Intervista a Lucio Turra, nuovo presidente dell’Ipab cittadina

Un impegno delicato per l'ex presidente diocesano di AC

 
È un cattolico, con una vita passata nell’Azione cattolica vicentina, che ha guidato a due riprese dal 2008 al 2011 e dal 2011 al 2014, e che non disdegna la politica e l’impegno civico: iscritto all’associazione e lista civica Vicenza Capoluogo, sotto quell’insegna nel 2003 è stato eletto consigliere nella circoscrizione 6. Lucio Turra è stato indicato dal sindaco Achille Variati alla presidenza dell’Ipab cittadina, che esce da un commissariamento da parte della Regione, con la guida di Francesco Zantedeschi conclusa il 17 maggio. Il 27 giugno Variati ha nominato il nuovo Cda composto, oltre che dal presidente indicato, da Franca Bonetto, Gianni Cristofari, Fabio Mantovani e Bruna Stocchiero. A loro si è subito rivolto Raffaele Colombara, presidente della commissione “servizi alla popolazione” del consiglio comunale, invitandoli, una volta insediati, ad un incontro.
 
Lucio Turra, che cosa l’ha spinta ad accettare?
«Il mio desiderio era quello di fare qualcosa per il bene della mia città e di servire chi ha bisogno o è in difficoltà. Questo mi ha spinto prima di tutto ad offrire la mia disponibilità e le mie competenze professionali».
 
Non la aspetta un compito facile: Ipab si trova nella crisi probabilmente più grave della sua storia, fra disservizi, alti costi, buco di bilancio. Una crisi che è anche di credibilità. Da dove intende partire per rovesciare questa situazione?
«Innanzitutto le priorità di lavoro le ha già indicate il Sindaco nel momento della nomina, accompagnando l’individuazione dei componenti del consiglio di amministrazione di Ipab con una lista di necessarie attenzioni e priorità.
Per quanto mi riguarda ritengo sia importante in questa fase ascoltare i vari soggetti che vivono e partecipano all’interno delle Ipab (utenti, famiglie, personale dipendente, cooperative di sevizi) ed anche tutti gli altri soggetti che ruotano intorno a questo ente. Ma poi vorrei anche ascoltare tutto il mondo e la rete che è collegata al cosiddetto privato sociale. Credo sia importante per maturare alcune idee per il futuro. Che ci siano problemi di varia natura all’Ipab, siamo ben consci come CdA. Lavoreremo insieme per recuperare quella credibilità che aiuti a fare dei passi in avanti e non dei passi indietro».
 
Può riassumere gli indirizzi del sindaco?
«Tre linee di lavoro: il rispetto degli obiettivi di sevizio che ha l’Ipab, la salute dell’ente dal punto di vista finanziario e organizzativo, il metodo di lavoro trasparente e improntato al dialogo con utenza, famiglie, volontariato e sindacati. Entro novanta giorni, poi, saremo chiamati a fare una prima ricognizione e presentare il punto di partenza della nostra gestione».
 
In che modo la sua militanza nell’Azione Cattolica potrà aiutarla?
«L’Azione Cattolica per me è stata una grande e fondamentale scuola di formazione umana. Ho imparato in Ac a coltivare la mia vita sperimentando uno stile e un metodo che sono validi in qualsiasi struttura. Penso che la vicinanza di tante persone che hanno vissuto con me l’esperienza associativa mi aiuteranno a dare un indirizzo pensato e qualificato a questo nuovo impegno».
 
Giulio Todescan
 
Articolo da La Voce dei Berici di questa settimana