IV SETTIMANA DI AVVENTO:NELLA SORPRESA DELLA TUA SCOPERTA

 IV° Domenica di Avvento 22 Dicembre 2019 – Scarica le pagine del sussudio  ALLA TUA PRESENZA SIGNORE

Dove sei Signore?
La mia mente si arrovella nel cercarTi,
una sete mi pervade e il mio cuore langue
ma non Ti sento, non Ti vedo Signore!
Poi qualcuno mi chiama per nome
e scopro che sei Tu Signore a trovarmi:
un sguardo, un sorriso e tutto in me si risveglia e gioisce.
Grande sei Tu Signore!
Gioia infinita, speranza che non muore.
Fa’ che i nostri occhi vedano oltre,
fa’ che il nostro cuore vada oltre
là dove Tu ci chiami, all’incontro con l’altro, all’incontro con Te.
 
 
ASCOLTIAMO LA TUA PAROLA

+ Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 1, 18-21.24)
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo.
Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide,
non temere di prendere con te Maria, tua sposa.
Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.
 DI FRONTE A QUESTA PAROLA MI CHIEDO…

Quante volte abbiamo ascoltato questo brano del Vangelo eppure come accade sempre con la Parola, ogni volta ci sussurra qualcosa di nuovo nella nostra vita.
Ecco mi sono chiesta: come sarebbe stata la nostra storia se Giuseppe non avesse aderito a quella chiamata?
E come sarebbe stato per me se non avessi risposto di sì ad un altro Giuseppe che un giorno mi chiese: ”ma Lei verrebbe a fare volontariato in Caritas?”
Per fortuna risposi subito di sì, ancora prima di sapere di che cosa si trattasse.
Ricordo ancora l’emozione che provai a sentirmi fare quella proposta; ho capito più tardi che quella era stata la mia “chiamata”.
L’esperienza in Caritas, in particolare presso la mensa, mi ha fatto conoscere una realtà che il più delle volte lascia indifferenti se non riluttanti, nel vedere la sofferenza umana che è fatta sì di fame, ma soprattutto di solitudine con tutto quello che si porta dietro.
Il cibo più buono che sazia è la nostra gioia nell’offrire e nell’offrirsi, il nostro sguardo sorridente che accoglie e quello che riceviamo in cambio è altrettanto buono e gustoso. Vivere questa realtà è un’esperienza gratificante e arricchente, dove si impara tantissimo della vita: non giudicare, guarda oltre, fidati, ascolta, lasciati coinvolgere, donati.
Non hai bisogno di indossare una maschera, ma puoi essere te stesso, con le tue fragilità e le tue ricchezze e scoprirle nell’altro ed è questo che ti porta all’incontro con il Signore.
(Volontaria della mensa di Casa Santa Lucia)
 

BENEDICI SIGNORE IL NOSTRO PASTO

Ti ringraziamo, Signore,
per essere qui riuniti attorno alla tavola in questo giorno di festa.
Il cibo che prendiamo rallegri la nostra vita in modo da annunciare
le meraviglie del Tuo amore.
Amen.
 IN QUESTA SETTIMANA VIVIAMO …
Questa settimana cerchiamo di avere occhi nuovi per guardare chi vive ai margini della nostra società: un povero, un anziano, un malato, un escluso. A volte basta un saluto, uno sguardo sorridente, una parola che lo faccia sentire vivo.