Il Vescovo in visita pastorale all’Unità Pastorale di SS. Trinità e S.Urbano

Riprende in questo fine settimana dal vicariato di Montecchio Maggiore la visita di mons. Pizziol

 

L’Unità Pastorale SS. Trinità – S. Urbano ha iniziato il suo cammino con l’ingresso dell’attuale parroco don Valentino Ghiotto il 1° settembre 2013. Ma le due parrocchie avevano già cominciato con don Stefano Manni e successivamente con don Luigi Schiavo un percorso verso questa nuova realtà ecclesiale. È un cammino che ha condotto le due comunità ad interagire profondamente tra di loro creando nuovi percorsi di interazione e impegno. «Le due parrocchie si estendevano su un territorio molto ampio – spiega Filippo Meggiolaro catechista – con un numero di abitanti abbastanza contenuto. Per poter raggiungere le persone in particolare quelle anziane o con difficoltà, l’Unità è stata suddivisa in contrade. Per ogni contrada è stato individuato un responsabile che nei periodi forti dell’anno liturgico segue e anima gli incontri di preghiera che vengono organizzati nelle contrade. L’iniziativa è attiva dal 2013 con la costituzione dell’Unità. Ma questo lavoro per contrade era iniziato già l’anno prima con don Luigi Schiavo, perché avevamo visto che se facevamo gli incontri solo in chiesa veniva pochissima gente a causa della particolare conformazione geografica». L’Unità Pastorale per queste comunità rappresenta un punto di riferimento perché fa da legante. «Le due comunità vedono lo stesso parroco  – dice don Valentino – e attorno alla figura del presbitero creano unità. L’Unità in sè è molto coesa. Ha portato ad un superamento dei campanilismi creando realtà che lavorano assieme come la Scola Cantorum». «La Scola Cantorum è unica ed è formata da persone provenienti dalle due comunità, ha quattro organisti – spiega Angelino Morini impegnato nell’ambito liturgico – fa il proprio servizio in entrambe le parrocchie. Le celebrazioni liturgiche più importanti come il Triduo Pasquale e la messa della notte di Natale vengono celebrate in un’unica chiesa».  «Ognuno – racconta Mirco Massignan giovane catechista – cerca di dare una mano nella comunità. Alcuni si impegnano maggiormente nell’ambito ecclesiale altri in quello laico come la sagra. La parrocchia a sua volta fornisce gli ambienti e gli strumenti per  ritrovarsi e svolgere le diverse attività». Sono molte le realtà che danno possibiltà alle persone e ai giovani di impegnarsi in vario modo per la comunità. C’è il gruppo Arca che organizza oltre al torneo di calcetto, gite e momenti di incontro. Il gruppo dei “Strassari de Dio” che attraverso la raccolta di carta, ferro, vetro e altri materiali aiuta molti missionari nelle loro realtà locali. E poi ci sono le sagre che coinvolgono molte persone, in particolar modo giovani. «In entrambe le parrocchie dell’Unità Pastorale sono presenti dei gruppi che si occupano della sagra – spiega Meggiolaro -. Abbiamo due comitati sagra a S. Urbano e uno a SS. Trinità. Nel corso dell’anno abbiamo tre sagre. Sono momenti importanti perché coinvolgono tantissime persone e servono per aiutare le attività della parrocchia, quella di S. Eurosia, in particolare, il gruppo missionario. A S. Urbano, per esempio, lo scorso ottobre durante la sagra di S. Eurosia ci sono state 170 persone che si sono date da fare». «Sono momenti molto importanti che aggregano e coinvolgono soprattutto i giovani che magari non frequentano spesso la parrocchia – continua Filippo -. Sono anche occasione  per le persone che sono andate ad abitare in altre zone di riallacciare rapporti e mantenere i legami con la loro comunità di origine». Oltre a queste realtà l’Unità può contare su un consistente gruppo di catechisti e di animatori dell’Acr.

Giuseppe Bedin 
 
Nell’edizione della Voce dei Berici di questa settimana sono dedicate tre pagine di approfondimento alla visita pastorale del Vescovo