Inserimento sociale dopo la detenzione? Percorsi e prospettive

A Vicenza il Convegno Triveneto del volontariato penitenziario

 
A Milano, all’inizio degli anni ’60, presso la Sesta Opera San Fedele, si svolgono una serie d’incontri tra i principali gruppi cattolici impegnati nell’Italia settentrionale nell’assistenza ai carcerati. Alla fine dell’estate del 1967, all’Isola d’Elba, si svolge il primo raduno nazionale, al quale partecipano i rappresentanti di una trentina di enti, giunti da tutta Italia. In poco tempo il numero delle associazioni coinvolte raddoppia e il 14 settembre 1968 si da un nome al Coordinamento. Oggi, a quasi quarant’anni dagli incontri di Milano e dell’Isola d’Elba, l’intuizione decisiva dei pionieri del volontariato in carcere è viva più che mai. Il Segretariato, nato nelle carceri, si è trasformato e ampliato in un Coordinamento delle stesse associazioni impegnate nei confronti delle persone detenute.
 

Sono proprio degli ultimi anni le più significative conquiste del SEAC:
• una rete d’interventi non più ristretta ai soli istituti di pena ma diffusa anche nel territorio;
• maggior dialogo e confronto con le istituzioni e il Governo sui problemi dell’amministrazione della giustizia;
• una formazione dei volontari più qualificata e aperta anche alla dimensione politica del proprio impegno;
 
Oggi Seac vuol dire non più e non solo volontariato penitenziario, ma volontariato impegnato a pieno titolo nella promozione della giustizia.
Il Seac è stato, tra l’altro, tra le prime associazioni, ad introdurre in Italia il tema della mediazione penale, tra gli autori e le vittime dei reati, per un nuovo modello di pace sociale da raggiungere.
 
A questo proposito è stato organizzato il 37° Convegno SEAC Triveneto nei giorni 28-29 maggio:
 
Carcere e inserimento sociale dopo la detenzioneE… se… dopo…?
Per una città che si-cura
 
Il convegno è pensato come un laboratorio di lavoro per operatori con l’obiettivo di condividere:
(a)  informazioni e analisi (autocritiche e critiche) su alcune esperienze in corso miranti a favorire l’inserimento sociale DOPO la detenzione;
(b) riflessioni propositive su cosa e su come si possa migliorare.
 
 
INFORMAZIONI: La partecipazione è libera ma, per motivi logistici (e di procedure di autorizzazione nel carcere), si prega di segnalarla, entro il 18 maggio, scrivendo i propri dati anagrafici e n. di documento identitario a: progettojonatan@libero.it o al tel.: 0444 – 1440274  
 
 
Giovedì 28 maggio (ore 10.00-19.00) – Palazzo Opere Sociali-Sala del caminetto
 
Programma
Ore 10.00: Saluto delle Autorità. Relazione introduttiva: Ruolo e funzioni del Garante dei diritti   
                  delle persone private della libertà personale, a cura del dott. Rosario Vigneri, Garante
                  (Vicenza)
Prima Parte: E…: Istituzioni di congiunzione tra il carcere e il “dopo”:
• Responsabile UEPE: Alberto Visonà
• Coordinatore Interprovinciale ESODO: Franco Balzi ( Lembo del mantello)
• Consorzio Prisma: Simona Portinari
Dialogo e dibattito. Modera: Luciano Carpo (Migrantes Vicenza)
Ore 13.00: Buffet offerto dal Progetto Jonathan
Ore 14.15: Seconda Parte: Se…: Se mi vorranno ancora…Se troverò lavoro… Dubbi sul…”dopo”.
                   Esperienze.
• Storie di familiari, vittime, volontari
• Presentazione del libro di Lucio Simonato “ Con i loro occhi”. Storie di immigrazione nel territorio vicentino. Modera: Romina Lombardi
 

Venerdì 29 maggio, Casa Circondariale S.PioX Vicenza, ore 10-12
 
Programma
Ore 10.00. Terza Parte: …Dopo…? Lavorare in carcere in vista del “dopo”con detenuti, 
                  persone che  rientreranno in società. Esperienze e testimonianze di operatori:
• Casa Circondariale – Uff. Educatori
• Cappellano
• Polizia Penitenziaria
Modera: Luciano Carpo
 
 
 
Ente promotore: SEAC (Segretariato Nazionale Enti di Assistenza ai Carcerati)