La Diocesi di Vicenza aderisce alla transazione BpV

Il testo integrale della Nota del Vescovo

 

La Chiesa vicentina, nei suoi fedeli, con il suo Vescovo e i suoi preti, segue da mesi con particolare vicinanza e crescente preoccupazione le vicende finanziarie che hanno travolto la Banca Popolare di Vicenza: il dissesto dell’Istituto di Credito ha fatto emergere una serie di elementi sconcertanti legati alla mala gestio a danno di migliaia di risparmiatori, famiglie e imprese, lavoratori e pensionati del nostro territorio che hanno visto pressoché azzerati i loro risparmi. Le gravi conseguenze che hanno caratterizzato questa vicenda sono sotto gli occhi di tutti: i vertici di allora della Banca avrebbero dovuto sentire un obbligo morale forte, tale da spingerli a trovare delle soluzioni per porre rimedio ai danni provocati; il conto invece, ancora una volta, spetta alla nostra gente. Accanto allo stupore che ha destato questa situazione “fuori controllo” nella gestione delle risorse di migliaia di persone, ricordiamo anche compensi e buonuscite incassate dai manager dell’istituto, ignorando le esigenze dei risparmiatori, che dovevano essere ancorate ai principi della solidarietà e della sussidiarietà sociale. Auspichiamo che da questa vicenda il legislatore intervenga per tutelare concretamente i risparmiatori e che la magistratura provveda quanto prima a verificare e perseguire le responsabilità di chi ha gestito la banca in questi ultimi decenni, creando tale grave situazione, e a stabilire i giusti risarcimenti a quanti hanno subito simili torti. Nelle scorse settimane siamo stati raggiunti, come altre migliaia di azionisti, da un’offerta di transazione da parte dei nuovi vertici della Banca Popolare di Vicenza. La nostra Diocesi detiene 26.255 azioni, di queste, 3.003 rientrano nel perimetro dell’offerta di transazione promossa dai vertici della Banca. Il processo di discernimento attorno alla vicenda ha preso in esame diversi aspetti, alcuni a favore e altri contro l’adesione all’accordo. Sullo sfondo la preoccupazione principale è legata al futuro dei dipendenti della Banca e delle loro famiglie, accanto agli ulteriori danni che potrebbero riversarsi sul nostro territorio. Per questo, dopo un’attenta e approfondita analisi della situazione e delle conseguenze generali che il successo o il fallimento di questa iniziativa potrà avere sul tessuto sociale, la Diocesi di Vicenza ha deciso di aderire all’offerta di transazione destinando l’importo del ristoro, pari a 27.027,00 euro, a sostegno delle persone più colpite da questo dissesto, per compiere così un piccolo gesto concreto di restituzione e riequilibrio degli scompensi creatisi; tale somma sarà devoluta alla Caritas per aiutare e sostenere qualche particolare situazione di disagio che tale vicenda ha provocato. La Diocesi di Vicenza attraverso l’adesione all’offerta transattiva vuole dare un segnale di speranza per un nuovo avvio per la Banca Popolare di Vicenza, perché possa tornare ad essere un bene comune al servizio delle persone, delle imprese e dell’economia del territorio, riportando così al centro dell’azione della banca la tutela del risparmio e i risvolti occupazionali per le famiglie dei dipendenti.

† Beniamino Pizziol