Il Vescovo in visita pastorale nelle parrocchie di Sarcedo

Due comunità dalle identità forti ma dal cammino sempre più condiviso

 
 
Può essere considerata una visita pastorale in due puntate, quella di Sarcedo, che vedrà il vescovo Beniamino recarsi a Sant’Andrea, nel corrente fine settimana, e a Madonnetta, la settimana successiva.
Una visita pastorale in due puntate perché Sarcedo, Comune dell’Alto Vicentino che conta circa 5mila abitanti e 2mila famiglie, vanta ben due parrocchie, quelle sopra citate, che, se fino a poco tempo fa custodivano gelosamente territorio, attività e parrocchiani, negli ultimi anni hanno avviato un cammino di integrazione sempre più forte, con diversi gruppi, a tutti gli effetti, interparrocchiali.
 
L’orizzonte a cui tendere è quello dell’Unità pastorale. E’ il caso, ad esempio, del gruppo Caritas, del gruppo sposi e dell’Azione cattolica, che da qualche anno ha un unico presidente per le due parrocchie. Anche la cresima viene celebrata nello stesso momento con tutti i ragazzi delle due parrocchie.

«Anche se le attività di questi gruppi si concentrano più a Sant’Andrea o a Madonnetta, sono comunque piccoli passi verso l’unità, momenti di collaborazione», afferma don Pompeo Cattaneo, classe 1946 e originario di Molvena, parroco di Sant’Andrea dal 1999. La comunità di Sant’Andrea, che il Vescovo visiterà nel corrente fine settimana, conta circa 2milaseicento abitanti e novecento famiglie. «Negli oltre quindici anni che ho trascorso a Sarcedo da parroco, ho visto cambiare molto la parrocchia, che ha tutte le difficoltà ma anche tutte le risorse che si vivono quotidianamente nelle comunità della nostra diocesi», afferma don Pompeo.

Attività interparrocchiali a parte, le identità delle due parrocchie sono ancora forti e ben definite. Sant’Andrea è una comunità ricca di gruppi, tra cui spiccano gli scout dell’Agesci, il Masci, il gruppo anziani, i due cori, i lettori, i ministri dell’eucarestia, i ministri della consolazione, il Gruppo per il commercio equo e solidale, e i volontari che si prendono cura della chiesa. Un gruppo del territorio che presta anche servizio in parrocchia è il Grs (Gruppo ricreativo Sarcedo). Tra le proposte pastorali, è particolarmente significativa quella del catechismo post battesimale. «Si tratta di tre incontri rivolti alle coppie per accompagnarle dopo il battesimo dei figli – spiega la moderatrice del consiglio pastorale Cellina Cavion -. Dopo il primo anno di sperimentazione abbiamo avuto risonanze buone. Non c’è stata una partecipazione di massa, su una cinquantina di battezzati sono venute agli incontri una quindicina di coppie, però tra queste c’era anche chi non frequentava abitualmente la parrocchia. Gli incontri si svolgono la domenica pomeriggio grazie anche al personale della scuola materna che si occupa dei bambini».
 
Anche quello dei ministri della consolazione è un gruppo recente, ma che svolge un servizio apprezzato. «I familiari dei defunti ci hanno dato riscontri molto positivi – spiega il parroco -. Dove il prete non può esserci, è importante che ci siano dei laici a ravvivare la preghiera con le famiglie dei defunti».

Per quanto riguarda i gruppi interparrocchiali, il gruppo Caritas, fondato nel 2008, coinvolge una sessantina di volontari. «Nelle nostre iniziative viene coinvolta tutta la comunità – spiega la referente per Sant’Andrea Goretta Rigon -. Una volta al mese serviamo alla mensa di Santa Lucia, a Vicenza, e gran parte dei pasti li prepariamo nelle cucine del nostro centro parrocchiale. Al Centro d’ascolto si rivolgono una decina di famiglie e alcune di queste si lasciano coinvolgere dalla vita della parrocchia. Ci è capitato anche con una famiglia marocchina che ha partecipato alla festa della vita».
Intanto, ci si continua a interrogare sul futuro della parrocchia. L’unità pastorale è dietro l’angolo, ma c’è chi vorrebbe osare qualcosa di più. «Non capisco perché tra i gruppi ci siano ancora così tante rivalità: tra le famiglie non è così, anzi – spiega Cellina Cavion -. Fortunatamente i passi per una maggiore condivisione ci sono, anche da parte del Comune che ha accorpato le scuole. Però si potrebbe fare di più. Forse se diventassimo un’unica parrocchia allora sì che diventeremmo una vera comunità».

Andrea Frison
 
 
Il servizio completo all’interno de “La Voce dei Berici” di questa settimana