Intervista alla presidente di AC Caterina Pozzato

Festa dell'Adesione e il punto sull'Azione Cattolica Vicentina

 
Rallegratevi ed esultate». È con le Beatitudini che l’Azione Cattolica si appresta a celebrare la Festa dell’Adesione dell’8 dicembre.
L’anno che si sta per aprire è particolare, perché coincide con il rinnovo delle cariche. «È un’occasione in più per fare esercizio di discernimento e democrazia, oltre che per sperimentare l’importanza di mettere insieme continuità del cammino e capacità di proiettarsi in avanti – spiega la presidente dell’Ac Vicentina, Caterina Pozzato –. In questo dinamismo si sperimenta il valore di un incarico a tempo, cessato il quale si passa il testimone, mentre non vengono meno l’appartenenza e il servizio che l’associazione garantisce alle persone e alla comunità». Presidente Pozzato, quale sarà il tema del nuovo anno? «La gioia è l’atteggiamento con cui vivere le relazioni e compiere il cammino assembleare. Dopo il rimanere nel Signore e l’andare, l’azione a cui siamo chiamati  è il gioire, ed è sotto il segno delle Beatitudini, icona biblica che fa da sfondo al cammino. Gesù ha proclamato le Beatitudini alla folla, quindi quelle parole sono per tutti, consegnate anche alle nostre mani e al nostro cuore». Quale significato date alla Festa dell’Adesione all’indomani della conclusione del Giubileo della misericordia? «L’Anno straordinario è concluso, ma continua il bisogno di misericordia, così come continua l’opportunità di vivere le opere di misericordia. Se nell’Anno santo ci siamo aperti alla conversione, ora quello che viviamo viene di conseguenza. Aderire è un gesto consueto, ma lo si può vivere con cuore nuovo. Sicuramente, farci accompagnare dalle Beatitudini è un aiuto in più: “Beati i misericordiosi perché troveranno misericordia” dice la quinta beatitudine». Come sta l’Azione Cattolica Vicentina? «È un’associazione più vivace di quel che si potrebbe pensare, e nel 2017 celebra i 150 anni. Attualmente gli aderenti sono quasi 9.000. Ogni anno si registra una lieve flessione che, in relazione all’andamento demografico, possiamo considerare fisiologica. Sarebbe comunque bello invertire la rotta». Quali sono i propositi e gli obiettivi per il nuovo anno? «Accompagnare cordialmente e con fiducia il cambiamento organizzativo e pastorale in atto nella nostra diocesi, e rispondere all’invito della lettera pastorale del Vescovo, soprattutto maturando l’attitudine al discernimento secondo i quattro principi della Evangelii Gaudium». Come sta avvenendo il cammino assembleare? «Ogni tre anni l’associazione inserisce nel cammino ordinario quello “straordinario” del rinnovo delle responsabilità. In questi giorni si sta concludendo la prima fase con il rinnovo delle presidenze parrocchiali o di unità pastorale. A gennaio tutti i responsabili delle singole associazioni parrocchiali (o di unità pastorale) eleggeranno le nuove presidenze vicariali. Il 5 marzo ci sarà l’assemblea diocesana chiamata ad esprimersi sulla proposta di documento assembleare e ad eleggere il nuovo Consiglio diocesano. La tappa conclusiva sarà l’assemblea nazionale, in programma dal 28 aprile al primo maggio». Elfrida Ragazzo