IV domenica di Quaresima (22 Marzo)

Per la vita del mondo – PORTARE LA LUCE
INVOCA LO SPIRITO

Vieni, Spirito Santo, vieni Spirito Consolatore,
vieni e consola il cuore di ogni uomo
che piange lacrime di disperazione.
Vieni, Spirito Santo,
vieni Spirito della luce,
vieni e libera il cuore di ogni uomo
dalle tenebre del peccato. Amen.


ASCOLTA LA PAROLA (G v 9, 1-41)


In quel tempo, Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita; sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe», che significa “Inviato”. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva.[…] Anche i farisei dunque  gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo».[…]
 

MEDITA E APRI LO SGUARDO

 
Gesù vide un uomo cieco dalla nascita… Gesù vede. Vede lo scarto della città, l’ultimo della fila, un mendicante cieco.  L’invisibile. E se gli altri tirano dritto, Gesù no, si ferma. Senza essere chiamato, senza essere pregato. Gesù non passa oltre, per lui ogni incontro è una meta. Vale anche per noi, ci incontra così come siamo, rotti come siamo: «Nel Vangelo il primo sguardo di Gesù non si posa  mai sul peccato, ma sempre sulla sofferenza della persona» (Johannes Baptist Metz). Gesù non giudica, si avvicina. E senza che il cieco gli chieda niente, fa del fango con la saliva, stende un petalo di fango su quelle palpebre che coprono il nulla. Ogni uomo, ogni donna, ogni bambino  che viene al mondo, che viene alla luce, è una mescolanza di terra e di cielo, una lucerna di argilla che custodisce un soffio di luce. Vai a lavarti alla piscina di Siloe… Il mendicante cieco si affida al suo bastone e alla parola di uno sconosciuto. Si affida quando il miracolo non  c’è ancora, quando c’è solo buio intorno. Andò alla piscina e tornò che ci vedeva. Non si appoggia più al suo bastone; non siederà più a terra a invocare pietà, ma ritto in piedi cammina con la faccia nel sole, finalmente libero. Finalmente uomo. «Figlio della luce e del giorno» (1Ts 5,5),  ridato alla luce, ri-partorito a una esistenza di coraggio e meraviglia. a gloria di Dio è un uomo con la luce negli occhi e nel cuore. Gloria di Dio è un mendicante che si alza, un uomo con occhi che si riempiono di luce. E ogni cosa ne è illuminata. (Ermes Ronchi)
* Qual è la luce che ci viene donata oggi da Cristo?


PREGA CON IL CUORE


Signore, Dio nostro, tu sei mistero inaccessibile, tu abiti una luce eterna,
che nessuno poté contemplare, se non il tuo Figlio, che ce l’ha rivelata dall’alto della croce.
Donaci di penetrare nel mistero di Gesù,
così da poter conoscere qualcosa di te nella grazia dello Spirito Santo.
Donaci di penetrare in questo mistero con pazienza,
con umiltà convinti della nostra ignoranza,
del molto che ancora non conosciamo della tua Trinità d’amore,
del tuo progetto salvifico. (Carlo Maria Martini)


LA COMUNITÀ CELEBRA

Nella IV domenica di quaresima, nuovo sguardo che dona l’occasione per veder in modo nuovo i volti e gli eventi della nostra vita. L’assemblea durante il canto finale si avvicina alla vasca predisposta nella precedente domenicae ciascuno si bagna gli occhi chiedendo uno sguardo rinnovato dall’incontro con Cristo. Questo sguardo potrà esprimersi anche nella feleli.
 

MUOVI I TUOI PASSI


In questi giorni proverò a cogliere il “buio” nelle parole di chi incontro e a trasformarle in parole di luce che aprano alla speranza.