La Facoltà Teologica del Triveneto nel decennale dalla sua fondazione

Venerdì 24 aprile Lectio Magistralis del Cardinale Parolin

 
2552 studenti iscritti, di cui 2100 laici, e 403 docenti, tra stabili e incaricati. E ancora, 1930 titoli accademici conferiti dal 2005 ad oggi. Sono i numeri con i quali la Facoltà teologica del Triveneto si presenta al decennale dalla sua fondazione. All’anniversario è dedicato il “dies academicus” di venerdì 24 aprile, con la lectio magistralis del cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano.
 
Il cammino che ha portato all’istituzione della Facoltà ha preso avvio negli anni ’90, dopo il primo convegno di Aquileia del 1991, per volontà dei Vescovi che «ritenevano importante superare la frammentazione esistente all’epoca tra seminari e Istituti superiori di scienze religiose, facenti capo a facoltà diverse», spiega l’attuale preside della Facoltà teologica, il vicentino mons. Roberto Tommasi. «Per i Vescovi – spiega ancora Tommasi – era importante approdare ad una facoltà teologica che fosse propria del Triveneto e capace di dialogare con la cultura, gli stili di vita, la scienza e la modernità».
Il lavoro è iniziato mettendo in rete gli Istituti esistenti, intensificando gli scambi e le collaborazioni, fino all’erezione ufficiale della facoltà, avvenuta nel 2005. «La proposta teologica dell’Istituto ha una sua tipicità – spiega Tommasi -, ovvero l’attuazione di una teologia pastorale, dove Dio e l’uomo, la Chiesa e la società, dialogano».
 
Negli ultimi tre anni, gli studenti sono passati da 1900 a oltre 2500, «un aumento dovuto – prosegue Tommasi – alla necessità di formare insegnanti di religione, ma anche dalla necessità sempre maggiore, da parte dei laici, di approfondire la conoscenza della propria fede sia per esigenze di servizio pastorale che per i cammini di ricerca personali».
 
La Facoltà si è dotata di una propria collana editoriale, “Sofia”, e di una rivista, “Studia patavina”. Ma il fiore all’occhiello è rappresentato dal sistema delle biblioteche. Quella centrale, a Padova, è collegata con altre 16 biblioteche di altrettanti seminari o Istituti di scienze religiose del Triveneto.
 
E da qui a dieci anni, come cambierà la Facoltà? Il preside individua già alcune direttrici. «La prima è qualificare il personale docente – spiega Tommasi – che dovrà migliorare la propria capacità di lavorare insieme, fare ricerca. La seconda direttrice è aprirsi alla collaborazione con altre facoltà e istituzioni culturali. Penso in particolare alle Università di Padova e Verona, ma anche facoltà estere, per portare nel nostro territorio i percorsi della teologia europea. Infine, occorre lavorare per un pieno riconoscimento dei titoli accademici e facilitare, di conseguenza, l’accesso lavorativo degli studenti. Questi vanno sostenuti con maggiori borse di studio». Mons. Roberto Tommasi è preside della Facoltà teologica dal 2012. «Sono stati tre anni molto positivi – racconta – sia per l’affiatamento dei colleghi che per l’entusiasmo degli studenti. Abbiamo coltivato il legame con le Chiese locali e offerto una formazione a servizio della Diocesi. Mano a mano che l’esperienza cresce, cresce anche l’attenzione del mondo laico».
Andrea Frison
 
Articolo da La Voce dei Berici di questa settimana