Il Vescovo in visita pastorale nelle parrocchie di Schiavon e Longa

Un cammino che ha dato concretezza all’essere Unità pastorale

 
Il vescovo Beniamino, in questo fine settimana, è in visita all’unità pastorale di Schiavon e Longa, nella terra d’origine di don Pietro Parolin, il segretario di Stato vaticano, e dei missionari don Bernardino Ave, in Brasile, e don Gabriele Grando, in Costa d’Avorio.
Sono parrocchie che provengono da storie, anche piuttosto recenti, diverse: fino a pochi anni fa appartenevano anche a vicariati differenti (rispettivamente Marostica e Sandrigo).
L’unità pastorale vede camminare insieme due parrocchie delle stesse dimensioni, 1300 persone ciascuna, circa, e si è costituita soprattutto dall’arrivo del parroco attuale, don Luigi Chemello, nel 2008. Oggi stanno sperimentando in pienezza l’unità pastorale.

«Da quando il parroco è don Luigi, siamo stati accompagnati a dare concretezza all’unità pastorale, abbiamo avuto molte occasioni per lavorare insieme, abbiamo anche compiuto delle scelte che ci hanno aiutato a fare esperienza di vita comunitaria», spiega Lino Pigato, parrocchiano di Longa e coordinatore del consiglio pastorale unitario.
 
«Un’occasione forte per legare le due parrocchie è stata la nomina episcopale di don Pietro Parolin, a Roma nel 2009 – sottolineano Cesarina Bozzetto Viero, Lino Pigato e Sergio Lavarda, insieme al parroco don Luigi Chemello -. Abbiamo fatto una gita comunitaria che ci ha permesso di crescere nell’unità. Anche la festa in parrocchia, per la nomina di don Pietro a Segretario di Stato, ha visto la partecipazione di molte persone. Attorno al nostro cardinale, eravamo in mille e cinquecento, il 6 ottobre del 2013».
 
«Il percorso dei giovanissimi è unitario, i campiscuola per i bambini e i ragazzi sono unitari, il catechismo si svolge in ciascuna parrocchia, ma è programmato e preparato insieme dai catechisti di entrambe. Dall’anno scolastico 2013-2014, c’è un’unica scuola materna, a Schiavon: entrambe le parrocchie si impegnano a sostenerla e, grazie a essa, le famiglie delle due comunità si incontrano in tante occasioni», aggiunge don Luigi. Fino al 2013, c’erano due scuole materne. Dopo la scelta di chiudere quella di Longa, questi ambienti sono stati rivalorizzati, per essere impiegati per attività di aggregazione. «Di certo è stato doloroso per la comunità di Longa perdere la scuola materna, ma è stata una scelta condivisa, profondamente ragionata e maturata – commenta Lino Pigato -. Sollecitati anche dal calo delle iscrizioni, entrambe le parrocchie hanno compiuto un percorso di due anni di riflessione prima di decidere di unificare le due scuole».

Un altro punto importante che identifica l’unità pastorale di Schiavon e Longa è il grande slancio di generosità. «Grazie alla disponibilità del gruppo sagra, che sostiene sempre le iniziative e si spende per la parrocchia, siamo riusciti facilmente a colmare i debiti contratti a Schiavon e ad affrontare il restauro della chiesa di Longa», sottolinea il parroco. In particolare, a Longa, la sensibilità all’impegno per la parrocchia è sempre stata fortemente sostenuta da don Aldo Manfrin, che per anni ha guidato la comunità.

L’unità pastorale si caratterizza anche per una ricca presenza di cori liturgici: Longa ha un suo coro parrocchiale, Schiavon ha una corale e un coro giovani, e da un paio d’anni è attivo anche un coro di bambini. Con l’amministrazione comunale, la comunità cristiana ha un rapporto buono e di collaborazione, di disponibilità reciproca e dialogo. Un fattore di coesione tra le due parrocchie è dato anche dal gruppo sportivo unitario, che mescola le comunità e favorisce legami e scambi di amicizia.

Un’attenzione che viene dal parroco, supportato dal consiglio pastorale, è legata ai temi di attualità e alla formazione. «Trovo opportuno offrire dei momenti di approfondimento su documenti del Papa o della Chiesa o fatti quotidiani che ci colpiscono – conclude don Luigi -. Trovo importante che, come comunità cristiana, ci interroghiamo e riflettiamo insieme; possiamo, così, superare il pericolo dell’individualismo e approdare insieme a scelte condivise».
 
Margherita Scarello
 
Il servizio completo ne La Voce dei Berici di questa settimana