Incontro fraterno, ascolto e condivisione.
Lo stile della visita del Vescovo Beniamino Pizziol alle missioni vicentine in Camerun

Incontro fraterno, ascolto, condivisione delle riflessioni e preghiera di ringraziamento al Signore perché, nonostante le grandi difficoltà, non manca di ispirare segni di prossimità e di speranza attraverso l’impegno prezioso di uomini e donne di buona volontà.

Sono i tratti comuni con cui il Vescovo Beniamino Pizziol si accosta a ognuna delle varie comunità e realtà della parrocchia di Tchére-Tchakidjébé, nel nord del Camerun, affidata alla cura pastorale dei preti “fidei donum” don Giampaolo Marta e don Gianantonio Allegri.

Raggiunto al telefono la sera di martedì 14 gennaio 2014, mons. Pizziol traccia il diario degli ultimi due giorni per aggiornarci sulla sua visita alle Missioni vicentine nel Paese africano iniziata lo scorso mercoledì 8 gennaio assieme al direttore dell’Ufficio per la pastorale missionaria don Arrigo Grendele.

«Qui in Camerun le nostre giornate cominciano sempre molto presto – racconta il Vescovo -. Lunedì 13 gennaio, alle ore 5.45, abbiamo recitato e Lodi mattutine insieme con le Sœurs de la Congrégation Notre-Dame de Montréal (Suore della Congregazione di Nostra Signora), la cui Casa è vicina alla nostra missione vicentina. Si tratta di una Congregazione di origine canadese, ma una sola di loro lo è, le altre tre sono camerunesi».

Alle ore 9.30, mons. Beniamino Pizziol e don Arrigo Grendele, sempre accompagnati da don Gianantonio Allegri e don Giampaolo Marta, hanno fatto visita alla Parrocchia di Duvangar, guidata dai Padri Giosefiti congolesi, dove c’è «una tra le chiese più belle della zona».

«Ci siamo, quindi, spostati a Durum – continua a narrare il Vescovo -, la parrocchia dov’era iniziata la presenza della Chiesa vicentina nel nord del Camerun con don Giuseppe Pettenuzzo e don Ruggero Bravo arrivati nel 1988, ai quali si sono aggiunte, l’anno successivo, le Suore della Divina Volontà di Bassano del Grappa».

La parte centrale della giornata è stata dedicata alla conoscenza di «una realtà molto interessante» che opera in questa parrocchia: il Centro di formazione agricola “Jericho”. «E’ gestito da marito e moglie, con tre figli, che accolgono giovani coppie di sposi inviate dalle parrocchie della Diocesi di Maroua. Il percorso formativo dura un anno, ma si tratta di una preparazione complessiva. Oltre alle competenze agricole, che sono le principali, le giovani coppie acquisiscono pure una formazione in campo culturale, pastorale e familiare».

«Ciò è molto importante – evidenzia mons. Pizziol –  perché, una volta completato l’anno formativo e tornati ai loro villaggi, questi giovani sposi sono chiamati a mettere a frutto la loro preparazione a beneficio dell’intera comunità».

Tornati alla missione di Tchére, alle 18.00 il Vescovo e i preti vicentini hanno avuto un incontro con le Suore di Notre Dame de Montreal. «E’ stato un momento di conoscenza, di fraternità e di scambio di pensieri.  Inoltre, ascoltare l’esperienza di suor Gilbert, che è in Camerun da 35 anni, ci è stato di aiuto per capire meglio la situazione locale, quali sono le necessità, quali i risultati raggiunti».

In verità, aggiunge mons. Pizziol, «oggi, la visione di suor Gilbert è un po’ pessimistica perché in questi anni i cambiamenti sono stati pochi e non tutti positivi. Infatti, la preoccupa l’elevato consumo di birra da parte di un numero crescente di persone».

«Tuttavia le Suore di Notre Dame de Montreal non demordono. Nella Scuola Primaria Cattolica, che coordinano, proprio suor Gilbert si dedica a supportare i ragazzi più lenti nell’apprendimento dedicando loro un’ora di formazione personalizzata ogni giorno. Questa Scuola, inoltre, mette in moto un circolo virtuoso perché promuove cultura e responsabilità sociale sia attraverso l’insegnamento alle giovani generazioni (è frequentata da 540 alunni!), sia perché apre alcune iniziative alla partecipazione dei genitori».

Martedì 14 gennaio 2014, mons. Pizziol si è recato a Dogba, a circa 12 chilometri da Tchére, dove ha incontrato i catechisti e i responsabili della comunità. «Siccome avevamo a disposizione un tempo disteso e prolungato – racconta -, l’incontro è stato uno dei migliori di questi giorni. Prima abbiamo ascoltato la Parola di Dio, a cui don Giampaolo Marta ha fatto seguire un breve ed efficace commento, poi abbiamo dialogato per un’ora intera. Qui si vedono segni belli dell’azione dello Spirito, ma ci sono delle difficoltà… A volte chi annuncia il Vangelo non è ascoltato e il servizio catechistico può risultare faticoso. Perciò abbiamo manifestato il nostro incoraggiamento e rinnovato il nostro sostegno».

«Tornando da Dogba, ci siamo fermati a visitare quello che in vicentino chiamiamo un “bròlo”: un appezzamento di terreno dove ci sono un orto per la coltivazione di peperoncino, mais, miglio, pomodori… e un allevamento di maiali, capre, galline, anatre e capre. Questo dovrebbe costituire ciò che un tempo definivamo “Beneficio a favore dei preti”, un beneficio economico. Infatti, se in futuro la nostra Chiesa vicentina dovesse lasciare la parrocchia di Tchére nelle mani della Chiesa camerunese, il problema del sostentamento dei preti locali troverebbe soluzione proprio nella vendita dei prodotti di questo appezzamento».

La giornata di martedì 14 gennaio si è conclusa con l’incontro, alle ore 16.00, tra il Vescovo Pizziol e tutti i maestri e la direttrice della Scuola Primaria Cattolica di Tchére. «Mi hanno ringraziato ancora una volta per la presenza dei nostri preti, che è preziosissima, e mi hanno consegnato una piccola riflessione in lingua francese, che non mancherò di diffondere non appena tornerò a Vicenza».

Oggi, mercoledì 15 gennaio 2014, il programma della Visita di mons. Beniamino Pizziol in Camerun prevede l’incontro con mons. Philippe Stevens, vescovo di Maroua. «Ha raggiunto l’età di 77 anni ed è in attesa di conoscere il nome del suo successore. Sarà un passaggio delicato, perché bisognerà capire quali orientamenti il nuovo Vescovo darà alla diocesi». Quindi, dopo il saluto alle due comunità delle Suore della Divina Volontà, mons. Pizziol e don Arrigo Grendele partiranno «per andare ancora più a nord», fino a Loulou, dove prestano servizio pastorale e missionario don Maurizio Bolzon e don Leopoldo Rossi.Luca de Marzi 

 Nelle foto (da sinistra). Il Vescovo Beniamino Pizziol:
1) nel frutteto della parrocchia di Tchére
2) con i catechisti e i responsabili della comunità di Dogba
3) con Lucien, responsabile del Centro di formazione agricola Jericho