La reliquia di Don Bosco arriva a Schio

L'urna attesa per venerdì 6 dicembre 2013


Cresce l’attesa a Schio per l’arrivo delle spoglie di San Giovanni Don Bosco, il cui arrivo è programmato per venerdì 6 dicembre 2013.
 
Schio è l’unica tappa prevista nel Vicentino per la sosta della reliquia del Santo la cui peregrinatio nel Triveneto è iniziata il 21 novembre 2013 e toccherà in tutto 23 città.

L’urna, realizzata in vetro, è partita dalla Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino nel 2009, in occasione dei 150 della fondazione della Congregazione Salesiana, e ha già compiuto il giro dei cinque continenti, facendo tappa nei 130 Paesi del mondo in cui è presente il carisma salesiano. L’arrivo in Italia diventa perciò il coronamento di un pellegrinaggio mondiale in preparazione di nuovi eventi per il bicentenario della nascita di Don Bosco, che si celebrerà nel 2015.
 
L’arrivo della reliquia nel Duomo di Schio è previsto per le ore 17.30 di venerdì 6 novembre 2013. Alle 17.45 ci sarà il saluto del sindaco e delle autorità,  quindi, alle 19.00 il Vescovo di Vicenza Beniamino Pizziol presiederà la Santa Messa. Alle ore 20.45, dopo la celebrazione eucaristica, i fedeli si recheranno in processione al Palazzetto “Don Bosco”, dove alle 21.00 ci sarà la Preghiera con la comunità africana a cui farà seguito, alle ore 21.30, la Veglia di preghiera con testimonianze. Alle ore 23.00 inizierà la Veglia di preghiera che si protrarrà per tutta la notte.
 
Il programma del successivo sabato 7 dicembre prevede: alle ore 7.30 le Lodi solenni con la comunità salesiana; alle ore 8.30 la Santa Messa con le religiose e i membri della famiglia salesiana; alle 10.00 inizierà un tempo di preghiera personale con visita libera alla reliquia e alle 12.00 il Cerchio mariano.

Alle 14.30 la tappa di Schio si concluderà con il saluto alla presenza di tutti i ragazzi dell’oratorio e del catechismo.

«La peregrinazione dell’urna – spiega don Roberto Dal Molin, superiore dei Salesiani del Triveneto – ci dice che oggi Don Bosco continua a prendersi cura dei giovani. Era lui che si scomodava, che andava a visitarli in mezzo ai lavori, nelle botteghe e nelle fabbriche. Lì rivolgeva una parola a uno, un’attenzione a un altro, e lasciava tutti con una grande gioia. Allo stesso modo viene a noi, nelle nostre città, consegnandoci nuovamente quella passione di Dio che lo ha portato a essere appassionato dei giovani, specialmente i più poveri. Ci fa uscire dai nostri orizzonti, dalle nostre sicurezze per chiederci di essere protagonisti nel grande  e inesauribile sogno di Dio».