RICORRENZA

La Pia Società San Vincenzo de Paoli di Vicenza festeggia il beato Federico Ozanam

Domenica 13 ottobre 2013 un concerto al Teatro San Marco

Per la Società di San Vincenzo de Paoli, il 2013 è particolarmente significativo: quest’anno infatti si celebra il bicentenario della nascita del beato Federico Ozanam, il quale, esattamente 180 anni fa, fondò la prima Conferenza di carità assieme a un gruppo di universitari di Parigi.

Per dare risalto alla duplice ricorrenza, il Consiglio Centrale di Vicenza ha deciso di organizzare un concerto con il gruppo “Cantare suonando” che si tiene domenica 13 ottobre 2013, alle ore 16.00, nel Teatro San Marco di Vicenza, in contrà San Francesco.
 
La scelta del gruppo non è casuale. «“Cantare suonando” è un’associazione di ragazzi diversamente abili che esprimono il loro entusiasmo e la gioia di vivere attraverso la musica – spiegano i promotori della San Vincenzo – e dimostrano come la musica sia uno strumento che supera ogni ostacolo e va diretta al cuore». Perciò, invitando questi ragazzi ad animare questo importante  momento, i vincenziani di Vicenza hanno inteso sottolineare l’insegnamento di Federico Ozanam di essere fratelli, solidali e vicini a chi in vario modo è in difficoltà. «Un impegno – aggiungono – che per noi dev’essere stile di vita e segno del nostro servizio».
 
 
“CRISTO E’ IN OGNI POVERO CHE INCONTRIAMO”
La vita del beato Federico Ozanam
 
Federico Ozanam, nacque a Milano da famiglia francese il 23 aprile 1813. Il 23 aprile 1833, esattamente 180 anni fa, appena ventenne, diede vita alla Conferenza di carità, il nucleo originario di quella che sarebbe diventata la Società di San Vincenzo de Paoli.

Giovane di profonda fede e di spiccata intelligenza, frequentò l’università parigina della Sorbona, dove conseguì due lauree, in diritto e letteratura straniera. Fu proprio in questo ambiente anticlericale che, mosso dal desiderio di rispondere alle accuse degli avversari che rimproveravano ai cristiani di avere solo belle parole, fece la scelta che cambiò fondamentalmente la sua vita: “Dobbiamo fare ciò che è più gradito a Dio, cioè quello che faceva Nostro Signore Gesù Cristo, quando predicava il Vangelo. Andiamo ai poveri”.
 
Assieme ad un amico iniziò le opere di carità portando a un povero di sua conoscenza la legna che rimaneva per il riscaldamento della loro camera. La visita alle famiglie povere divenne la caratteristica della sua azione: “Salire le scale delle soffitte, avvicinare i poveri con umiltà. Noi siamo i loro servitori, perché Cristo è in ogni povero che incontriamo”.
 
Morì a soli 40 anni, ma la sua vita fu intensa: fu insegnante universitario, studioso e letterato, giornalista, impegnato nel civile e nella lotta sociale, convinto che per vincere la povertà non è sufficiente la carità, ma è necessaria la giustizia sociale che garantisca a ogni uomo la dignità.
 
L’esempio e l’insegnamento di Ozanam, sempre attuali, ne fanno un santo laico del nostro tempo. Papa Giovanni Paolo II lo dichiarò beato il 22 agosto 1997, a Parigi, nel corso della XII Giornata Mondiale della Gioventù.