L’8 febbraio 2014 per la Serva di Dio Bertilla Antoniazzi si apre il Processo di beatificazione

L'Editto del Vescovo

“La mia vocazione è quella di fare l’ammalata
e non ho tempo di pensare ad altre cose”.
(Bertilla Antoniazzi)
 

Sabato 8 febbraio 2014, alle ore 10.30, all’Ospedale di Vicenza, il Vescovo Beniamino Pizziol aprirà il processo diocesano di beatificazione di Bertilla Antoniazzi, la giovane originaria di San Pietro Mussolino morta non ancora ventenne il 22 ottobre 1964. (Il testo dell’Editto)
 

Sofferente per una grave patologia cardiaca fin dall’età di 8 anni, Bertilla seppe affrontare ogni suo dolore con il sorriso sulle labbra, avendo il coraggio di offrire la sua malattia al Signore, così da trasformare il suo capezzale in una scuola di speranza per le compagne di ricovero, i medici e le infermiere.
 
Nata nel 1944, penultima di nove figli, a 13 anni Bertilla iniziò a definire per sé una piccola via spirituale, fatta di “fioretti” da compiere giorno per giorno.
 
Pregava per le missioni, per chi è lontano da Dio, per il Papa.

Al cugino Aldo, malato di sclerosi multipla, scrisse: “Ti esorto di non lasciar andare perduto un solo momento della tua sofferenza, senza averla posta nelle mani di Gesù. Vedrai che Egli ti darà ogni aiuto”.


«Tra le molteplici testimonianze di vita cristiana fiorite negli ultimi decenni nella nostra Diocesi di Vicenza – scrive il Vescovo Pizziol nell’Editto -, riteniamo particolarmente significativa la figura di Bertilla Antoniazzi e di buon grado abbiamo accolto la richiesta di introdurre la causa di canonizzazione della Serva di Dio, presentata dal Postulatore, mons. Giandomenico Tamiozzo, a nome dell’Associazione “Amici di Bertilla”».
 
 

EDITTO PER L’APERTURA DELLA CAUSA DI CANONIZZAZIONE 
DELLA SERVA DI DIO BERTILLA ANTONIAZZI