Incontro dei Vescovi della CET a Verona

Quale presenza di Chiesa sul territorio?

 
 
La presenza della Chiesa sul territorio, le questioni del lavoro in un tempo di grandi cambiamenti, la situazione dei media ecclesiali nel Nordest: sono stati questi alcuni dei numerosi temi al centro dei lavori nel periodico incontro dei Vescovi del Triveneto che si sono ritrovati il 9 e 10 marzo a Verona, presso la Casa diocesana di spiritualità S. Fidenzio.
 
Nell’ambito della riunione, infatti, i Vescovi hanno ripreso l’analisi di quanto emerso nella recente “due giorni” svoltasi lo scorso gennaio a Cavallino (Venezia) e che aveva affrontato le nuove forme di organizzazione, presenza e azione della Chiesa particolare sul territorio, con tutte le relative opportunità e dinamiche; a tal proposito, nelle prossime settimane, una “sintesi” ordinata e condivisa dei lavori sarà disponibile sul sito della Conferenza Episcopale Triveneto (www.cet.chiesacattolica.it).
 
I Vescovi del Triveneto hanno, poi, stabilito di approntare una nota sul tema “Lavoro in tempo di cambiamenti. La Chiesa vicina” che uscirà nelle vicinanze della festa del Primo Maggio. L’intento sarà quello di “attirare l’attenzione su alcuni aspetti strutturali di questo cambio d’epoca, offrendo alcuni criteri per un discernimento etico ed antropologico sul tema del lavoro, fondati sulla parola del Vangelo e sulla dottrina sociale della Chiesa”.
 
Proseguendo il permanente contatto, ascolto e dialogo con le varie Commissioni regionali, che operano nei diversi ambiti, i Vescovi hanno quindi incontrato alcuni rappresentanti della Commissione che si occupa di comunicazioni sociali e che ha illustrato un quadro complessivo ed aggiornato sulla realtà dei media ecclesiali attivi nel Nordest.
 
E’ stato rilevato dai membri della Commissione che la presenza dei media, gestiti direttamente dalle Diocesi o ad esse collegati, è “ancora particolarmente vivace in Triveneto, nonostante tutte le difficoltà legate alla loro gestione”. Si è fatto così il punto della situazione su tv, radio, cinema, sale parrocchiali, internet (rilevando, tra l’altro, la qualità “medio-alta” dei siti diocesani) ecc.
 
Molto positivo è stato giudicato l’incontro triveneto di tutti gli operatori delle comunicazioni sociali tenutosi nell’ottobre scorso e che ha permesso un primo e proficuo confronto tra tutti i soggetti direttamente interessati e coinvolti; proprio in quell’occasione è stato messo on line la nuova versione del sito della Conferenza Episcopale Triveneto (www.cet.chiesacattolica.it), reso più immediato e di agile fruizione. Sempre a partire da quell’incontro è stata anche attivata una sezione speciale dedicata al convegno ecclesiale di Firenze 2015, in stretto collegamento tra tutte le Diocesi del Nordest, e che sta generando un’apposita newsletter quindicinale.
 
Una specifica relazione ha riguardato lo stato dei settimanali diocesani dell’intera area: sono state evidenziate le “sofferenze” esistenti in parecchie realtà – a causa soprattutto della diminuzione di pubblicità, vendite, abbonamenti e contributi pubblici più i ritardi nei recapiti postali e in un contesto generale di crisi e difficoltà per tutto il mondo dell’editoria – ma non si è mancato di rilevare che le 114.500 copie diffuse settimanalmente (in media) dalle 18 testate del Triveneto, con un insieme complessivo di quasi mezzo milione di lettori, “rappresentano un patrimonio da non trascurare: sono un’importante voce delle Chiese locali e un importante strumento di collegamento, condivisione di esperienze, di costruzione di un cammino di Chiesa e di opinione”, oltretutto con una generale buona risonanza in campo civile e sugli altri media.
 
Al termine del dibattito che ne è seguito, i Vescovi del Triveneto hanno sollecitato la Commissione regionale per le comunicazioni sociali ad elaborare – con grande realismo ma senza perdere di vista ed anzi rinnovando orizzonti ideali e “mission” – alcune precise linee progettuali e di “strategia” con l’obiettivo di indicare strade e ipotesi di lavoro percorribili per il rilancio complessivo dei media ecclesiali ed una loro azione più incisiva, in base alle quali continuare la riflessione comune e favorire così scelte e decisioni in tale ambito.