“La chiamarono Maria”

A teatro, una storia antichissima e bella raccontata ai bambini

Un tempo, la storia di Maria la raccontavano i genitori, mentre insegnavano la preghiera dell’Ave Maria ai figli di pochi anni. Dapprima era la descrizione della Mamma dolcissima che dava alla luce Gesù dopo le vicissitudini legate al censimento. Poi i bambini cominciavano a fare domande, e allora venivano via via a sapere del matrimonio con Giuseppe e dell’annuncio dell’angelo. Infine ogni 26 luglio, memoria dei nonni di Gesù, era l’occasione giusta per narrare un altro pezzetto di “storia a ritroso”, quella di Anna e Gioacchino e della loro bambina.

Oggi non è più così e quella storia “antichissima e bella” rischia di non venire più raccontata ai piccoli.

E’ la considerazione che ha fatto Ketti Grunchi, regista e attrice della compagnia “La Piccionaia – I Carrara” di Vicenza, quando si è imbattuta nella statua della Madonna con Bambino nella chiesa millenaria di Santa Maria Annunziata a Nanto e, in seguito, nel libro di Maria Loretta Giraldo “La chiamarono Maria”, da cui ha liberamente tratto uno spettacolo teatrale con lo stesso titolo.

Ketti Grunchi mette in scena la storia di Maria cominciando proprio dall’inizio, ossia partendo «dal desiderio di Anna e Gioacchino di avere una figlia» e ne ripercorre le tappe fino alla nascita di Gesù. Ma la sfida è raccontare a bambini da 3 a 7 anni e qui i nodi da sciogliere non riguardano solo le parole da utilizzare. Infatti, vi sono anche concetti non immediati per i piccoli di quell’età: alcuni – come la gravidanza – difficili da spiegare anche ai giorni nostri; altri – come i dettàmi della Legge ebraica – complessi da capire perché propri di un’epoca e di un popolo lontani nel tempo e nello spazio.

Di qui la scelta di attingere abbondantemente agli episodi, a volte ingenui, dei Vangeli Apocrifi, di “alleggerire” la narrazione poetica inserendo tratti di comicità, di alternare racconto orale e racconto gestuale, di cadenzare e ripetere  più volte intere frasi a mo’ di filastrocca, di includere stacchi o sottofondi musicali affidati al solo violoncello, di suggerire un piccolo respiro tra una scena e l’altra con pochi secondi di buio totale.

L’opzione vincente è però determinata dalla presenza sul palco di due sole attrici, di cui una adolescente, per interpretare tutti i ruoli in modo immediatamente riconoscibile. Si tratta di una scelta “rassicurante”, che evita di creare confusione nei piccoli spettatori.

Rappresentata anche al Festival Biblico del 2013, “La chiamarono Maria” è una pièce che Ketti Grunchi ama riproporre. Domenica 15 dicembre 2013, alle ore 16.00, approderà nella Sala della Comunità di Brendola. Ma già i precedenti sabato 7 e domenica 8 dicembre è andata in scena al Teatro Astra di Vicenza con repliche, nelle mattine della settimana, riservate alle Scuole dell’infanzia.

E vedere decine di bambini, intelligentemente coinvolti, seguire la narrazione a bocca aperta oppure ridendo sonoramente o, ancora, intervenendo a voce alta per commentare e poi perdersi nuovamente nell’incanto della rappresentazione, è uno spettacolo nello spettacolo.Luca de Marzi____________________________________________ “La chiamarono Maria”
di Ketti Grunchi – con Ketti Grunchi e Delfina Pevere
Scenografia e luci Yurji Pevere
Musiche dal vivo Davide Pilastro (violoncello)
Liberamente tratto dall’omonimo libro di Maria Loretta Giraldo e illustrato da Nicoletta Bertelle  (Ed. San Paolo)