infine, è quella delle suore Orsoline – conclude don Giacomo -, che sostengono le proposte parrocchiali e con il servizio svolto a Villa Savardo e Villa Sant’Angela stimolano alla carità le nostre parrocchie».

Margherita Scarello
 
Il servizio completo su “La Voce dei Berici” di questa settimana